Pʀɪᴍᴏ Lɪʙʀᴏ ᴅɪ "Hᴏʀʀɪʙʟᴇ Cʀᴇᴀᴛᴜʀᴇs' Lɪғᴇ"
A Bertram Bourgh succede raramente qualcosa di insolito, ma tutto ciò sta per cambiare non appena Lena Carver ci mette piede.
La misteriosa e incantevole ragazza dall'animo gentile riesce immediatamente a ca...
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Qᴜᴇsᴛᴀ volta in quella grotta buia faceva più freddo del solito. Infattidato che indossava solamenteil pigiama, Thomas stava congelando: una semplice tuta da ginnastica, una T-shirt leggera e delle pantofole vecchie e rovinate non bastavano di certo in un posto così freddo. Incrociò le braccia e le strinse il più possibile cercando di proteggersi almeno un po' da quel gelo. Si guardò intorno con lo scopo di cercare qualcosa, o meglio qualcuno: prima o poi Occhi Rossi si sarebbe mostrato e lui doveva essere pronto. Questa volta avrebbe cercato di fermare chiunque lui (o lei) fosse. Avrebbe dovuto attaccarlo? Saltargli addosso? Ma lui non sapeva quanto forte o pericoloso Occhi Rossi potesse essere. Forse per questo non era una buona idea.
«Thomas...» sussurrò la voce. La voce che però questa volta era molto più roca e intimidatoria. E se non fosse la voce di Occhi Rossi? E se in quella grotta ci fosse qualcun altro? Si guardò nuovamente intorno ma non notò nessuno di nuovo.
Raddrizzò le orecchie non appena quella voce pronunciò un altro nome. Un nome che lo fece rabbrividire subito: «Sean...» Thomas rimase pietrificato per un attimo, addolorato al solo pensiero del fratello. Poco ma sicuro, la voce proveniva alle sue spalle e non appena si girò lentamente, il cuore che prima batteva a mille si fermò per un secondo. Al posto degli occhi color rubino c'erano degli occhi dorati, molto più grandi e molto più agghiaccianti. "E adesso questo chi diamine è?" si chiese in preda al panico prima di indietreggiare, ma non appena si voltò, si rese conto che insieme ai due c'era anche la fatidica figura che aveva già visto negli incubi precedenti. Thomas strinse i pugni: era un incubo dopotutto, nessuno poteva fargli veramente del male. Fece per attaccare Occhi Rossi, ma prima che potesse muovere un singolo muscolo, la sveglia lo riportò nel mondo reale, ma non prima che potesse sentire qualcuno urlare il suo nome, qualcuno che questa volta, lui riconosceva.
«Sean!» gridò Thomas prima di svegliarsi definitivamente. Essendosi spaventato dal rumore della sveglia, si agitò cadendo accidentalmente giù dal letto. Atterrò a pancia in giù sbuffando. Provocò un leggero gemito di dolore cercando di rialzarsi, nel mentre il fastidiosissimo suono della sua sveglia continuò a tormentare le sue orecchie.
Furioso la buttò per terra e questa si frantumò cessando il rumore che provocava. Non era costato comunque tanto, quindi a Thomas importava poco.
Sentì intanto dal corridoio dei passi affrettati avvicinarsi verso la sua stanza. La porta venne spalancata dalla madre preoccupata e anche spaventata.
«Va tutto bene?!» gridò notando la sveglia rotta per terra. Mise una mano sul petto e si avvicinò al figlio.