Cominciò la stagione delle piogge e intanto Shimon il vecchio saggio stava facendo un dipinto che ritraeva il giovane principe. "Ecco ancora un po' di colore qui. Sì così va bene ah mmh eheh Atem." Disse finendo il disegno.
Atem quel giorno si svegliò prima dell'alba e corse a svegliare il papà. "Papà, papà. Avanti papà dobbiamo andare svegliati. Papà, papà." "Tuo figlio è sveglio." Disse la Regina mentre il cucciolo continuava a chiamare il padre. "Lo sai che prima dell'alba è tuo figlio no?" Disse il sovrano. "Papà dai papà. Papà, me l'hai promesso." Disse il leoncino mettendo il broncio. "Va bene va bene sono sveglio sono sveglio." Disse il padre svegliandosi. "Andiamo." Disse Atem correndo via. I genitori si alzarono uscendo dalla grotta e dirigendosi verso la cima della Rupe ma prima di andare con il padre Atem girò intorno alla zampa della mamma la quale gli diede una leggera spinta. "Guarda Atem, tutto ciò che è illuminato dal sole è il nostro regno." Disse Aknamkanon indicando il regno. "Wow!" Esclamò il cucciolo. "Il periodo di reggenza di un Re sorge e tramonta come il sole. Un giorno Atem il sole tramonterà su tuo padre e sorgerà con te come nuovo Re." "E questo sarà tutto mio?" Chiese il cucciolo. "Tutto quanto." Rispose Aknamkanon. "Tutto ciò che è illuminato dal sole ed i posti all'ombra allora?" Disse Atem. "Quelli sono oltre i nostri confini non ci devi mai andare Atem." Rispose il padre. "Ma credevo che un Re potesse fare ciò che vuole." Disse il cucciolo. "Oh essere Re vuol dire molto di più che fare quello che vuoi." Disse Aknamkanon. "Vuol dire di più?" Chiese Atem. "Ahah Atem." Rise il padre. "Tutto ciò che vedi coesiste grazie a un delicato equilibrio, come Re devi capire questo equilibrio e rispettare tutte le creature dalla piccola formica alla saltellante antilope." Continuò il Re. "Ma papà noi non le mangiamo le antilopi?" Chiese il cucciolo. "Sì Atem ma lascia che ti spieghi, quando moriamo i nostri corpi diventano erba e le antilopi mangiano l'erba e così siamo tutti collegati nel GRANDE CERCHIO DELLA VITA." Spiegò Aknamkanon. "Buongiorno sire." Salutò Mahad atterrando su di una roccia. "Buongiorno Mahad." Salutò il Re. "Sono qui con il Rapporto del Mattino." Disse Mahad inchinandosi. "Spara pure." Disse Aknamkanon. "Beh i pettegolezzi delle api dicono che i leopardi hanno perso la vena poetica." Iniziò Mahad. "Oh davvero?" Chiese il Re. "I babbuini stanno scimpazzendo." Disse poi Mahad. Ma il Re aveva smesso di ascoltarlo notando il figlio che cercava di prendere una cavalletta. "Che cosa stai facendo?" Gli chiese infatti. "Un agguato." Rispose lui sconsolato. "Lascia che un esperto ti insegni come fare." Disse il padre guardando Mahad, il quale stava continuando con il Rapporto discendo "Dico agli elefanti di dimenticarsene ma con quella memoria." Il Re si voltò verso l'uccellino e gli chiese "Mahad ti dispiace voltarti?" "Sì signore." Obbedì lui voltandosi ignaro di cosa i due leoni avevano in serbo per lui. "Stai basso, ventre a terra." Sussurrò il Re al figlio. "Sì va bene star basso, ventre a terra." Disse Atem. "Ehi che succede?" Chiese Mahad. "Lezione d'agguato." Rispose il Re. "Ah molto bene agguato. AGGUATO? Oh no sire non può dire sul serio." Disse Mahad rizzando le penne ma il Re gli fece segno di voltarsi. "Oh è cos' umiliante." Disse Mahad voltandosi. "Attento a non fare rumore." Disse il Re al cucciolo. "Che cosa gli stai dicendo Aknamkanon? Aknamkanon? Atem?" Chiese Mahad girandosi ma non vide nessuno. Poi si sentì spingere alle spalle era il piccolo Atem che con un balzo aveva atterrato Mahad. "Sei stato molto bravo." Disse il Re complimentandosi con il figlio. "Mahad?" Chiese una talpa. "Sì." Disse lui. "Signore notizie dai bassifondi." Disse l'animaletto. "Senti questa volta.." iniziò Aknamkanon interrotto dalle grida di Mahad. "SIRE..LE IENE NELLE TERRE DEL BRANCO!" "Mahad porta a casa Atem." Disse il Re. "Oh papà non posso venire?" Chiese Atem. "No figliolo." Rispose il padre correndo via. "Oh non posso mai andare in nessun posto." Disse il cucciolo. "Oh giovane signore un giorno tu sarai il Re allora potrai cacciare quei luridi, stupidi cacciatori di frodo dall'alba al tramonto." Gli disse Mahad riportando Atem alla Rupe dei Re. "Ehi zio Aknadin indovina?" Chiese il cucciolo correndo verso lo zio. "Io detesto gli indovinelli." Rispose il leone. "Io sarò il Re della Rupe dei Re!" Esclamò il cucciolo entusiasta. "Oh congratulazioni." Disse Aknadin. "Il mio papà mi ha appena fatto vedere tutto il regno ed io lo comanderò tutto quanto. Eheh." Rise Atem. "Sì? Beh scusami se non salto dalla gioia. La mia povera schiena sai?" Disse al nipote sdraiandosi. "Ehi zio Aknadin quando sarò Re tu che cosa sarai?" Chiese il cucciolo posando le zampe sulla grigia criniera dello zio. "Lo zio di un curioso." Rispose Aknadin. "Eheh sei così strano." Rise Atem rotolando per ritrovarsi di fronte allo zio. "Non ne hai la più pallida idea allora il tuo paparino ti ha fatto vedere tutto il regno vero?" Chiese il leone alzandosi e andando a sedersi in un posto all'ombra della Rupe dei Re. "Tutto quanto." Disse il cucciolo seguendo lo zio. "Ti ha fatto vedere cosa c'è dietro l'altura del confine Nord?" Chiese Aknadin. "Beh lì no. Ha detto che non ci posso andare." Disse il cucciolo deluso. Aknadin che intanto si era sdraiato gli disse"Una decisione assolutamente sensata è troppo pericoloso. Solo i leoni più coraggiosi ci possono andare." Atem offeso disse "Io sono coraggioso. Cosa c'è?" "Mi dispiace Atem non posso proprio dirtelo." Rispose Aknadin. "Perché no?" Chiese Atem. "Atem Atem mi sto solo preoccupando per il mio nipote preferito." Rispose il fratello del Re poggiando la zampa sulla testolina del cucciolo arruffandogli il pelo. "Sì certo, sono il TUO UNICO NIPOTE." Rispose Atem ridendo. "Una ragione in più per essere protettivo verso di te. Un Cimitero di Elefanti non è posto per un giovane Principe ops." Disse Aknadin mettendo una zampa davanti al muso per zittirsi. "Un cosa di elefanti? Wow!" Esclamò il cucciolo. "Oh che stupido ho parlato troppo. Beh tanto prima o poi l'avresti scoperto del resto tu sei così intelligente. Senti fammi un favore, promettimi di non andare mai in quell'orribile posto." Disse Aknadin al nipote tenendolo con una zampa. Atem ci pensò un attimo e disse "Non ti preoccupare." Aknadin allora gli disse "Bravo il mio ragazzo. Su ora vai a giocare e divertiti e ricorda..il nostro piccolo segreto." Gli disse lo zio prima che il cucciolo corse a cercare Mary, la sua migliore amica. "Ehi Mary." La salutò Atem. "Ciao Atem." Lo salutò lei. "Vieni ho appena saputo di un posto fantastico!" Disse Atem all'orecchio dell'amica. Mary, la quale era tra le zampe della madre gli disse "Atem non vedi che sto facendo il bagno." "Ed è anche l'ora del tuo." Gli disse Sahara prendendolo prima che potesse scappare. Atem si lamentò dicendo "Mamma! Mamma mi stai alzando tutto il pelo!" poi scese dalla roccia sulla quale la Regina era sdraiata e sistemandosi il pelo disse "Ecco va bene sono pulito. Ora possiamo andare?" "Allora dove andiamo spero che il tuo posto non sia una noia." Disse Mary. "No è proprio uno sballo." Disse il Principe all'amica. "E dove sarebbe questo posto da sballo Atem?" Chiese Sahara al suo cucciolo. "Oh vicino alla pozza dell'acqua." Rispose Atem. "La pozza dell'acqua? Che c'è di così bello alla pozza dell'acqua?" Chiese la leoncina. Atem tra i denti le disse "Te lo mostrerò quanto ci arriveremo." "Oh ehm mamma posso andare con Atem?" Chiese la cucciola alla madre, la quale si rivolse alla Regina. "Mmh tu che dici Sahara." La leonessa ci pensò su "Beh.." "Per favore." Le dissero i due cuccioli sorridendo. "Per me va bene." Disse infine la Regina. "Che bello! Evviva!" Esclamarono i due cuccioli correndo e saltando quando la voce della madre di Atem si fece di nuovo sentire "Basta che con voi ci sia Mahad." L'entusiasmo dei leoncini si spense e Atem guardando la sua amica disse "No. Non Mahad." Mentre camminavano verso la pozza dell'acqua Mahad che volava appena sopra le loro teste disse "Forza muovetevi prima arriveremo alla pozza dell'acqua prima potremo andar via." "Allora dove stiamo andando realmente?" Chiese sottovoce Mary ad Atem, il quale rispose "Al Cimitero degli Elefanti." "WOW!" Esclamò Mary. "Shh. Mahad." Le disse Atem ricordandole la presenza di Mahad. "Va bene. Senti come ci liberiamo del pennuto?" Gli chiese Mary a bassa voce. Mentre i due cuccioli confabulavano Mahad notandoli atterrò e disse "Oh ma guardatevi voi due piccoli semi d'Amore che germogliano nella Savana. I vostri genitori saranno entusiasti oltretutto poi voi siete promessi." "Siamo che cosa?" Chiese Atem. "Promessi, impegnati, fidanzati." Rispose Mahad. "Eh?" Chiese Mary. "Un giorno voi due vi SPOSERETE!" Le rispose Mahad. "Che cosa?" Chiesero in coro i due cuccioli. "Io non posso sposarla è mia amica." Disse Atem. "Sì sarebbe troppo strano." Disse Mary. "Beh mi dispiace dovervi deludere piccoli. Ma voi due piccioncini non avete altra scelta." Disse Mahad. "Bla Bla Bla." Disse Atem. "È una tradizione vecchia di generazioni." Continuò Mahad. "Beh quando sarò Re sarà la prima cosa che cambierò." Disse Atem. "Non finché ci sono." Disse Mahad. "In questo caso sei licenziato." Disse il principe. "Non funziona perché solo il Re può licenziarmi." Disse Mahad toccando con una piuma il naso di Atem. "Beh lui è il futuro Re." Disse Mary. "Certo così dovrai fare quello che dico io." Disse Atem. "Non ancora mio caro e con un simile carattere temopurtroppo che diventerai un Re piuttosto PATETICO." Gli disse Mahad. "Mmh io non la vedo così." Disse Atem.