CAROL
"Li hai uccisi tu?" Mi chiede Rick, cosa gli dico adesso? 'si certo, lo ho accoltellati e poi trascinati fuori, li ho cosparsi di benzina e dato fuoco.' Non posso, mi ucciderebbe all'istante.
"Si" Mi limito a rispondere. Mi guarda stupito, sapeva già la risposta, ma era uno sceriffo, voleva una confessione no?
"Oggi vieni con me in spedizione" Mi riferisce l'uomo. Mi ucciderà? Annuisco e poi riprendo i secchi d'acqua che stavo trasportando all'interno.
Arriva l'ora di uscire, vado al cancello con il mio fucile e vedo una macchina già in moto, salgo, Rick è seduto al posto del guidatore e mi guarda. Quell'uomo è capace di mettermi in soggezione in una maniera assurda. Partiamo e dopo circa mezz'ora di viaggio l'uomo seduto accanto a me apre la bocca per dire qualcosa.
"Perché?" Mi chiede con lo sguardo fisso sulla strada
"Perché cosa? Perché li ho uccisi?" Gli domando io. So benissimo perché l'ho fatto. Per il bene di tutti.
"No, perché gli hai dato fuoco." Risponde Rick
"Per evitare che la malattia si diffondesse, ma non ha funzionato. Ho provato a fare del bene, abbiamo già abbastanza guai a cui pensare, pensavo che anche il virus non servisse" Dico tutto d'un fiato, mi sento stupida a pensare a ciò che ho fatto. Ma forse non dovrei, non più, non dopo tutto quello che sta succedendo e che mi toccherà fare.
"No esatto, non ha funzionato. Sai che dovrò prendere provvedimenti, vero?" Mi chiede Rick, lo so, lo so.
"Si. Se vuoi uccidermi lo capisco, io-" Dico, ma l'uomo mi interrompe con una sonora risata, sembra davvero divertito. Lo guardo stupita, lui si distrae e mi guarda per pochi secondi, poi guarda di nuovo la strada.
"Carol non ti ucciderò. Sei parte della mia famiglia, nonostante ciò che hai fatto. Ti lascerò solamente andare via" Mi risponde l'uomo, non pensavo che lo sarei stata, ma sono sollevata, appoggio la testa al sedile e guardo fuori dal finestrino, lasciandomi cullare dai movimenti dell'auto.
Arriviamo in un piccolo centro abitato e scendiamo dall'auto. Guardiamo in ogni casa, troviamo solo pochi medicinali e delle scatole di cibo. Entriamo in una casa, non c'è nessuno, la casa è pulita e sui mobili non c'è un filo di polvere. Guardo Rick, lui mi guarda, estraiamo le pistole e silenziosamente saliamo le scale. Sentiamo un rumore dietro ad una porta. Annuiamo entrambi e poi apro la porta, davanti a noi compaiono due ragazzi giovani, il ragazzo ha una mano sulla spalla, è slogata, la ragazza ha una benda sulla caviglia.
"Chi siete?" Chiedo abbassando l'arma, non sembrano pericolosi, non rispondono, si guardano.
"Hai la spalla slogata?" Gli chiedo, l'uomo annuisce e toglie la mano.
"Posso sistemartela?"
"Si" Risponde lui, gliela sistemo e poi Rick gli pone le tre domande. Non sono proprio il massimo, ma almeno avranno una casa. Si offrono di prendere della frutta, accettiamo e se ne vanno, io e Rick abbiamo il tempo per parlare.
"Tu lo sai che io non posso lasciarti tornare a casa, vero?" Mi chiede, si lo so, mi dispiace sono pentita di ciò che ho fatto, ma pensavo di aiutare.
"Si" Rispondo cercando dei medicinali nei cassetti, come farò a proteggere Lizzie e Mika ora che me ne andrò?
Dopo circa mezz'ora decidiamo che è ora di andare a vedere dove sono finiti quei due, usciamo dalla casa e l'odore di pulito scompare, sul terreno ci sono delle macchie di sangue, erano deboli, si vedeva. Seguiamo le tracce e arriviamo ad un cancello semichiuso, Rick lo apre, davanti a noi c'è una gamba umana, poco più a sinistra ci sono dei vaganti che si cibano di un corpo, è la ragazza. Io e Rick ci guardiamo e poi decidiamo che è meglio andare, se è morta lei sarà morto anche il ragazzo.
Arriviamo davanti a delle auto, sono messe bene, potrei usarne una per andarmene.
"Carol, in questa ci sono le chiavi." Mi chiama Rick, vado da lui, mi porge uno zaino io lo prendo e guardo dentro, ci sono molte provviste, acqua, cibo, medicine e un coltello.
"Grazie" Dico, salgo in auto e lui si sporge all'interno per dirmi qualcosa
"Mi dispiace, ma capirai che non posso e non voglio farti tornare accanto ai miei figli, ai miei amici" Mi dice l'uomo. Ci sono rimasta un po' male, ma ha ragione. Annuisco e chiudo la portiera, inizio ad allontanarmi, lo vedo sempre più piccolo nello specchietto retrovisore, mi allontano fino a quando non lo vedo più.
Guido per almeno due ore, c'è una casetta in legno, molto carina, mi fermerò qui.
Sono due giorni che sto in questa casetta da sola, non ce la faccio più. È orribile stare da soli in questo inferno, tornerò alla prigione e chiederò a Rick di poter restare.
Lascio la macchina sulla strada principale e poi mi dirigo verso la prigione attraverso il bosco. Sono quasi arrivata quando sento dei rumori fortissimi e il rumore dei proiettili, mi avvicino e lo spettacolo che mi ritrovo davanti mi fa venire i brividi. Ci sono gli uomini del governatore che stanno attaccando il mio gruppo, impugno il fucile e poi sparo qualche colpo, colpisco qualcuno, ma il mio aiuto è inutile qui, devo andare a vedere se c'è qualche superstite. Inizio a correre verso il bosco, per poter andare verso l'entrata più nascosta e più sicura da cui scappare. Mi volto per vedere se qualcuno mi insegue, ma non c'è nessuno, prima che mi possa rivoltare vado a sbattere contro qualcuno. Skye?
"Carol, oh Dio! Ma dov'eri finita?" Mi grida la ragazza, ha in braccio Judith ed è sporca di sangue, la aiuto a rialzarsi
"Rick mi ha cacciato, ma ora non c'è tempo, dobbiamo aiutare gli altri" Le rispondo iniziando a camminare.
"Aspetta." Mi chiama Skye
"Cosa c'è?" Dico io un po' scocciata
"Daryl, è, lui è morto." Mi riferisce la ragazza di fretta, come se dovesse strappare un cerotto velocemente. Gli occhi mi si appannano, ma non è un questo il momento per piangere, tiro su col naso e annuisco, la ragazza invece si lascia scappare una lacrima, c'era qualcosa tra loro due?
Camminiamo nel bosco e mentre siamo quasi arrivate all'entrata sentiamo dei rumori dietro di noi, estraggo la pistola e mi volto, lo fa anche Skye, proteggendo Judith. Aspettiamo qualche secondo con le gocce di sudore che ci scendono lungo la fronte, ad un certo punto dal bosco spunta un uomo alto e grosso, con due bambine al seguito.
"Tyreese, Lizzie, Mika!" Esclamo entusiasta, avevo promesso al padre delle bambine che mi sarei presa cura di loro, ma l'unica cosa che ho fatto è stata andarmene come una codarda al posto che affrontare le mie paure.
"Carol, Skye! Dobbiamo andarcene, subito! La prigione sta cadendo a pezzi" Ci riferisce l'uomo.
"Rick, è vivo?" Chiede Skye, perché le interessa?
"Sinceramente ne dubito, era proprio sotto tiro" Le risponde Tyreese con la faccia sconsolata, non possiamo rimanere qui, per quanto mi dispiaccia dobbiamo trovare un luogo sicuro in cui rimanere.
"Skye dobbiamo andare" Le dico dolcemente, lei annuisce e poi iniziamo a camminare.
Dopo circa un'ora troviamo una casa, è molto simile a quella in cui sono rimasta per due giorni.
"Potrebbe andare bene!" Esclamo, non sono molto contenta, ma non posso risultare debole alla vista delle bambine, devono avere un punto di riferimento.
Entriamo in casa e ci sistemiamo, per fortuna non c'era nessun vagante, Skye appoggia Judith sul letto e aspetta fino a quando non si è addormentata, io accendo il camino e Tyreese mette a bollire dell'acqua, potremo stare qui per un po'.
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The end of the world || Daryl Dixon
FanfictionDAL CAPITOLO 7: "Daryl!" Grida lei, non mi aspettavo che fosse così sorpresa. Si avvicina velocemente e il suo imbarazzo sembra svanito nel nulla, poi fa qualcosa che non mi sarei mai aspettato, che io non avrei mai fatto. Le sue braccia si cingono...