Capitolo 3: L'avventuriero gentile

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Izuku Midoriya era da poco partito per la sua prima avventura. A malincuore lasciò la casa dove aveva sempre abitato, lasciando lì sola una madre che avrebbe sempre atteso il suo ritorno, per inseguire il sogno di una vita, pur non avendo alcuna peculiarità. Già, perché il giovane avventuriero non aveva nessuna specialità che lo rendesse in grado di affrontare un lungo viaggio. Da questo, nacque il suo soprannome, ''Deku'', che nella propria lingua non significava altro che ''manichino, buono a nulla''. Ma Izuku sognava di intraprendere un proprio viaggio per nuove scoperte dai primi suoi ricordi d'infanzia. Era qualcosa che non riusciva a spiegarsi, ma il lavoro lo affascinava talmente tanto da decidere di partire già alla giovane età di 15 anni. Preparò uno zaino contenente il minimo indispensabile, cibo, acqua, cambi e un sacco a pelo e partì all'avventura.

E da quando cominciò il suo viaggio passarono giorni, ma giorni ci volettero per far realizzare a Midoriya che il suo viaggio non aveva alcun tipo di scopo, soprattutto se portava con sè una mappa che indicava con sè i luoghi da visitare. Fin a quando non fece la buffa conoscenza di una neo-strega.

- Fermo qua! Insomma... Fermo là, avventuriero! - la streghetta puntava con il suo scettro il giovane Midoriya con insicurezza.

Izuku fece qualche passo indietro, sussultando appena. La strega non aveva alcun fare minaccioso, le sue guance rosa e morbide e i suoi grandi occhi impedivano una visione negativa di lei. Aveva un grande cappello che finiva a punta e un lungo vestito di un bianco candido, la cosa che più lo incuriosì era che la mano destra era coperta da un guanto dello stesso rosa del cappello, la mano sinistra era invece lasciata totalmente scoperta.

- Sì? -

- Di qui non passi! Fa' il giro a largo oppure affrontami! - rispose con enfasi lei.

Allora lui cominciò a fare qualche passo verso un'altra strada, ma solo per poco. La strega, infatti, lo fermò di nuovo:

- A-Aspetta! Volevo solo allenarmi nella magia, non che tu andassi via! - pronunciò le parole con un tono davvero dispiaciuto che il ragazzo si sorprese.

- Ma io non intendo lottare, non è nella mia indole... Tu non sembri nemmeno cattiva... - rispose lui con un certo imbarazzo.

La ragazza, allora, fece un lungo sospiro, abbassò lo scettro e si avvicinò all'avventuriero.

- Scusami tanto! Io sono Uraraka Ochaco. - fece un leggero inchino mentre si presentava.

- Io sono Midoriya Izuku. - le sorrise dopo.

-Allora, per dove sei diretto? -

E nel parlare del più e del meno, cominciarono a camminare verso la lunga strada. Avrebbero continuato il viaggio insieme.

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