I cavalieri di Camelot erano fedeli al loro re, al loro principe e a... Merlin.Il valletto era una figura costante nella vita di palazzo, dove c'era lui c'era Arthur e viceversa e dove c'era il principe c'erano i cavalieri. Merlin aveva il permesso di parlare quanto voleva, di dire quel che voleva e soprattutto poteva cavalcare al fianco di Arthur come se fosse un suo equale.
Il ragazzo era come un fuscello, talmente magro che durante i combattimenti veniva perennemente sbalzato mezzo metro più in là da chiunque lo colpisse. La sua pelle si macchiava facilmente di lividi e i suoi occhi erano realmente il punto debole di tutti i cavalieri.
Con il passare degli anni si erano venute a formare delle regole, l'idea era stata di Leon, soprattutto per avvertire i nuovi cavalieri a quale triste destino sarebbero andati incontro se avessero spezzato anche la più stupida di quelle regole.
1. Merlin è il favorito del principe, deve essere trattato con rispetto
Quando Sir Edwin era stato nominato cavaliere da nemmeno tre albe, aveva avuto il coraggio di spingere a terra Merlin durante uno dei loro allenamenti perché il ragazzo senza rendersene conto era andato a sbattergli contro, chiamandolo in modi indicibili e sputando un grosso quantitativo di saliva proprio sulla faccia del povero valletto.
Arthur non ne era stato molto contento.
Quella sera Sir Edwin con il braccio fasciato aveva preparato il suo cavallo per tornare nella sua città, lo sguardo basso e una vergogna enorme nel cuore.
2. Merlin lavora abbastanza, non ha bisogno di lavoro in più
Un nobile visitatore, ospite di Re Uther, aveva preteso che Merlin lo servisse e il ragazzo non poteva certo rifiutare. Così si era ritrovato a servire Arthur, aiutarlo con i cavalieri, aiutare Gaius e servire quel Lord che non conosceva cosa fosse la gentilezza.
Merlin era rimasto tutta la notte in piedi a lavare il bucato del Lord e quando la mattina si era presentato nelle stanze di Arthur bianco quanto un lenzuolo e le forze di un morto non aveva potuto che chiedergli cosa fosse accaduto.
Il mattino dopo il Lord preparò il cavallo senza nemmeno salutare il Re, fuggendo da Camelot come un ladro.
3. Merlin segue Arthur ovunque, non questionare mai della sua presenza
Sir Juve si stava lamentando con gli altri cavalieri della presenza di Merlin durante la loro missione, definendolo un fardello in quanto, completamente sprovvisto di armatura o anche una semplice spada, non faceva altro che distrarre il principe durante il combattimento.
Merlin si era allontanato con gli occhi lucidi per non farsi vedere colto nell'atto di piangere.
Arthur lo aveva consolato e il giorno dopo di Sir Juve non vi era alcuna traccia.
4. Merlin non deve essere importunato in alcun modo
Quando Gwaine aveva scherzosamente dato una pacca sulle natiche di Merlin non aveva creduto di iniziare un gioco, più cavalieri avevano seguito il suo esempio e il valletto non aveva detto nulla.
Tutti credevano che fosse d'accordo, che facesse parte del gioco, ma quando il giorno dopo Arthur fece loro cadere numerose volte sul fondoschiena – guardando Merlin con un sorriso che sembrava dire ti sto vendicando – i cavalieri capirono che se volevano tenere le mani attaccate al polso era meglio non sfiorare più il valletto.
5. Merlin è l'unico che può parlare al principe come preferisce
Un giovane cavaliere, desideroso di entrare tra i cavalieri di Camelot, fece un grandissimo errore ancora prima di poter provare a combattere contro Arthur per mostrare il suo valore: toccò Merlin.

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Rules for knights
Fanfiction[Merthur&Knights] I giovani cavalieri che si avventurano a Camelot alla ricerca di fama e gloria non sanno realmente qual è il modo per entrare nelle grazie del principe. Sir Leon, decisamente stufo di veder gente scappare dal palazzo, decide di sti...