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«Hai qualche problema se canta una persona esterna?» chiese Yoongi con sguardo tagliente.
Jimin non potè fare a meno che sentire il peso di quello sguardo su di sè
«S-solo...non capisco il perché»
La voce di Jimin si era fatta meno autoritaria, timida

«Perché lei ha una voce meravigliosa e vorrei che fosse lei a registrare una canzone cosi importante per me»

Dire che Yoongi aveva fatto una fatica enorme a pronunciare quelle amare parole, era dire poco. Non sapeva perché ogni volta risultava così freddo ed insensibile, lui...non lo era, con Jimin almeno.
Dal canto suo, Jimin era sull'orlo delle lacrime.

Era ormai ovvio che, benché lui fosse disponibile e la sua voce andasse bene, l'altro non voleva permettergli di aiutarlo per gli ultimi litigi che avevano avuto; altrimenti, perché chiedere a Jungkook o Jin, i quali hanno una voce leggera, ma non al pari di una ragazza, dicendo che la sua voce non andava? Insomma, il timbro di Jimin era leggero e marcava con dolcezza le note acute, tant'è che nelle prime canzoni, erano tutte con le armonie di Jimin di sottofondo, tutte in registro alto, quindi, in un certo senso, la voce di Jimin era quasi a metà tra quella maschile e quella femminile.

Sarebbe stato perfetto per quella canzone, specialmente se per Yoongi era cosi importante
«Allora buon lavoro. Chi altro c'è qui oltre a noi?»
«Il nostro manager»
Mentre parlavano, i loro sguardi non si incontravano mai e Jimin continuava a portarsi all'indietro la frangia per il nervosismo
«Hai idea dell'orario di chiusura?»
«Due ore più o meno»
«Aish, sono già le nove»
In quel momento, Yoongi raccolse tutta la sua forza di volontà per esprimersi
«Ti riaccompagno io» disse scandendo bene ogni parola
«N-non fa niente hyung»
«Ti accompagno io. Mezz'ora più o meno e ce ne andiamo»
«Ma-»

«Non rompere il cazzo, devo lavorare» tagliò corto Yoongi, non riuscendo più a guardarlo.

Invitò la ragazza a seguirlo, per poi sparire dietro l'angolo, andando in sala di registrazione.
Jimin voleva davvero piangere, ma si costrinse a non farlo e ricacciò le lacrime indietro.
In un primo momento, voleva tornare in sala prove e sfogarsi sulle note delle sue canzoni preferite, ma si bloccò quando gli tornarono in mente le parole di Yoongi:

Perché lei ha una voce meravigliosa e vorrei che fosse lei a registrare una canzone cosi importante per me

Yoongi non aveva detto che una canzone fosse importante per lui dal rilascio del suo mixtape. A lui piacevano tutte le sue canzoni, ci lavorava con cura e ne andava anche fiero, ma non ne parlava mai e non diceva mai da dove scaturissero le parole che scriveva.

Questa volta, però, aveva usato l'aggettivo 'importante'.

Jimin ne fu così incuriosito che optò per andare ad ascoltare questa canzone, pur sapendo che a Yoongi non andasse a genio condividere i suoi scritti con persone che non fossero Namjoon, il manager e, di rado, Hoseok.

Nonostante il rischio di essere scoperto e di litigare ancora, Jimin camminò a passo svelto verso lo studio.

Sapeva che una delle quattro mura doveva essere rifatta, quindi non era insonorizzata; forse era proprio per questo motivo che Yoongi aveva scelto quell'orario: pensava non ci fosse nessuno.
Jimin entrò allora nello sgabuzzino accanto alla stanza, cercando di non far cadere nulla.

E, di fatto, non fece cadere nulla, ma cadde lui, scivolando sul pavimento bagnato dal mocio.

Non urlò, benché avesse voluto farlo, per il semplice fatto che c'erano Yoongi e quella ragazza dall'altra parte del muro.
Si fece un male cane al fondoschiena e, massaggiandoselo, si rialzò ancora dolorante, per poi appoggiare l'orecchio alla parete.

Percepì la voce della ragazza che chiedeva delucidazioni e Yoongi che le rispondeva con il suo solito tono indifferente e distaccato.
Dopo qualche minuto, Jimin sentì scattare la porta dalla parte della stanza con i microfoni.
Si accostò alla parete più che poté.
Sentì una melodia arrivargli lievemente, senza nemmeno capirne le parole.

La voce della ragazza non era male, ma Jimin pensava comunque che la sua voce fosse molto meglio.
In effetti, la sua voce, benché acuta, risuonava molto più dolce e delicata.
La melodia era bella secondo Jimin; la trovava orecchiabile, pensava fosse malinconica, ma molto meno triste di canzoni precedenti, come, ad esempio, Dead leaves.

Solo, non ne capiva le parole
«No, non va bene. Devi essere più delicata, non puoi attaccare la melodia, ma solamente accompagnarla. Essendo in falsetto, la tua voce non risulta completamente piena, lo capisco, ma devi addolcirti, ora come ora, sembra asciutta. Devi sottolineare l'argomento, renderlo tu stessa triste con il tuo stile»

Jimin trovò Yoongi più puntiglioso del solito.
Certamente, aveva sempre qualcosa che secondo lui poteva essere perfezionata, ma non faceva tutti questi appunti. Sembrava non lasciasse libera interpretazione, cosa che, di solito, faceva e apprezzava.
Questa volta no, desiderava uno stile preciso

Io saprei cantartelo al primo colpo, io so che ti piacerebbe la mia voce su quelle note

Jimin pensava fermamente che fosse così.
Allora fece un qualcosa che sicuramente non avrebbe dovuto fare.
Tirò fuori il cellulare dalla tasca e fece partire la registrazione, sperando con tutto sé stesso che si riuscisse a percepire un minimo di quello che sentiva lui.
Questa volta, se Yoongi lo avesse beccato, sarebbe finita davvero, davvero male, del tipo che gli sarebbe potuta venire una crisi di rabbia e avrebbe rotto qualsiasi cosa gli fosse capitato sotto mano.
Doveva fare molta attenzione.

La registrazione durò circa un minuto, a Jimin bastava quello.
Ora gli serviva solo lo spartito con le parole.

𝕾𝖊𝖊𝖘𝖆𝖜 ʸᵒᵒⁿᵐⁱⁿDove le storie prendono vita. Scoprilo ora