Steven Universe - Non riesco più a trovarti

Capitolo 13 - Corruzione

<Steven!> gridano le due gemme.
<Stai bene!?>
Quando il ragazzo torna cosciente si accorge del suo braccio sinistro. Era più grande di prima e cambiava colore in un rosa più intenso. Non capiva.
<Il tuo braccio!> esclama Ametista.
Steven era molto confuso.
<è...>
Perla prova a finire la frase, ma non vi riesce. Le scorre una lacrima dall'occhio destro e una per volta le lacrime le bagnano tutto il viso.
Steven era ancora confuso, ma poi rivolse lo sguardo nuovamente al braccio corrotto.
Solo allora Steven capisce.
<Ah... ah...>
Neanche Ametista riesce a trattenersi.
Poi la corruzione si espande fino al collo.
<Ametista! Dobbiamo fare qualcosa! Non possiamo stare qui a guardarlo senza farne niente!> esclama Perla, sempre più afflitta.
<Perla! Anch'io farei qualcosa per lui, ma non possiamo! Se solo ci fosse Garnet...>
<Garnet!> esclama Perla <dov'è Garnet!?>
Mentre Perla ed Ametista discutevano Steven invano prova a chiamare la loro attenzione. Non riesce più a parlare.
Il ragazzo allora decide di iniziare ad emettere dei versi per farsi notare. Perché lui aveva bisogno di essere notato in quel momento, probabilmente i suoi ultimi momenti di vita. Non era mai stato così agitato nell'idea di sparire.
Al sentire dei versi le due gemme si rendono conto che la situazione stava degenerando.
<Ametista, sta regredendo! Già non può più parlare!>
<Forse però vuole dirci qualcosa!> intuisce Ametista.
Steven non sapeva però come spiegarsi senza parlare.
Non può nemmeno muoversi.
Però la mente è, per la maggior parte ancora in suo possesso.
Chiude gli occhi lentamente.
Li socchiude.
L'ultima cosa che sente è l'urlo disperato delle gemme.
Ovviamente Steven era cosciente di ciò che voleva fare.
Essendo impossibilitato delle capacità di parlare e di muoversi, ogni tipo di comunicazione con l'esterno era compromessa. Tranne una: il sogno.
Poteva mettersi in contatto con le altre gemme tramite il sogno. Era già successo con il Grappolo e con Lapis.
Ora più che mai, doveva funzionare.
Ma non era concentrato. Non riusciva a concentrarsi. Miliardi di pensieri e concentrarsi su uno solo. Non è facile. Ma Steven era determinato, era diverso. Lui più di altri poteva farcela.
All'improvviso la vede. Perla.
È la Perla nella perla di Perla. "Sicuramente sono collegate. Devono esserlo..." pensò il ragazzo.
Era abbastanza evidente, dato che anche essa era frustrata, e nel vederlo si è rivelata stupita.
<Perl->
All'improvviso delle mani, somiglianti a quelle delle gemme corrotte cercano di tirarlo via dalla mente di Perla, tappando la bocca del ragazzo chiusa.
Poi riapre gli occhi.

La corruzione si era oramai estesa a tutto il corpo.
È finita, pensa il ragazzo.
Le gemme però non erano né spaventate né davano alcun segno di timore davanti a lui.
Non sembrava un mostro.
Lo era, ma in un certo senso non poteva essere considerato tale.
Si era tramutato in un'elegante creatura rosa, con il corpo e le zampe simili al Leone, una "criniera" di petali di rose, ed una coda, verde come lo stelo di un fiore, che terminava in una grande rosa in cui si nascondeva la gemma, mentre la faccia era nascosta da una lastra, ovvero il suo occhio, circolare di un vetro particolarmente resistente, con due "occhi finti", i quali erano praticamente inutili, rimanendo sempre chiusi.

"Sono... ancora qui."
Le gemme hanno il viso bagnato e gli occhi lucidi ma avevano smesso di piangere e lo stavano ammirando.

All'improvviso entra nella stanza Quarzo Nuvola.
<Steven, mi dispiace...> esclama, riducendo il tono della voce, non avvistando il ragazzo.

Il ragazzo sente il cuore che si scalda a rivederla.
"Sei tornata..." pensa.
E all'improvviso ritorna alla sua forma originale.

Spazio autore~
Penso che questo sia il capitolo più lungo che io abbia mai scritto. Che poi "lungo" è un parolone ma vabbè.
Voglio ringraziare tutti (3/4 persone 😂) per il sostegno che state dando al libro. Cioè veramente, grazie mille.

Se siete arrivati fino a qui votate! c:
Non funziona, eh? *sigh*