Capitolo 6

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Daphne percorse l'andito per la quinta volta quella sera e sbucò all'interno della cucina, dove si sedette su una delle quattro siede che circondavano il tavolo. La voce di Amber dall'altra parte del telefono era più squillante che mai per cui decise di allontanare per qualche secondo il cellulare dall'orecchio.

"Mi stai ascoltando vero?" urlò l'amica.

"Certo Amber, ma ormai si sta facendo tardi e Louis dovrebbe arrivare a minuti"

"Ma allora non vuoi capire! Non dovresti averci a che fare, ti sei forse dimenticata della bella scena di stamattina?"

"Come potrei dimenticarmene? Ci sei tu che me lo ricordi ogni dieci secondi. Ne stiamo parlando da dopo pranzo" sbuffò Daphne girandosi tra le dita una ciocca di capelli.

"A quanto pare non è abbastanza visto che hai ancora intenzione di vederlo"

"Non abbiamo un'appuntamento. Ci dobbiamo incontrare per il progetto di geografia"

"Si certo!" commentò ironica Amber "e io sono un maschio"

"Davvero, anche io non sono contenta di quello che è successo oggi a pranzo però non posso fare altrimenti"

"Allora fammi un favore, cerca di capire perchè Zayn ha reagito in quel modo; cerca di scoprire qualcosa"

"Ci proverò, ora però devo andare... Ti chiamo più tardi" concluse infine Daphne chiudendo la comunicazione prima che l'amica potesse rispondere.

Successivamente la prima cosa che fece fu quella di entrare in bagno per sistemarsi al meglio. Anche se non aveva un'appuntamento con Louis ci teneva a non passare inosservata; doveva riuscire un minimo a farsi notare. Si legò i capelli in uno chignon e si passò l'eyeliner sopra l'occhio, allungandone la forma. Si cambiò la felpa che utilizzava per stare in casa indossando un maglione leggermente scollato. Si specchiò a lungo ed ogni volta che si guardava riusciva a trovare qualche dettaglio del suo viso che non le piaceva. Quando sentì il campanello suonare esclamò un forte "vaffanculo" prima di decidersi a uscire dal bagno. Non era per niente soddisfatta del proprio aspetto e questo pensiero le fece perdere un pò del suo entusiasmo. Aprì finalmente la porta trovandosi davanti Louis vestito in maglietta e calzoncini, leggermente sudato.

"Scusami per il ritardo, stavo giocando a calcio con i miei amici" disse con il fiatone.

"Non preoccuparti, sono appena tornata a casa anch'io" mentì la ragazza lasciandogli lo spazio necessario per passare.

"Mi sono anche dimenticato il libro di geografia, ti dispiacerebbe usare il tuo insieme a me?" continuò il ragazzo girando attorno al soggiorno, soffermandosi sulle numerose foto appese alle pareti.

Daphne pensò che se l'avesse chiesto ad Amber quella l'avrebbe sicuramente mandato a quel paese e cacciato di casa con non molti complimenti ma, fortunatamente, lei era molto più paziente.

"Non ci sono problemi per me" rispose quindi osservandolo.

Le guance lisce del ragazzo erano colorate di un rosso tenue, forse a causa della partita di calcio di cui aveva parlato in precedenza; il respiro inoltre era leggermente agitato rispetto al normale. I capelli quella sera erano più ribelli del solito dandogli un'aria abbastanza sbarazzina, ma quando Daphne lo squadrò da capo a piedi si rese conto che era ferito lievemente al ginocchio.

"Ti fa male?" gli chiese indicandogli la gamba con una piccola nota preoccupata.

"No, no, sono abituato a ben altre ferite peggiori" rispose Louis sollevandola un minimo da terra per osservare meglio.

"Lascia almeno che te la disinfetti, farò in un attimo" propose la ragazza. "Vieni in bagno" continuò poi non notando alcuna resistenza da parte del suo ospite.

She's not afraidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora