Capitolo 4 - The Last Picture Show

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«Sam, scendi per favore.» urlò la madre della ragazza dal piano di sotto. La ragazza stava leggendo un libro stesa sul suo letto con addosso i pantaloni del pigiama quando sentì la voce della donna. Pochi secondi prima, aveva sentito il campanello suonare, ma l'aveva ignorato.

«Arrivo.» rispose la ragazza infilando un foglietto trovato sulla scrivania nel libro e riappoggiandolo sulla libreria, per poi uscire dalla sua camera e dirigendosi nel soggiorno. Quando si ritrovò davanti lo sceriffo Keller, rimase pietrificata.

«Lo sceriffo è qui per fare alcune domande.» disse Helen, la madre della ragazza, vedendo la reazione della figlia. La giovane si fece forza, e si avvicinò ai genitori.

«Dove eravate la mattina del 4 luglio?» chiese lo sceriffo.

«Io e Barry eravamo al lavoro, Sam era con Jughead a Greendale per una gita fuori porta.» rispose Helen.

«E... l'11?» chiese ancora lo sceriffo.

«Lavoro, e Sam era a casa.» rispose il padre.

«Eri da sola a casa?» chiese Keller guardando la giovane.

«Sì, mi sono svegliata tardi e ho preparato il pranzo. Il pomeriggio l'ho passato a casa a guardare la tv.» rispose la ragazza, lasciando fuori la parte dove la sera era uscita di nascosto dalla finestra di camera sua con il suo zaino.

«Va bene. Erano solo domande di routine, la polizia sta passando nelle case di tutta Riverdale per cercare di fare chiaro in questa storia.» disse l'uomo avvicinandosi alla porta seguito da Barry. «Statemi bene.»

-

«Il drive-in che chiude... è solo un altro chiodo nella cassa da morto che è Riverdale. No, che dico Riverdale, nella cassa da morto del sogno americano, come Il Padrino del cinema indipendente, come Quentin Tarantino dice sempre-» cominciò Jughead, innervosito dalla prossima chiusura del Twilight Drive-in.

«Ti prego, Dio, basta citazioni di Quentin Tarantino.» lo interruppe Kevin, seduto davanti a lui da Pop's.

«Cioè, mi manda in bestia, e non parlo solo del fatto che ho perso il lavoro. Quel drive-in dovrebbe significare qualcosa per noi. Bisognerebbe cercare di salvarlo.» continuò Jug con foga. Anche Sam, seduta accanto a lui vicina alla finestra, era dispiaciuta. Ormai, i cinema drive-in di tutto il mondo stavano chiudendo, e averne uno a Riverdale ancora in funzione era uno dei motivi che le facevano ancora amare la sua città anche dopo le brutte cose che erano capitate.

«Nell'era targata Netflix, video on demand, pensi davvero che la gente si guardi un film in macchina? Insomma, chi vuoi che ci vada?» chiese cinica Veronica.

«Chi spaccia e fa il pieno di crack.» le rispose Kevin, guardandola. Sam guardò il ragazzo, stringendo le labbra cercando di trattenersi dall'insultarlo.

«E i cinefili, e chi ha il culto dell'auto. Giusto Betty?» disse Jughead voltandosi a guardare la bionda.

«Sicuro.» rispose la ragazza.

«Per non parlare delle famiglie che hanno ancora voglia di passare del tempo insieme, o dei genitori che magari vogliono tramandare ai figli delle tradizioni che avevano alla loro età.» disse Sam, ricordando quando i suoi genitori le dissero che da giovani andavano spesso al drive-in e che era uno dei posti che gli erano mancati di più quando avevano deciso di lasciare per un po' Riverdale quando Helen rimase incinta.

«Esatto, e se chiude, è solo perché la proprietà, e cioè il municipio, non ci ha investito niente. È così, quando un anonimo acquirente fa al sindaco McCoy un'offerta che non può rifiutare.» disse il ragazzo con il berretto.

Outcast Princess | Sweet Pea (in correzione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora