Amber si svegliò ancora scombussolata dopo che sua madre, per la quarta volta, le aveva intimato di alzarsi.
"Questo è perché vai sempre a dormire tardi" si lamentava come suo solito quest'ultima.
La ragazza non ci badò, aveva imparato col tempo che con i genitori, a volte, è meglio mordersi la lingua e fargli intendere di aver ragione, piuttosto che rispondere e peggiorare la situazione.
"Giuro che se non ti muovi vado a lavoro e ti lascio qui" continuò Megan.
Finalmente Amber trovò la forza di lasciare il suo caldo e accogliente letto per dirigersi al bagno. Dopo essersi lavata e vestita si guardò allo specchio per passarsi la spazzola fra i suoi lunghi e sottili capelli castani che stava, ormai da qualche mese, cercando di far crescere.
"A che punto sei?" disse all'improvviso la voce acuta della madre facendola spaventare.
"Ho quasi finito" rispose, passandosi intorno agli occhi color cioccolato una matita nera, con l'intento di sottolinearne la forma. "Sono pronta" urlò poco dopo, uscendo successivamente dal bagno.
"Era ora" la rimproverò Megan.
La ragazza si mise la borsa a tracolla e prese in mano il libro di matematica.
"Da domani andrai a scuola da sola, non è possibile che ogni giorno arrivi in ritardo a lavoro per colpa tua" disse sua madre davanti al grande cancello della Greenford High School. Amber annuì, stanca di essere considerata sempre la causa di tutti i suoi problemi. Scese dalla macchina e raggiunse la sua migliore amica nel giardino della scuola con uno dei suoi soliti sorrisi.
"Ciao Amber" disse Candice abbracciandola.
"Daphne non è ancora arrivata?" le chiese Amber dopo aver risposto al saluto.
"Lo sai che è sempre in ritardo! Piuttosto... guarda cosa ho comprato ieri!" disse Candice indicando i suoi orecchini blu a forma di rosa.
"Belli..." rispose Amber poco entusiasta.
Candice era quel tipo di ragazza ammirata da tutti perchè sempre sorridente, calma, gentile e disponibile. Il suo tratto distintivo era l'essere innamorata dello shopping e della moda e infatti aveva sempre qualcosa di nuovo da mostrare alle amiche. Ció nonostante non era una tipa snob, anche se i suoi lunghi capelli biondi e i suoi grandi occhi castani potevano farlo sembrare.
"Che cosa hai oggi?" chiese infatti Candice, vedendo l'amica immersa nei suoi pensieri.
"Odio la scuola" disse Amber sbuffando.
"Tu non odi la scuola, tu odi..."
La frase venne interrotta dall'arrivo di una terza ragazza che, tutta sorridente, correva nella loro direzione.
"Daphne rallenta" cercó di urlarle Candice, ma la ragazza, non dandole ascolto, finì per inciampare su una delle radici del giardino, fuoriuscite dal terreno a pochi passi da loro.
Daphne era la ragazza più imbranata del mondo: era solita procurarsi da sola dei lividi provocati dalle numerose cadute e botte che prendeva in qualunque posto si trovasse. Ogni giorno compariva infatti qualche nuovo segno sulla sua pelle candida ma in compenso era molto simpatica e buona. Dimostrava meno dei suoi diciassette anni in confronto alle altre due sue amiche. Era formosa e abbastanza bassa; aveva i capelli castano chiaro tendenti al biondo e due splendidi occhi di color verde smeraldo. Daphne si alzò da terra velocemente senza preoccuparsi della zona in cui aveva preso il colpo: ormai era abituata a queste sue cadute ma, ovviamente, le risate dei ragazzi che avevano visto la scena non mancarono ad arrivare.
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She's not afraid
FanfictionAmber sapeva che reagire alle loro provocazioni le avrebbe solo procurato dei guai ma era stanca dell’omertà dei suoi compagni. Dall’inizio della scuola Liam e i suoi amici Harry, Zayn e Louis avevano preso il controllo su tutti quelli del corso di...