Afterschool Nightmare

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« Doposcuola punitivo? Perchè io??? »
Con una faccia quanto mai disperata, Sabo alzò lo sguardo sul professore di incantesimi. Si ok, durante l'ora di educazione fisica aveva un po' esagerato nel tirare la palla da dodgeball, ma non lo aveva fatto apposta a rompere il vetro dell'aula di botanica. Era un drago, non sempre riusciva a dosare la sua forza. Anche il giorno prima, quando aveva accidentalmente dato fuoco al tavolo in caffetteria, non lo aveva fatto di proposito, aveva solo starnutito con troppa foga... i guai che combinava erano solo effetti collaterali della sua natura, ecco!
Il professor Izou tuttavia fu inamovibile a riguardo, e così quel pomeriggio al biondo toccò restare in quel dannato istituto per creature sovrannaturali anche oltre l'orario delle lezioni.
A passo pesante raggiunse dunque l'aula di detenzione, ed entrò con un'espressione da funerale.
I peggiori elementi della scuola erano tutti riuniti lì: Apoo, figlio di una banshee, con una voce irritante e un fare da botte assicurate, Eustass Kidd, licantropo dal carattere talmente suscettibile che persino dirgli ciao era un rischio, Ace, altro licantropo facilmente infiammabile, ma che perlomeno era suo amico, Nami, una fata subdola come una serpe, e infine Trafargal Law, un vampiro spocchioso e arrogante come pochi, che faceva venire voglia di prenderlo a testate solo a guardarlo in faccia.
Sabo si mise subito accanto all'amico dai capelli neri, ed i due si scambiarono un cinque con fare cameratesco.
« Una faccia simpatica finalmente! »
Lo salutò quindi il lupo dal viso spruzzato di lentiggini. Lui in detenzione aveva praticamente ormai una sedia col proprio nome scritto sopra.
Il drago tuttavia non fece in tempo a rispondere, poichè il rumore di un banco che veniva rovesciato malamente, fece voltare tutti verso il fondo dell'aula.
Ovviamente era stato Kidd con un calcio a fare quel macello. La mascella era serrata in un ringhio che sarebbe risultato davvero bestiale e spaventoso se fosse stato in forma di lupo, mentre Apoo con la mano gli faceva segno di avvicinarsi.
Quello non era contento se non provocava il rosso almeno una volta al giorno.
L'unico che era rimasto impassibile ed apatico, intento ad osservare la lavagna, era Law, seduto a braccia conserte come se nulla fosse.
« Ti spacco il muso se non la pianti! »
Abbaiò Kidd, stringendo i pugni con tanta forza da far sbiancare le nocche.
« Ma dai, ti ho solo chiesto se sei rosso anche lì sotto! »
Sabo si spalmò una mano in fronte mentre Ace al suo fianco scoppiava a ridere.
« Se fanno a botte non ci sarà affatto da ridere. Il professore ci farà andare di mezzo tutti... »
Borbottò Nami, assottigliando lo sguardo.
« Beh e cosa dovremmo fare? - Le chiese allora il moro massaggiandosi le guance. - Io non ci vado lì in mezzo. Ci tengo alla mascella, e i pugni di Kidd sfasciano le ossa. »
« Fifone. »
Sibilò lei allora, ricevendo però in risposta un'alzata di spalle.
« La mia faccia mi piace così com'è. E piace anche alle mie fan. »
« Ma quali fan?????»
Alla fine anche il biondo si unì alle risate, ignorando totalmente il diverbio che si faceva sempre più acceso, almeno fino a che una sedia non gli sfiorò la faccia. Sentì palesemente lo spostamento d'aria e lo smuoversi dei capelli e dei vestiti.
« Ma siete scemi?! »
Esclamò mentre la sedia si schiantava in mille pezzi contro la lavagna, costringendo anche Law a smuoversi dalla sua posizione.
Il vampiro si voltò con una faccia scura da far quasi paura, e senza dira una sola parola raggiunse i due intenti a litigare, tirando un pugno in testa a entrambi e lasciando tutti di stucco.
« Se il professor Marco mi farà fare più ore di detenzione per colpa di quella sedia rotta, giuro che vi verrò a cercare nel cuore della notte e vi sgozzerò con le mie stesse mani. »
Minacciò con un soffio quasi felino, prima di allontanarsi come se nulla avesse fatto, lasciando tutti di stucco. Persino Kidd almeno sul momento non osò ribattere, troppo sconvolto per farlo.
Law nel frattempo era tornato a sedersi e ad infilarsi gli auricolari, mentre Nami si affrettava a togliere dal pavimento i residui della sedia.
« Presto aiutami! Dobbiamo nasconderli. »
Disse rivolta a Sabo, che con un sospiro si decise ad aiutarla perchè si, nemmeno lui aveva voglia di prolungare più del necessario la sua punizione.
Ace intanto stava calmando Kidd, che ora voleva spaccare la faccia anche a Law, mentre Apoo fischiettando si era seduto buono dall'altra parte dell'aula, lontano da tutti.
Quando Marco entrò però, per controllare che tutto fosse in ordine, li trovò tutti composti, con i libri di storia del mondo sovrannaturale aperti, e le teste chine su di essi.
Be... Sabo in realtà ci stava dormendo sopra, ma la fenice decise di chiudere un occhio a riguardo.
Si sedette alla cattedra salutando gli alunni con un sorriso, prima di seppellire il volto dietro un volume di pedagogia, almeno fino a che i suoi occhi cerulei, nel tornare a visionare la stanza, non scorsero un particolare.
« Ma... non manca una sedia? »
Domandò perplesso, indicando uno dei banchi nelle ultime file.
« Non c'era già quando siamo arrivati. »
Rispose Law per tutti, in tono piatto e compassato, con un fare di cui nessuno avrebbe dubitato.
Marco tuttavia conosceva fin troppo bene quel gruppo.
Nessuno però sembrò tradire quanto detto dal compagno. Vi furono scrollate di spalle e sguardi non curanti, poi ognuno fece per tornare a studiare, o a fingere di studiare.
Non era affatto convinto il professore, ma decise di dar loro il  beneficio del dubbio.
Quando la campanella di fine detenzione suonò, facendo saltare Sabo dal suo sonnellino, gli studenti lasciarono l'aula con un parlottare disteso, e Marco li osservò sfilare via, scuotendo appena il capo ed andando ad affacciarsi alla finestra per respiare un po' d'aria fresca.
Fu allora che vide a terra un grovliglio di legnetti e metallo.
Ecco che fine aveva fatto la sedia...
Voltandosi da sopra la spalla osservò l'aula con un sorrisino rassegnato.
« Almeno però, si coprono le spalle a vicenda. Tutto sommato la detenzione serve a qualcosa. »
Bofonchiò tornando a posare le iridi sull'orizzonte, giusto in tempo per vedere il gruppetto avviarsi al cancello di uscita. Apoo e Law un po' in disparte, Nami che cercava di attirare l'attenzione del moro, e Sabo, Ace, e Kidd, che si davano spintoni lievi, ridacchiando di quei dispetti infantili.
Creature diverse, unite in un unico cammino. Quello era l'obbiettivo dell'Istituto. Cooperazione e accettazione tra razze differenti.
E tutto sommato, caratteri ribelli a parte, quel progetto stava davvero sbocciando sotto gli occhi del professore, che fiero richiuse la finestra, dando le spalle al tramonto che abbracciava il nuovo futuro di tutti quelli come loro.



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