Cap. 6 - Nostalgiak

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Si nascosero dietro un muro, riuscendo a scorgere in modo efficace l'akuma, ma compromettendo gravemente ogni possibilità di fuga

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Si nascosero dietro un muro, riuscendo a scorgere in modo efficace l'akuma, ma compromettendo gravemente ogni possibilità di fuga. Erano in un vicolo cieco, e se Nostalgiak avesse deciso di mostrare loro la sua faccia spaventosa, sarebbero stati spacciati. Marinette imprecò sottovoce, chiedendosi come la famigerata fortuna della sua compagna fosse riuscita a rivoltarsi contro di lei. A sua insaputa, Adrien stava maledicendo mentalmente il suo kwami ​​in ogni lingua che conosceva, chiedendosi come avrebbe potuto proteggere Marinette dal male e correre ad unirsi la sua partner.

Lo stesso pensiero ossessivo era in entrambe le loro menti: "Non ho scelta, devo trovare un modo per rompere queste manette e trasformarmi il più rapidamente possibile. Ma come?"

"Forse posso andare online e cercare un negozio di ferramenta, così posso comprare una sega o delle tenaglie. Spero che il negozio sia aperto. Mi chiedo quanto velocemente potremmo arrivare a piedi...?" domandò Adrien tra sé e sé, sentendo la preoccupazione invadergli il corpo.

"Se saliamo su quella scala antincendio, forse potremmo avere un punto di osservazione e attirare l'attenzione di Chat Noir, così da poter usare il suo Cataclisma" , considerò Marinette, ignaro del vistoso difetto del suo piano.

Marinette fece un respiro profondo, i suoi occhi scrutavano freneticamente la strada, «Non vedo Chat Noir da nessuna parte, dove potrebbe essere?»

«Nemmeno io vedo Ladybug da nessuna parte» Adrien mise il broncio a dispetto di se stesso. Accanto a lui, avrebbe giurato che Marinette continuava a lanciare sguardi sulla sua borsa, con le labbra serrate in una linea sottile ed un'espressione determinata sul volto. Entrambi sapevano che l'akuma si stava avvicinando, a giudicare dal putiferio.

Dopo un minuto che sembrava un'eternità -entrambi scrutavano il cielo per cercare il loro rispettivo socio-, Marinette alzò gli occhi verso di lui, pura determinazione scritta su tutto il viso. «Adrien, ho bisogno che tu ascolti attentamente. Non dovrai mai parlare con nessuno di quello che stai per vedere, ok? Promettimelo, per favore».

«Marinette, aspetta, c'è qualcosa che devo dire...»

La sua domanda fu interrotta da Marinette che chiudeva gli occhi, preparandosi al peggio. «Mi dispiace davvero, Adrien, ma non c'è tempo. Mi fido di te» deglutì, i suoi occhi si chiusero ostinatamente ed il giovane poteva solo guardare impotente mentre le parole che meno si aspettava uscivano dalle sue labbra: «Tikki, trasformami!»

 Mi fido di te» deglutì, i suoi occhi si chiusero ostinatamente ed il giovane poteva solo guardare impotente mentre le parole che meno si aspettava uscivano dalle sue labbra: «Tikki, trasformami!»

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