Drowned Memories

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Ed anche oggi è andata.
O

k, non faccio altro che andare da un PC all'altro e non mi fermo mai, a parte per riposarmi un po', ma non è che potrei fare altro. Ma non mi dispiace affatto, anzi, è un divertimento. Vedere le mie vittime urlare, poi, mi delizia proprio. Mi dispiace solo non poter fare di più. Mi infiltro nelle loro vite, le tormento, gli faccio dimenticare come si vive. A furia di insistere, poi, loro impazziscono, e qualche volta si suicidano. Ma non capita molto spesso... Poi il bello è quando mi vedono. Vedessi la loro faccia! Letteralmente sconvolta. Beh, vedere una statua che ti segue non è una cosa che ti capita tutti i giorni.

Ricordo ancora il mio primo malcapitato. Ja... Jadu... qualcosa, mi sono scordato solo il nome. Comprò il mio videogioco preferito da mio padre. Mio padre era invecchiato dall'ultima volta che l'ho visto: era più anziano, quasi vecchio. Aveva un aria stanca. Lo ammetto, quando lo vidi in quello stato sorrisi compiaciuto. Poi, come potrò dimenticare le ultime parole che disse al ragazzo? Peccato che lui le capì dopo... Portò il videogioco al suo college, dove aveva una vecchia Nintendo 64. E da lì incominciai a divertirmi.

"Papà? Dove mi stai portando?"
A

lbert prese la mano di suo figlio con forza, quasi volesse rompergli il braccio.

"Stai zitto, marmocchio" disse.

Albert guardò sua moglie, piangente, che si stringeva a sé dal dolore.

"Per... perché andiamo nella piscina?"

Albert sentì la mano di suo figlio scivolare via dalla sua stretta.

"Vieni qui!" gridò.

Albert prese per i capelli il bambino.

"Papà, mi fai molto male così!"

Albert trascinò il suo unico figlio al bordo della piscina in giardino.

"Sai perché ti faccio questo? SAI PERCHÉ?! PERCHÉ SEI INUTILE! COMPLETAMENTE INUTILE!" sclerò.

Albert prese le spalle di suo figlio.

"Cosa... cosa stai dicendo? Cosa ho fatto di male?!"

Albert spinse suo figlio di sei anni giù, nell'acqua della piscina.

Albert lo spinse sempre più in fondo, finché le bolle d'ossigeno non vennero più a galla.

Ben non poté fare più niente.

Bene. Un altro stupido ha scaricato il mio file. Davvero, non so come passerei la giornata, se qualche curioso scemunito non scaricasse quel file. Ah, giusto. Per chi se lo stesse chiedendo, quel file l'ho fatto apposta per i ragazzi del blog. Poveri, non si aspettavano che un virus avrebbe preso il controllo non solo di un videogioco, ma addirittura di un blog. Oh! Cosa abbiamo qui? Una ragazza! Non sono mai stato bravo con le ragazze, soprattutto perché non ne ho mai avuta l'occasione. Cioè, figuriamoci se a sei anni ci si può fidanzare! Mhm... Linda. Bel nome. E che bella ragazza! Non vorrei torturarla come ho fatto con... Oh ecco! Si chiamava Jadusable. Ecco, non vorrei che facesse la fine di Jadusable, ma, hey! È questo il mio "compito". Ma che stupido che sono! Non mi sono ancora presentato! Cioè, ho parlato mezz'ora da solo. Come sono messo male.


Piacere, mi chiamo Ben, sono un virus informatico...
... Ed ho incontrato il mio terribile destino...

Le origini delle CreepypastaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora