ATTIMI

Prologo

Non pensavo che sarebbe successo tutto così in fretta. Lo aspettavo da un sacco di tempo in realtà, ho lottato tanto, ho dovuto superare difficoltà che neanche avrei creduto possibili. E quando finalmente, dopo mesi e mesi di fatica, sudore, litigate e sacrifici sono giunta a ciò che volevo e ho ottenuto la libertà e la mia autosufficienza, non ci credevo. Tuttora non mi sembra vero. Mi stringo nel mio giubbotto di pelle e sfioro la catenina che ho al collo. Mi mancano così tanto a volte mi sembra di non respirare, come se ai miei polmoni mancasse l'ossigeno per farcela. In quei casi esco di casa e cammino per strada. Mi piace qui. Desideravo allontanarmi da casa mia per conoscere il mondo, vivere in una grande città e mischiarmi in mezzo a migliaia di persone e a centinaia di culture differenti, ma non ce l'ho fatta. La vita in città è troppo costosa, troppo frenetica. Sono bastate tre settimane lì per capire che dovevo imparare a cavarmela in un altro modo. Pensavo che la vita metropolitana sarebbe stata l'ideale per me, ma mi sbagliavo. O forse non è ancora il momento.

Per ora invece mi piace stare qui. Gawler è una piccola cittadina, è difficile ambientarsi. Ho pianto, tutti i giorni. Ho pregato, ogni ora. Ho sperato, ogni minuto. Ma ho creduto in me stessa, ogni singolo secondo.

Sono partita da un piccolo paese di montagna per scappare dalla monotonia della mia comunità e sono arrivata in una altrettanto piccola. A volte mi chiedo se io non abbia sbagliato qualcosa. I miei stati d'animo cambiano come se fossero su una montagna russa, variano a seconda del vento che tira e di ciò che mi circonda. Ma credo anche profondamente in una frase, che mi sono fatta tatuare sulla costole, proprio vicino al cuore. La vita è fatta di piccoli momenti come questo. Non mi importa se siano belli, brutti, devastanti o entusiasmanti. Semplicemente da momenti. ATTIMI che voglio, devo e pretendo assaporare fino in fondo, per sentirmi viva. Io sono viva.