* L'occhio è il punto in cui si mescolano anima e corpo*
XAVIER POV'S
È da stamattina che continuo a pensare a lei, al suo isolarsi nei pensieri. Chissà cosa l'ha turbata, e perché tutto d'un tratto. Magari è lunatica o bipolare.
<Come ti sembra il primo giorno?> domanda Jacob dandomi un pugno amichevole sulla spalla.
Non è male come scuola, anzi è meglio di quella in cui andavo. Ma tanto tra uno o due mesi smetterò di andarci, la scuola mi serve solo per lavorare. Non sono un semplice ragazzo, non ho genitori.
Lo so, molti hanno genitori morti. Anzi credo di conoscere più persone senza genitori che con.
<Mmh la mia vecchia scuola era meglio.> mento guardandomi in giro. Jacob l'ho conosciuto un mese fa quando sono arrivato qui a New York. Considerarlo un amico è ancora presto, ma potrebbe servirmi.
Scuote la testa divertito, ci sediamo per mangiare. Finalmente c'è la pausa, l'insegnante di storia mi stava sulle p•lle. La sua voce stridula mi ha fatto venire il mal di testa.
<Oh, guarda chi c'è.> indica qualcuno dietro a dei ragazzi, e quando finalmente esce da quel cerchietto di gente i suoi occhi catturano la mia attenzione.
Tra tutte le scuole a Brokewood proprio in questa doveva venire?!
<Alla fine ieri l'hai sc•p•t•?> chiede masticando il suo panino. Lo fulmino con lo sguardo, la sua domanda mi irrita.
<Questo significava sì o no?> ridacchia. Non lo sopporto.
<Se non l'hai fatto, io voglio farlo. È una bomba!> continua masticando il panino <Non so perché, ma non l'avevo mai vista qui a scuola.>
C•zz• se non chiude quella bocca potrei spaccargli tutti i denti.
Ormai non lo ascolto più, osservo Léa sedersi da sola, isolata da tutti. Non mangia, prende il cellulare e sembra che stia scrivendo con qualcuno. Da qui sento i ghigni di alcuni ragazzi.
Li guardo attentamente, e anche loro sono intenti a guardare lei. Due di loro si avvicinano e le strappano letteralmente il telefono dalle mani. Lo girano e leggono i messaggi, non sento bene cosa dicono ma non mi interessa. Léa si alza frettolosamente e cerca di riprenderselo, ma è troppo bassa e troppo piccola rispetto a loro che d'altronde, suppongo siano giocatori di football.
Sto per alzarmi dalla sedia per aiutarla, non capisco questo mio desiderio di farlo. Perché lo sto facendo?!
Cosa mi prende...
Lei mi sorprende, tira un calcio mirando in mezzo alle gambe di quel poveretto. Sorrido, passandomi la lingua sui denti. Questo lo faccio solo quando sono attratto da qualcosa.
Oh, m•rd•.
Si riprende il cellulare fiera, con la testa alta. Il ragazzo intanto si riprende e sembra parecchio inc•zz•t•.
Chi non lo sarebbe dopo un calcio nelle p•lle.
Spinge Léa facendola barcollare, ma per fortuna non cade. D'istinto mi alzo nuovamente e vado verso di loro, l'ha f•tt•t•m•nt• toccata! Avanzo con passo spedito mentre lui la blocca in mezzo al muro.
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SoNo il Tuo PreMio
RomanceLéa Evans. Lei è sola e sta lottando, ha appena perso il padre. E lei sembra l'unica a soffrirne la morte, sua madre ha avuto fidanzati su fidanzati. Sua sorella Sienna sembra fregarsene, continua ad uscire con le amiche e continua la sua vita norma...