PROLOGO

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Avevo più di un motivo per essere nervosa.

Il primo - più importante - non trovavo una giacca che andasse bene con la short skirt.

Dico: quante volte vi è capitato di non trovare quell'ultimo accessorio indispensabile per uscire e che causasse la mezz'ora di ritardo per cui tutti vi accolgono con sguardi di rimprovero e biasimo?

E non era nemmeno colpa mia!

Il fatto è che avevo impostato l'intero outfit su quel chiodo con gli strass sulle spalle, mettere una giacca a casaccio avrebbe distrutto tutto. Tanto valeva ricominciare da capo.

Ecco perché, nonostante da fuori fossero già arrivati più di tre colpi di clacson, mi ostinavo ad affondare le mani in mezzo ai capi disordinati con metà corpo infilato dentro l'armadio.

Secondo: avevo un appuntamento.

Non vi emozionate, non si trattava di quell'appuntamento.

A dire il vero era piuttosto deprimente come storia: i miei genitori avevano deciso che i problemi della loro relazione matrimoniale (che io ormai riassumevo da anni nella definizione "divorziati in casa") andavano messi in secondo piano per una questione più urgente. Io, ovviamente.

Questo è quello che capita quando non hai fratelli o sorelle e gli occhi dei due soggetti in analisi dal secondo anno di matrimonio si puntano sull'unica vittima presenti, e decidono che ad dover andare in analisi sei tu.

Con quale accusa? Un classico: crisi di ribellione adolescenziale unita a una preoccupante seppur lieve forma di anoressia.

La verità? Semplice: se sei l'unica ragazza di sedici anni in tutta Cremona che rifiuta fermamente la couple Denim&Sportive T-shirt e ha abbastanza coraggio da aggiungere un po' di grinta al proprio stile, è difficile unirsi a qualche gruppo. I tuoi coetanei ti additano come "strana", "spostata" o "scandalosa" e ti tengono a debita distanza. Ammetto che avvicinare qualcuno che intimidisce con scelte inusuali come sciogliere con ferro da stiro degli strass trasformandoli in un top super-stretch, non è facile. Ma non ho mai detto di no a nessuno e non ho più ricevuto inviti ai compleanni da quando abbiamo abbandonato la divisa scolastica in terza media.

E a me stava bene così.

Il problema è che, se non hai amici e frequenti solo le pagine Instagram, i tuoi genitori presto o tardi ti catalogano come "asociale". Gli insegnanti ci mettono il loro ai ricevimenti scolastici, ed ecco che la diagnosi per i moduli d'accettazione a follilandia sono pronti.

Ça ne fait rien.

La storia dell'anoressia, poi... enorme fraintendimento: soffrivo di gastrite nervosa dall'età di cinque anni (sfido, con una famiglia incasinata come la mia) e il fatto che stessi crescendo in un ambiente limitato e chiuso mi provocava uno stato di insofferenza con perenne nausea.

Non vi sentireste così se tutto il mondo che vi circonda vi apparisse come una terra aliena dove non esiste alcuna forma vivente simile alla vostra?

Per me era così. E avevo provato a spiegarlo ai miei.

Tutto inutile: alle 16.30 (16.50, visto il ritardo per la giacca) del 15 Marzo, avrei incontrato la persona che avrebbe cambiato per sempre la mia vita facendo evaporare questo mucchio incasinato di problemi come una nuvola di fumo.

E non sto parlando dell'analista.

Parlo di una persona arrogante, cinica e strafottente che risponde al nome di Federico Zerba.

Fezeb, per chi lo avesse incontrato ai quei ridicoli Free Rap Contest a cui partecipava.

Bastardo infame e senza cuore, per buona parte delle ragazze di Cremonae Provincia    

Per me il suo mondo era tutto rabbia, sigarette e voglia di spaccare facce. Per lui il mio era una stronzata più ridicola di Disneyland Paris.

Ma alla fine di tutto, non volevamo che vivere in uno solo: quello che andava dalla sua bocca alla mia.

Ed è questo che ci ha rovinati. 



SPAZIO AUTRICE

Ciao Ragazze!

Se siete passate da qui innanzitutto vorrei ringraziarvi per aver dato un'occhiata alla storia. 

Lo so, lo spunto non è originale, ma ho pensato a questa storia da quando sono uscite le prime foto di Chiara e Fedez insieme e, anche se persino i nomi sono gli stessi, vi assicuro che la stori avrà un'evoluzione propria.

Spero che lasciate un commento, sapere cosa ne pensiate sarebbe stra stra stra bello.


Grazie ancora

Vivie

Un mondo fatto per dueWhere stories live. Discover now