#5 - beth

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DARYL
"Muoviti!" Sono le ultime parole che ho gridato a Skye prima di sentirla andare via. Sono sovrastato dai vaganti e rischio di morire se mi ostino ad usare solo la mia fottuta balestra, cerco di afferrare il fucile a tracolla e quando finalmente lo afferro inizio a sparare all'impazzata, facendo fuori tutto quei maledetti strappa-carne. Sono ricoperto di sangue, ma devo assolutamente ritrovare Skye, non può cavarsela da sola con una bambina. Corro fuori da quella stupida casa e inizio a gridare il suo nome, ma nessuna risposta, vago per un po', seguendo le sue tracce.
"Daryl!" Sento, mi volto sperando che sia Skye, ma davanti a me vedo solo Beth, la figlia di Hershel.
"Beth? Hai visto Skye?" Le chiedo, se devo ammetterlo, sono deluso di aver trovato lei.
"No, dobbiamo cercare Maggie e Rick" Fa la ragazza avvicinandosi, non so quanto possano essere vivi.
"No, dobbiamo cercare un rifugio" Le rispondo, Skye non può essersi allontanata troppo, tornerò a cercarla domani mattina.
Corriamo per un bel po', siamo esausti, ci fermiamo in un campo di grano e ci sdraiamo completamente a corto di fiato.
Decidiamo di fermarci in quel campo per la notte e di rimetterci in marcia l'indomani, accendo un fuoco e poi metto il mio gilet sul terreno, come cuscino. Ovviamente non riesco a dormire, sono preoccupato, Rick sarà ancora vivo? Carol? Maggie? Skye? Sento Beth rigirarsi sul terreno, come ha fatto a sopravvivere? Sinceramente pensavo non sarebbe sopravvissuta una settimana dopo averla incontrata alla fattoria.
Sta sorgendo il sole, saranno le cinque, è ora di andare, prendo il mio gilet e poi la mia balestra.
"Alzati, è ora di andare" Dico alla ragazza accanto a me, apre gli occhi e poi si alza di scatto. Camminiamo, continuiamo a camminare, non ce la faccio più.
"Daryl guarda!" Grida Beth indicando il terreno, mi giro e guardo cosa sta indicando, sul terreno ci sono delle bacche spappolate, la guardo, sa che è una traccia, ma può voler dire che erano inseguiti da dei vaganti e di conseguenza potrebbero essere morti.
"Sono vivi Daryl!" Mi rimprovera la ragazza, il mio sguardo non mente, ormai non penso che qualcuno sia vivo.
"Potevano esserlo quando hanno calpestato queste, ma ora?" Le domando retoricamente
"Sono vivi, e con o senza il tuo aiuto io li troverò" Risponde lei, da dove le esce tutta questa euforia? Stringo l'impugnatura sulla mia balestra e poi inizio a seguire le traccia, seguito dalla ragazza bionda.
Arriviamo lungo dei binari, ci sono dei cadaveri, sono completamente spappolati. Beth si avvicina e inizia a piangere, non possiamo rimanere qui, sia per lei, che per i vaganti che potrebbero arrivare da un momento all'altro.
"Andiamo, li cercheremo domani mattina" Le dico per cercare di tranquillizzarla, non penso che li troveremo.
Camminiamo per altre tre ore lungo i binari, abbiamo incontrato solo qualche vagante, per fortuna, stare con Beth mi fa sentire bene, ma non mi fa provare ciò che ho provato con Skye quando l'ho vista per la prima volta. Non so nemmeno io che cazzo sia, insomma la conosco appena eppure mi manca e ho un senso di protezione nei suoi confronti molto ambiguo.
"Daryl? Ehi, mi senti?" Dice la ragazza accanto a me, mi volto verso di lei e con la mano indica un punto più nascosto nel bosco, noto una lurida casetta che sta cadendo a pezzi.
"Può andare bene?" Chiede Beth, annuisco e poi ci dirigiamo verso la baracca.
Vista più da vicino mi ricorda molto la casa in cui vivevo da bambino, con quell'ubriacone di mio padre e mio fratello.
Entriamo in casa e subito noto una poltrona molto simile a quella che usava mio padre per guardare partite tutto il giorno e bere birre come se non ci fosse un domani, il problema è che il domani c'era. Ispezioniamo la casa, non c'è nessun vagante, mi siedo su quella poltrona orribile e inizia a scricchiolare, mi guardo intorno, non sopporto l'odore di chiuso e di alcol fatto in casa, mi danno la nausea. Mentre Beth si gira intorno decido di andare a cercare un po' di cibo, ne avremmo bisogno.
Entro in tutte le stanze, ma non trovo nulla, solo qualche lattina vuota, decido di uscire per prendere una boccata d'aria. Inspiro e mi volto verso destra, vedo un capanno che cade a pezzi, è li che tenevano l'alcol, lo so perché lo faceva quel coglione di Merle, per 'arrotondare'.
Mi dirigo verso il capanno, quando entro un odore fortissimo di alcol mi pervade, non posso fare a meno di mettere una mano sul naso. Prendo la prima cassa che vedo e torno da Beth, quando entro lei è seduta per terra ad osservare un orribile porta cenere a forma di reggiseno, sbuffo divertito.
"Chi è che prenderebbe una roba del genere?" Domanda con un sorriso ironico
"Un coglione come mio padre" Rispondo appoggiando la cassa sul primo punto buono che ho trovato
"Cos'è quella?" Chiede Beth indicando il tavolo
"Alcol, fatto in casa, vuoi?" Le domando porgendole un vasetto. Ne prendo uno anche io e poi torno a sedermi sulla poltrona.
"Sai non ho mai bevuto" Mi dice la ragazza, lo immaginavo
"Alle feste guardavo i miei amici mentre si ubriacavano, ma io non ho mai toccato un goccio, mio padre non voleva" Aggiunge, la guardo, è la tipica ragazza perfetta che prende i voti alti e non esce dopo le nove di sera, le ho sempre odiate.
"Voglio ubriacarmi" Oh Gesù, perché mi sono ritrovato con lei? Sbuffo un po' stupito da ciò che ho appena sentito e poi guardo da un'altra parte.
"Davvero, andiamo ho diciassette anni, potrei morire domani, voglio provare almeno una cosa da diciassettenne nella mia vita" Ripete, non ha tutti i torti, ma sinceramente non mi voglio ritrovare a vagare con un'ubriaca al seguito. La guardo contrariato e lei alza le spalle.
"Facciamo un gioco, io dico qualcosa che non ho mai fatto, se tu l'hai fatta, bevi" Mi dice, suo padre è appena morto, come può pensare a fare certi giochi.
"Come conosci certi giochi?" Le domando curioso
"Ho sempre guardato, ho imparato" Risponde Beth, apre i vasetti e poi ne impugna uno
"Allora, inizio io. Non sono mai stata coinvolta in una rissa" Ammette, io si, a quindici anni, per una stupida ragazza, bevo un sorso.
"Non ho mai fatto una vacanza, intendo da nessuna parte" Dico, questo gioco è stupido, non voglio più giocarci. Beve un sorso.
"Um, non sono mai stata in carcere" Dice, ma che problemi ha? La guardo male, pensa questo di me?
"Pensi questo di me?" Mi alzo incazzato e lascio cadere il vasetto a terra, facendo rumore, devo pisciare.
"Ssh, dobbiamo fare silenzio!" Mi dice Beth, stupida ragazzina
"Non ti sento, sto pisciando!" Grido, poi esco da quell stupida casa, mi sta opprimendo.
Sento dei passi dietro di me, è ancora quella stupida ragazzina, non ce la faccio più.
"Ma cosa c'è che non va in te?" Mi chiede
"Cosa c'è che non va in me? Andiamo seriamente? Sei solo una stupida ragazzina che non sa cosa fare, tuo padre è morto e te pensi ad ubriacarti?" Le grido in faccia, lei si ammutolisce e indietreggia, l'ho ferita, abbasso lo sguardo e torno a fissare il pavimento.
"Tu sei solo un uomo spaventato, che ha paura di tornare a cercare la sua famiglia, perché ha paura di deluderla!" Mi risponde lei, ha fatto centro, ho troppa paura, ma non voglio dirglielo.
"Io non ho paura di niente!" Le grido in faccia
"Allora per quale motivo non vuoi andare a cercare Rick, Carol, Skye o Maggie!"
"Ma non lo capisci che non rivedrai mai più Maggie!" Le sbotto in faccia, purtroppo lo penso veramente.
"Mio padre non è morto per colpa tua, lui pensava che tu fossi una brava persona! E aveva ragione." Mi risponde, abbasso lo sguardo, mi giro e mi scende una lacrima. Hershel è morto per colpa mia. Avrei dovuto cercare meglio, lo avrei trovato.
Beth mi si avvicina, poi mi abbraccia da dietro, è dolce, mi serviva il suo abbraccio, qualcosa in me è appena scattato.
"Sai cosa? Dovremmo bruciare questo posto" Ammette la ragazza, sembra quasi che io non le abbia mai gridato addosso o ricordato della morte di suo padre.
Entriamo in casa e prendiamo tutti i vasetti di alcol, li rovesciamo sul pavimento e poi usciamo, lanciamo gli ultimi vasetti e poi con l'accendino do fuoco ad un panno che lancio nella casa. Prende fuoco rapidamente, le fiamme divampano, sono così fitte che mi fanno bruciare gli occhi. Vedo Beth che fa il dito medio alla casa, che cosa stupida, mi fa una gomitata, alzo gli occhi al cielo senza farmi vedere e poi alzo il dito medio anche io, per farla contenta.
Abbiamo vagato per tutta la notte, siamo arrivati davanti ad una sorta di chiesa, camminiamo lentamente fino a quando Beth non si ferma improvvisamente, mi giro con lo sguardo interrogativo e lei con la mano indica una lapide, la guardo, non c'è il nome.
Prendo dei fiori di campo dal terreno e li appoggio sulla lapide, Beth mi prende la mano, non lo ha mai fatto nessuno con me, rabbrividisco.
Camminiamo ancora verso l'ingresso e piazziamo delle lattine vuote come avviso se dovesse arrivare qualche vagante, andiamo a controllare nelle stanze, in una di esse troviamo un sacco di cibo, iniziamo a mangiare abbuffandoci, non mangiamo da giorni e siamo stremati.
Ad un certo punto le lattine che avevamo posizionato, sbattono tra loro, dico a Beth di rimanere lì e poi vado verso la porta, la apro, è solo un cane, gli manca un occhio, quando faccio per accarezzarlo scappa, torno da Beth e continuo a mangiare.
"Chi era?" Mi chiede la ragazza
"Un cane" Rispondo. Dopo un paio di minuti sentiamo di nuovo le lattine sbattere, questa volta mi porto un pezzo di prosciutto, nel caso sia ancora quel cane.
Apro la porta, ma non è il cane, sono molti vaganti, vedo Beth dietro di me con la balestra, deve avermi sentito urlare
"Prendi la tua roba e corri in strada, ci vediamo lì!" Le grido, la vedo andare via e poi io attiro i vaganti verso di me, facendoli fuori uno dopo l'altro. Quando finalmente mi sono sbarazzato di tutti quegli strappa-carne mi dirigo verso il punto d'incontro, ma quando arrivo vedo solo lo zaino di Beth a terra e una macchina che parte a tutta velocità, ha una croce bianca sul vetro posteriore. La rincorro finché posso, sono esausto, è ormai mattina, mi accascio al suolo, prendendo fiato, quando sento dei passi dietro di me, alzo lo sguardo e vedo un gruppo di uomini armati che mi fissano sorridendo
"Brutta giornata amico?"

The end of the world || Daryl DixonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora