Autophobia

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"Oggi due dei miei compagni di corso mi hanno detto che sono ridicolo con il piercing al labbro e che sono talmente brutto che resterò solo per tutta la vita" Fu la prima cosa che disse Luke non appena vide Michael, intento ad aspettarlo all'uscita della scuola. Il tinto sgranò gli occhi, prendendo immediatamente il piccolo tra le sue braccia.

"Oh Lukey non è vero niente, tu sei bellissimo, non devi ascoltare ciò che ti dicono"

"E per quanto riguarda il rimanere soli Michael?
Non hanno ragione?
Alla fine, sono inutile, perché le persone dovrebbero starmi accanto? Sono un disastro, non sono mai abbastanza, o sono troppo o troppo poco. Non riesco a relazionarmi con gli altri, non ho mai argomenti interessanti di cui parlare, rido per ogni piccola cosa, sono fastidioso, appiccicoso, goffo, imbranato, stupido, brutto, grasso, lunatico, senza personalità. Sono solo un preservativo bucato, uno stupido errore che i miei genitori avrebbero fatto meglio a non commettere. Vedo gli altri ragazzi, bellissimi, con un fisico scolpito, un carattere meraviglioso e una vita perfetta. Io cosa sono? Sono un niente Michael, non sono niente. Non sono bravo in niente, neanche a rendere felici le persone. Sono sbagliato, completamente sbagliato. E ho paura. Paura che un giorno anche tu possa abbandonarmi, così come hanno fatto tutti. Ho paura di rimanere solo, al buio, senza nessuno disposto a stringermi ogni secondo per ricordarmi che magari non sono così terribile come penso" Quelle parole uscirono di getto dalla sua bocca, così come i singhiozzi. Lacrime salate rigarono le sue guance, ma il ragazzo continuò a stringerlo forte, cercando di fargli capire che no, lui non era solo e non lo sarebbe mai stato.

"Metti da parte l'autofobia Luke, tu non sei solo. Io non ti lascerò mai da solo"

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