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Camminai sul molo finché non arrivai alla fine, mi fermai e rimasi a guardare gli alberi innevati, abbassai lo sguardo e guardai le mie mani così bianche e fredde,mi chinai leggermente e afferrai della neve, mi alzai delicatamente e aprii la mano,la guardai e notai che fosse proprio uguale alla mia carnagione di pelle.
Dopo qualche istante qualcuno mi portò con i piedi per terra, mi girai e trovai Astrid dietro di me con il fiatone "che succede" "Caroline vuole parlarti la regina" rimasi perplessa per qualche istante ma risposi poco dopo "oh! Si vado" inclinai leggermente la mano e feci cadere la neve.
Mi diresse verso casa della regina e camminai con passo lento, ogni passo che facevo sentivo lo scricchiolio di un piccolo strato di gelo che si trovava sotto ai miei piedi, arrivai davanti alla porta e la apri delicatamente, appena entrai mi diressi verso di essa, ciò che la circondava mi guardava con sguardi indiscreti "mi ha convocato?" "si! Volevo parlare proprio con te, da adesso in poi servirai me e i miei figli" disse muovendo la mano in modo soave indicando i propri figli, dopo qualche istante prese la parola suo figlio Hvitserk "allora questa sera sarai da me" disse guardandomi con un mezzo sorriso "piano piano fratellino!ci sono anch'io" rispose Ubbe "l'unico che non può permetterselo è lo storpio" disse Sigurd guardando suo fratello "Sigurd lascia in pace tuo fratello" disse la regina con tono secco "lo trovi divertente testa di cazzo?" disse Ivar con sguardo furioso "scusate se mi permetto, ma io non sono uno spettacolo da baraccone" dissi con testa bassa, la regina inclinó la testa verso di me "i miei figli possono avere tutto ciò che vogliono,nonché anche tutte le donne che vogliono" "se non ha altro da dire con il vostro permesso vorrei andare" mi fece cenno con la mano di andare e così feci, " Ah! questa sera dovrai servire la cena" mi girai lentamente e la guardai "come desidera" abbassai la testa la alzai poco dopo e mi girai per uscire.
Appena uscii mi venne incontro Astrid "cosa ti ha detto?" "da adesso in poi serviró lei e i suoi figli" "per tutti gli dei hai la ben che minima idea di che opportunità hai? Vorebbero stare tutti al tuo posto, me compresa!sai cosa daremmo per stare in mezzo ai suoi tre figli" "sono quattro!" "beh niente da togliere a suo figlio storpio, ma non potrebbe mai usare le gambe e noi ci siamo capite il perché " "non sono affari miei e non ha la ben che minima colpa del suo difetto alle gambe".
Me ne andai e finì ciò che dovevo fare.
Sera
Presi un vestito di lana e lo indossai tirai giù le mani del vestito e mi coprii le mani sino a metà, presi un'enorme respiro e uscii dal fienile, mi diresse dal regina e trovai già tutti seduti,appena feci un altro passo mi fermarono, mi diedero un vassoio e mi diressi verso il tavolo "questa sera saremo di buona compagnia" disse Ubbe "lo saremo per un bel po" disse Sigurd.
Salutai la regina e iniziai a servire, arrivai da Hvitserk, mi spostò leggermente il vestito e mise la sua mano sulla mia gamba, finché non salì sempre più sù, mi spostai bruscamente e mi guardarono tutti, stavo per andare finché la regina mi fermò "aspetta! Volevo parlarti di una cosa" "sono a sua disposizione" "oltre che prestare servigi a me e ai miei figli dovrai stare con Ivar, dovrai lavarlo vestirlo portarlo fuori non le dovrà mancare nulla" guardai Ivar e lui ricambió "ti sembro così tanto stupido madre! ?" disse guardando sua madre "ne parleremo dopo, adesso mangiamo" "e allo storpio le tocca la migliore" disse Sigurd lanciando una coscia di pollo sul piatto

Spero vi piaccia il primo capitolo

His Norse heartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora