Capitolo 5

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Logan

Rientro in auto e ordino a Samuel, l'autista di mia madre, di partire.

Seduto al suo fianco, le consegno la busta con le cose che ho preso da Iris, spostandogliela sul grembo in modo brusco e senza dire una parola.

«É... tutto a posto, Logan?» chiede cauta, ma io sbotto.

«No! Non è un cazzo a posto, non è mai a posto quando si tratta di te. Sapevi che Iris lavorava qui, mi ci hai mandato apposta! Tutta la storia di fare dei lavori alla cantina, il fatto che Drake avesse degli ottimi prezzi, erano solo stronzate! Volevi che io venissi qui, volevi che la rincontrassi e mi ci hai portato di forza, con l'inganno. Ma d'altronde è questo che fai tu, no? Inganni le persone, le manipoli a tuo piacimento per ottenere i tuoi scopi, vero? E pensare che avevo davvero creduto che avessi voglia di passare la mattinata insieme a me» dico, deluso.

«Logan, no! Certo che voglio passare la mattinata con te, che vai a pensare? D'accordo, ti ho portato qui perché volevo che vi incontraste, e ho usato la scusa del mal di testa per farti scendere da solo e permettervi di parlare in santa pace. Ma la storia della cantina è vera, voglio davvero fare qualche lavoretto e mi farebbe piacere se mi aiutassi.

Non sono tutte bugie, le mie, Logan. Non sono solo inganni. Io vorrei soltanto che tu e Iris vi riappacificaste, nient'altro» dice piano, gentile, ma io sono incazzato nero!

«Se e quando rivederla, in che modo, in quale fottutissimo posto, spettava a me deciderlo! Tu continui a creare assurdi piani ma non capisci che non puoi controllare la vita delle persone! Né la mia né quella di Iris, mamma.»

Sono nervoso, furioso.

Rivederla mi ha provocato qualcosa dentro che...

Dio solo sa quanto mi è mancata, quanto avrei voluto correre da lei e averla ancora nella mia vita.

Ma non ho potuto, non potevo perché le avevo fatto troppo male.

Ma prima, quando i miei occhi hanno di nuovo incontrato i suoi, il mio cuore si è spaccato in mille pezzi. Avrei tanto voluto andare lì, prenderla tra le mie forti braccia e accarezzarla, baciarla, dirle che tra noi sarebbe tornato tutto a posto. Ma non posso, non ci riesco. Non al momento, almeno.

Essere costretto a vederla con indosso quella ridicola divisa e sapere che lavora lì, in quelle condizioni, per colpa mia, mi ha provocato dentro una rabbia senza pari, acuita dal fatto di essere stato per l'ennesima volta ingannato da mia madre.

Io amo la mia piccola Rhoden, lo so, anche se non posso dirlo. Ma a volte l'amore non basta. E per me, non basta. Non dopo quello che le ho fatto.

«Tesoro non voglio controllare nulla, voglio solo che tu sia felice e voglio che anche Iris lo sia e so, lo so per certo, e non provare a dirmi il contrario, che entrambi avete bisogno l'uno dell'altra per esserlo. Sto solo cercando di farvelo capire.»

Il suo tono è calmo, comprensivo, dolce, come forse non è mai stata in tutta la vita. Ma io, adesso, non riesco a stare accanto a lei, sapendo che mi ha obbligato a rivederla, a modo suo, secondo le sue regole e i suoi assurdi piani.

Mi aveva già profondamente ferito e deluso quando ha raccontato ad Iris tutto il mio passato, obbligandomi ad aprirmi con lei su qualcosa che non ero pronto a dirle. Ma non le permetterò più di manipolarmi come fossi un burattino di cui lei tiene i fili, non più, ormai.

«Samuel, accosta appena puoi, per favore» chiedo all'autista di mia madre, dall'interfono.

«Logan che stai facendo?»

Again, Mr. Dark (Mr. Dark series)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora