Capitolo 5

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-Ehi piccola-

Guardai shoccata il ragazzo fuori dalla porta del mio appartamento. Era alto, snello, occhi verdi, capelli biondi e corti. Feci per chiudergli la porta in faccia ma lui la bloccò con il piede sinistro.

-Aspetta- disse diventando serio.

-Che vuoi Jason?- dissi appoggiandomi allo stipite della porta con le braccia incrociate.

-Chiederti scusa. Sono stato uno stupido- disse facendo un passo verso di me.

-E' finita Jason come te lo devo dire?- dissi sospirando.

-Lo so che me lo hai già detto, ma io voglio almeno tornare a essere tuo amico-

-Solo amici?-

-Si. Per me significherebbe molto-

-Bhe...se la metti così...la risposta è sempre NO- dissi chiudendo velocemente la porta.

Tornai in camera mia e uscii i vestiti che avrei messo quella sera per uscire con Harry incurante dei rumori provenienti dalla porta d'ingresso.

Mi misi un pantalone nero, una maglietta rossa e un paio di zeppe nere. Mi truccai in modo da coprire i lividi che piano piano stavano iniziando a scomparire e mi legai i capelli in una treccia.

Ormai prona prima del dovuto andai in salotto e accesi la tv. Jason ormai se ne era andato e questo mi diede un sospiro di sollievo. Ancora non potevo crederci che fosse venuto a cercarmi per farsi perdonare. Come poteva pensare che dopo avermi tradita lo avrei perdonato dopo soltanto due mesi? Era soltanto uno stupido e più gli stavo alla larga meglio sarebbe stato.

Girai un po' di canali finchè non vidi che stavano facendo Pretty Little Liars così lo guardai per un po'.

Quando sentii bussare alla porta erano ormai le otto in punto. Mi alzai, spensi la tv, presi il mio giubbotto, la mia borsa e uscii di casa.

-Smith- disse Harry facendomi un cenno con la testa.

-Styles- ricambiai cercando di nascondere un sorriso.

-Su andiamo- disse dirigendosi verso le scale.

-Ma...- dissi indicando l'ascensore.

-Preferisco le scale. Oggi un tizio ha dato calci dentro l'ascensore e non vorrei che si bloccasse-

-Capito-

Scendemmo le scale e arrivati all'entrata uscimmo. L'aria era piuttosto fresca e mi misi subito il giubbotto prima di prendermi un raffreddore. Harry si diresse verso una macchina vecchia (quasi distrutta) e viola.

-Che carina- dissi per cortesia salendo al posto passeggero.

-Fa schifo. E' la macchina di mia madre-

-Non hai una macchina tua?-

-No, ma sto mettendo i soldi da parte per una macchina nuova tutta mia-

Annui e guardai fuori dal finestrino mentre Harry accendeva la macchina e partiva.

-Allora...- dicemmo tutti e due all'unisono.

-Dimmi- mi disse Harry vedendo che non continuavo prima io.

-Dove mi stai portando?-

-Prima di tutto andiamo a mangiare in una specie di trattoria, poi ti farò vedere qualche attrazione qui a Londra-

-Non vedo l'ora-

-Oggi mia sorella quando sono tornato a casa mi ha fatto l'interrogatorio- disse sghignazzando.

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