Capitolo 2

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Louis, quel pomeriggio, era seduto nella camera da letto, non avendo idea di cosa fare con se stesso. Prima era uscito dal negozio, pensando di dover dare a Harry la possibilità di fare quello che voleva senza che lui si mettesse in mezzo. Ma ora il ragazzo dagli occhi verdi stava salendo le scale per raggiungerlo.

"Sto andando al supermercato, se tu vuoi venire," gli disse Harry.

Louis pensò a se stesso seduto lì, sul quel letto, per un'altra manciata di ore. "Sì, in realtà, sarebbe fantastico. Ho bisogno di uscire da questa camera," lo informò.

Harry guidava un vecchio camion blu ricoperto di vernice scheggiata e ruggine. Era di Myrna, gli spiegò. Aiutò Louis a salire dentro al camion e poi iniziò a guidare verso la strada principale.

"Potrei... vuoi venire giù a cena? Ne preparo sempre troppa."

"Mi hai già preparato il pranzo. E la colazione."

Harry alzò le spalle. "Veramente, non è un problema. In più la stufa in quell'appartamento fa le bizze. Ho intenzione di mandarla in riparazione."

Louis era partito con l'intenzione di rimanere su un no fisso, ma Harry sembrava che non volesse altro che dare da magiare a Louis di nuovo. Cedette. "Sì, va bene, cosa vuoi cucinare?"

Harry gli sorrise. "Dimmelo tu. Cosa desidera il bambino?"

"Dio, non lo vuoi sapere. Il bambino vuole cose disgustose come fegato con cipolle e crauti."

"Mi piace il fegato con le cipolle."

"Non so perché lo voglio. Non lo mangio da quando ero bambino, non sono neanche sicuro che mi piaccia ancora."

"Il fegato ha tantissime vitamine. È un cibo molto nutriente. Il bambino sa queste cose," gli disse Harry, protendendosi verso Louis per accarezzargli la pancia. Che ridacchiò al modo in cui Harry pronunciò la parola vitamine.

Guardò il paesaggio scorrere dal finestrino. Il negozio d'alimentari, apparentemente, era a 'soli trenta minuti di macchina'. Ci vollero solo dieci minuti prima che iniziasse a piovere. Il suono che produsse colpendo il parabrezza era simile a quello di una sparatoria. Louis si appoggiò allo schienale e chiuse gli occhi.

"Quando ero piccolo non dicevano neanche 'negozio d'alimentari', lo chiamavamo semplicemente Winn Dixie," disse Louis.

"Non c'erano altri negozi vicino a voi?" Gli chiese Harry.

"Certo, ce n'erano di molti tipi. Ma per mia mamma erano tutti Winn Dixie. Come tutte le fotocopiatrici sono Xerox."

"C'è un termine linguistico per ciò," gli disse Harry. "Propriamente, è un eponimo. Come Kleenex o Band-Aid, che ovviamente, per l'appunto, è un cerotto. Sapevi che anche il 'Polistirolo' è un nome protetto da copyright? Generalmente dovrebbe chiamarsi 'poliestere' o 'polimero aromatico termoplastico dalla struttura lineare'."

"Sei strano," borbottò Louis, con gli occhi ancora chiusi. Sentì Harry appoggiare una giacca sulla sua pancia, ed era tutto così confortevole lì, le vibrazioni della strada e il suono della pioggia.

*******

Harry svegliò Louis quando erano già arrivati al negozio. Lo fece scendere dalla macchina vicino alla porta d'entrata e lo fece aspettare lì, mentre andava a parcheggiare. Nonostante Louis fosse perfettamente capace di camminare per pochi metri attraverso il parcheggio, grazie tante. Guardò Harry camminare spedito attraverso il parcheggio, l'impermeabile appoggiato sulle sue spalle, in mano stava tenendo delle borse per la spesa riutilizzabili.

Harry comprò della farina, del burro e delle uova sfuse provenienti da fornitori adeguati, anche se preferiva scegliere a mano i vari prodotti. Gli piaceva questo negozio perché lavoravano direttamente con prodotti provenienti dalle fattorie locali. Harry era il tipo di ragazzo che trovava ogni cosa interessante e che voleva renderti a conoscenza di tutto quello che sapeva, non importava quanto fosse banale. Louis era sempre stato un chiccherone, era stato il pagliaccio della classe da quando ne aveva memoria, ma quando era stanco, proprio come in quel momento, era bello restare ad ascoltare e basta.

Maybe, Baby - Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora