BEN DROWNED

2K 57 10
                                    

Ben Drowned è, inizialmente, una creepypasta legata al videogioco "The Legend of Zelda: Majora's Mask" e in seguito un Alternate reality game che si distacca abbastanza dal gioco, spostandosi sul web. L'intento di Jadusable, il creatore della storia, pare essere quello di riproporre Majora's Mask in modo più apprezzabile ai giorni nostri. Il gioco non è ancora terminato, attualmente è in pausa.

Prima che qualcuno impazzisca per la lunghezza di questo racconto: sappia che la Creepypasta è solo la saga relativa alla cartuccia stregata

Il 7 settembre 2010, un utente di 4Chan di nome Jadusable scrive di un episodio riguardante una particolare cartuccia del gioco "La Leggenda di Zelda: la Maschera di Majora". Altri post si succeduno nei giorni seguenti.

Veniamo al sodo, /x/, ho bisogno che mi diate un aiuto con una faccenda che mi ritrovo fra le mani. Questa non è una copypasta, è un racconto molto lungo, ma ho la sensazione che da questa storia potrebbe dipendere la mia sicurezza e la mia integrità. La vicenda tratta di un videogioco, la Maschera di Majora, ed è di sicuro la cosa più spaventosa che mi sia mai capitata in tutta la mia vita.

Comunque, fatto sta che recentemente mi sono trasferito nel mio dormitorio al college, dovendo iniziare il mio secondo anno, e un mio amico mi ha regalato un vecchio Nintendo 64. Ero elettrizzato, per usare un eufemismo; finalmente avevo la possibilità di rigiocare ai vecchi giochi della mia infanzia che non toccavo da almeno dieci anni. Insieme alla console c'erano anche un controller giallo e una copia assai scadente di Super Smash Brothers. E anche se non potevo certo lamentarmi di come mi erano andate le cose, mi stufai presto di combattere contro CPU di livello 9, com'è comprensibile.

Quel weekend decisi perciò di guidare fino ai quartieri residenziali a venti minuti dal campus, per andare a caccia di qualche vecchio videogioco a prezzo conveniente in uno di quei mercatini dell'usato, sfruttando magari l'inconsapevolezza di alcuni genitori che ignoravano il vero valore dei giochi. Alla fine rimediai una copia di Pokémon Stadium, Goldeneye (evvai!), F-Zero e un altro paio di controller per soli due dollari. Soddisfatto, stavo già per andarmene, quando un'ultima casa catturò la mia attenzione. Non so esattamente il perché, non c'erano macchine e c'era solo un tavolo con della roba poco interessante, ma qualcosa mi attirò laggiù. Di solito per questo genere di cose seguo l'istinto, così uscii dalla macchina e fui salutato da un anziano signore. Aveva un aspetto, come dire, poco gradevole. In realtà non saprei neanche spiegare perché, quello che so è che per qualche ragione quell'uomo mi rendeva irrequieto. Per rendere l'idea, diciamo se non fosse stato pieno giorno e non ci fossero state delle persone nella vicinanze, non mi sarebbe neanche venuto in mente di avvicinarmi a quel vecchio.

Mi mostrò un ampio sorriso e mi chiese cosa stessi cercando. Notai in quell'istante che era probabilmente guercio: il suo occhio destro sembrava di vetro. Cercai di spostare lo sguardo sull'occhio sinistro, non volendo mostrarmi sgarbato, e gli chiesi se avesse qualche videogioco.

Già mi stavo chiedendo come avrei potuto scusarmi educatamente quando mi avrebbe chiesto che cosa fosse un videogioco, ma inaspettatamente affermò di averne qualcuno in alcune vecchie scatole. Mi disse che sarebbe tornato in un attimo, e rientrò nel garage. Come lo vidi andarsene zoppicando, non resistetti alla tentazione di sbirciare cos'altro stesse vendendo. Sparpagliati in giro per il tavolo si trovavano dei dipinti alquanto... Singolari; diversi disegni di macchie d'inchiostro, del tipo che ti mostrano dallo psicanalista. Incuriosito, incominciai a passarle in rassegna - non era difficile capire perché nessuno si era diretto da questa parte; non erano molto gradevoli all'occhio. Quando arrivai all'ultima mi sembrò quasi che l'immagine formasse quella della Maschera di Majora: lo stesso corpo a forma di cuore con delle protuberanze appuntite che lo circondavano. All'inizio pensai che, dal momento che speravo segretamente di trovare quel gioco da qualche parte nel mercatino, qualche strano effetto freudiano me ne stava proiettando l'immagine sulle macchie d'inchiostro, ma dopo gli eventi che si sarebbero susseguiti da lì a poco, ora non ne sono più sicuro. Avrei dovuto chiedere informazioni all'uomo. Vorrei avergliele chieste.

Le origini delle CreepypastaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora