Capitolo quattro.

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22 maggio, 7.44 AM.

"Niall, muoviti!" mi dice Justin scuotendomi.

"no... ho.. snmonno...io..sh.. jushtino...via." bisbiglio mentre dormo.

"NIALL!" urla Jus.

"uè, il terremoto!" scatto seduto.

"Cristo, quanto sei scemo!" si lamenta.

"uff..." sbuffo.

"muoviti, Kate ti ha chiamato 34 volte e togli quella suoneria del cazzo dove si sentono ragazze che gemono, sembri un morto di figa." ridacchia.

"oddio!" rido per l'imbarazzo.

Mi stiracchio per bene e vado in bagno per una doccia e per sistemarmi i capelli ormai paglia.

Indosso uno smoking nero e camicia bianca con scarpe nere lucide, un papillon azzurro e capelli molto ordinati ma giovanili per indicare che sono un padrino stiloso.

"fratello..." mi squadra Justin dalla testa ai piedi. "...sei un fashion blogger." ride.

"sto bene?" dico sistemandomi il polsino della giacca.

"certo, io?" mi chiede.

Indossa un chino beige a vita bassa con dei mocassini marroni, camicia bianca, giacca beige con un papillon rosso e capelli tirati indietro e laccati.

"non perdi mai il vizio di usare quei pantaloni." rido guardandolo.

"sto bene?" dice preoccupato.

"certo, tranquillo!" dico sorridendo.

"guidi tu o io?" chiedo mettendomi l'orologio al polso.

"dobbiamo passare a prendere Giuly." dice.

"guida tu." dico tirandoli le chiavi del suo suv.

[...]

"Amore, sei uno schianto." da un bacio dolce Jus a Giuly.

Lei invece indossa un vestito al di sopra del ginocchio plissettato color pesca, tacchi 10cm color nude, una pochette bianca con qualche tocco color pesca, collana bianca con delle pietre e capelli tirati solo una ciocca di lato che scende a boccolo come il resto dei capelli e trucco molto semplice; sembra una bambola di porcellana, è così dannatamente perfetta, tutto è perfetto, ha degli occhi dolcissimi, ho avuto un debole per lei quando varcò il portone di casa per la prima volta ma... beh niente, non c'è stato mai niente, devo aspettare quella giusta.

"Niall." mi saluta Giuly sorridendo.

"c-ciao." balbetto, perfetto, cazzo.

"che ti prende?" chiede preoccupata Giuly.

"oh niente." cosa vuoi che ti dica? Che mi piaci?

"pronto?" sorride.

Se non la smette di sorridere la stupro.

"si, non sarà male." mi sistemo il papillon.

[...]

"Jason, Ti benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo." pronuncia il prete bagnando la testa del piccolo.

Sto per addormentarmi in piedi, non vedo l'ora di andare al pranzo, sto morendo di fame.

Finita la celebrazione mi dirigo verso la fonte battesimale per fare le foto.

Ho fame, Dio mio.

[...]

"aperitivo all'aperto." dice Kate abbracciandomi.

Sono circondato da bellezze. Lei indossa un tubino argentato scuro con i tacchi e pochette nera, trucco fumè nero e capelli raccolti in una crocchia fatta bene e il ciuffo girato a boccolo.

Il marito, Luke, ha un chino nero aderente, una camicia grigia scuro, giacca nera, scarpe nere lucide come le mie e un papillon giallo e capelli sistemati e laccati mentre il piccolo Jason ha dei pantaloni neri a righe bianche, scarpe nere da bambini, camicia e bianca e gilet nero incorporato e capelli biondi pettinati per bene, è un angioletto, mi somiglia moltissimo.

Mangiamo qualche stuzzichino durante l'aperitivo all'aperto e ci dirigiamo nella grande sala di un hotel a 5 stelle, mia sorella, trovandosi molto bene economicamente, si può permettere queste feste in grande.

Ci accomodiamo nelle morbide sedie dei tavoli e noto che ad ogni posto c'è un segnetto e a me c'è scritto: "il posto migliore per il padrino migliore: Niall Horan." sorrido a Kate e lei ricambia sapendo che mi riferisco al bigliettino.

Cominciano con le prime due portate, poi le seconde due portate e sto per scoppiare e più che altro ogni volta che la cameriera ci porta i piatti il suo volto mi diventa più conosciuto: Denise?

Aspetto la frutta e pian piano mi convinco che è lei solo quando mi porge la torta e la guardo dritta nelle sue iridi color nocciola e le sorrido, imbarazzata ritorna in cucina.

Pov's Denise.

Oddio, mi ha sorriso, Niall, quel figo della Madonna. Sorrido come un ebete mentre pulisco e porto via i piatti e aspetto la fine di questa giornata per parlarne con Sophia, la mia migliore amica.

Salve ragazze, scusate l'attesa ma dove sono in vacanza internet non prende e per lo più scrivo la storia dal telefono, lo preferisco.

Spero vi piaccia e cerco di postarne un altro oggi, spero eh.

Fedexx.

"Ciao Niall."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora