10°- the end

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questa storia doveva essere inizialmente di un solo capitolo, non so come sia accaduto che si trasformasse così lol.
mi sono impegnata molto a scriverla
:3 (sono rimasta una settimana ferma solo su questa storia, senza curarmi della povera "Escape").
non so perché, ma penso che ciò che ho scritto abbia un non so che di reale; ho visto la yoonmin un po' in crisi durante 'Tear', poi ho ascoltato e letto la traduzione di 'Seesaw' e mi sono chiesta da dove scaturisse il testo della canzone.
quindi sì, mi sono fatta una sorta di film mentale grazie ad un ragionamento, penso di avere qualche problema.
finito il discorso chilometrico che non interessa a nessuno, vi lascio al finale.
enjoy the end :3



Dopo ancora un paio di prove, bussarono alla porta.
I ragazzi interruppero le prove ed andarono ad aprire, trovandosi il manager davanti con uno dei suoi compositori.
Dopo aver provato un paio di volte la canzone tutti e tre insieme, iniziarono a registrare.
Ci volle davvero poco per completare le registrazioni, dal momento che ormai la sapevano eseguire perfettamente
«Ottimo lavoro, magari con Jungkook fosse stato così facile»
«Perché?» chiese Jimin
«Non riusciva bene ad esprimere le sue emozioni. Voi siete stati perfetti, potete anche prendervi il giorno libero»

Yoongi ne fu felice: poteva dormire
«Minso, venga con noi, le daremo la sua paga per la partecipazione»
La ragazza annuì, ma, prima di andare, si rivolse ai due: «È stato um vero piacere lavorare con voi - posò il suo sguardo su Jimin - hai una voce veramente bella» disse spostandogli una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Jimin arrossì e si sentì in colpa ad aver pensato certe cose su di lei

«Sì, lo sa benissimo che ha una bella voce. Grazie per la partecipazione. Ciao» tagliò corto Yoongi.
Minso rimase un po' scossa nel sentire un così freddo saluto, ma si limitò ad andarsene, anche se un po' a disagio.
La porta si chiuse.

Erano rimasti in due

«Sei stato un po' freddo con lei...»
«Scusa, ma stava flirtando con te»
«E la cosa ti crea fastidio?»
«Decisamente» marcò il maggiore.
Dopo la sua affermazione, calò un silenzio imbarazzante tra i due.
Nessuno di loro, però, voleva andarsene. Entrambi desideravano la presenza dell'altro, anche se in quel silenzio così assordante

«Bella la canzone» sputò Jimin
«Grazie, l'ho scritta pensando a noi, ma...penso si sia capito»
«Già...»
«Per questo non volevo che tu l'ascoltassi»
«L'avrei ascoltata in ogni caso»
«Volevo ritardare quel momento, ma alla fine è solo una canzone»
Jimin si sedette sul divanetto e tenne lo sguardo perso nel vuoto, non volendo incontrare la figura del maggiore

«Nella canzone dici di volermi lasciare andare...»

Cercò di trattenere un singhiozzo, ma la sua voce lo tradì
«Non interpretare male. Io non voglio lasciarti andare, io devo lasciarti andare, per il tuo bene. Non voglio più che tu pianga per me o che ti deprima o che assista alle mie stupide crisi...sai che non ti farei mai del male fisico, ma non so gestire le parole in quei momenti e ti prego... - abbassò il capo - p-perdonami»

Jimin iniziò a piangere, coprendosi il viso distrutto dalla stanchezza con le mani.
Pure Yoongi pianse, anche se non lo fece notare

«S-sai, io sbaglio...gioco troppo con te, t-ti faccio stare male. È vero che qualche volta crollo anch'io, ma non p-posso lasciarti andare, i-io...ti amo» disse Jimin tra le lacrime.
Il cuore di Yoongi perse un battito.
Ogni volta che sentiva pronunciare quelle parole dal minore, gli venivano i brividi.

Si abbassò al livello del più piccolo, appoggiando i gomiti sulle ginocchia di Jimin.
Lui arrossì non appena si accorse della vicinanza

«Hyung, n-non adesso»
«Cosa?»
«Non un pompino adesso»
Yoongi rimase sconvolto
«Jimin! Ma che cazzo dici?»
Il piccolo scoppiò a ridere.
Vedendolo ridere, Yoongi sorrise
«Mi piace quando ridi, sei bellissimo»

In un attimo, Yoongi se lo ritrovò avvinghiato.

Finì con il sedere sul pavimento e con Jimin che lo abbracciava con le gambe intorno al busto e le braccia intorno al collo.
Yoongi stava sorridendo dopo tanto tempo. In cuor suo, sapeva di star ricominciando quel circolo vizioso, ma in quel momento non gliene fregava niente.
Jimin si staccò di poco e Yoongi gli portò le mani al viso, accarezzandolo e asciugandogli le lacrime.

Jimin non attese oltre e lo baciò.

I loro cuori fecero un tuffo e la gioia si impossessò del loro corpo, facendoli fremere per un contatto maggiore. Erano così spaventati, ma felici di essersi riappacificati.
Le loro ferite erano nuovamente state coperte con un cerotto. Il fatto era: sarebbero rimaste anche questa volta le cicatrici?
In quel momento non importava a nessuno dei due.
Si strinsero più forte l'un l'altro, come per paura di riallontanarsi bruscamente.

Jimin approfondì il bacio, immergendo le dita nei morbidi capelli del maggiore.
La sua lingua danzava e si intrecciava armoniosamente con quella di Yoongi

«Mi chiedo come sia possibile che i tuoi capelli siano così morbidi dopo tutto ciò che gli hai fatto» rise Jimin, accarezzando ancora la chioma del suo ragazzo e spostandogli i capelli dalla fronte.
Yoongi chiuse gli occhi e si beò del tocco delicato delle piccole dita di Jimin, il quale iniziò a dargli tanti piccoli bacini sul volto: uno sulla fronte, poi sul naso e infine sulla bocca, riapprofondendo il contatto e mordendo il labbro inferiore di Yoongi.
Il suo hyung gemette, portando le sue mani al suo sedere e premendo lievemente.
Jimin si staccò per mancanza di fiato

«Oggi sono particolarmente indecente» disse in imbarazzo
«Jimin»
Si guardarono negli occhi e Yoongi assottigliò lo sguardo, rendendo i suoi occhi minuscoli
«Jimin, sei bellissimo, smettila di credere il contrario...se non puoi farlo per te stesso, fallo per me»

Il minore si commosse e lo baciò nuovamente.

Era sempre così, litigare, fare pace...una routine insostenibile.
Volevano smetterla.
Le soluzioni erano solo due: cambiare insieme o lasciarsi.
Non avrebbero continuato a soffrire.
Comprendevano che stavano benissimo insieme quando le cose andavano per il verso giusto.
Intanto, rimanevano così, attaccati, quasi come se qualcuno li avesse legati con una corda invisibile.

Passarono almeno due ore.
Si erano accomodati sul pavimento, con Jimin avvinghiato a Yoongi, la sua testa sul suo petto.
Tenevano gli occhi chiusi e il loro cuori battevano all'unisono; erano così rilassati
«Hyung?» lo chiamò Jimin rimanendo fermo e con gli occhi chiusi
«Sì Jiminie?»
Jimin sorrise
«Per la canzone...»
«Mh?» mugolò alzandosi sui gomiti ed aprendo gli occhi per osservare il suo piccolo ChimChim

«Scendiamo insieme da questo dondolo...non è vero che me ne sono andato, sono ancora dall'altra parte e, in questo momento, siamo in equilibrio, nessuno è più pesante dell'altro.
Voglio starti vicino, basta con questo gioco altalenante, scendiamo e non facciamoci più del male»

«Allora cammineremo insieme»

«Sì hyung, mano nella mano»

𝕾𝖊𝖊𝖘𝖆𝖜 ʸᵒᵒⁿᵐⁱⁿDove le storie prendono vita. Scoprilo ora