4. ⅅℜℰ∆ℳ‽

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È lunedì. Ricomincia la settimana, la seconda per me qui in corea, e questo significa che devo ritornare al mio lavoro in ufficio, anche se non ne voglio proprio sapere di alzarmi dal letto. Questa notte ho fatto un sogno insolito in cui tutto sembrava così reale, non credo di averne mai avuto uno del genere, e proprio per questo, essendomi svegliata presto ed avendone quindi il tempo, ho intenzione di trascriverlo nel mio diario.

"Caro Diario,
questa volta ti scrivo per raccontarti di un sogno, speciale dir.."

Qualcosa però non quadrava, alzo di scatto lo sguardo come avessi avuto un'illuminazione, giro la testa verso la porta d'ingresso dove è posto il mio attaccapanni e vedo una giacca, ma non una giacca qualunque

la SUA.

LA SUA GIACCA.

NON ERA UN SOGNO.

Mi lascio sfuggire la penna di mano e scendo dal letto per controllare che non sia un miraggio o qualcosa del genere,
quando realizzo che sembra essere davvero la sua.

Mi sento mancare l'aria. Ma come è possibile? BT21, il caffè, la pioggia, la giacca, LUI.

Ora mi riaffiorano ben chiari nella mente i ricordi della sera prima e ancora stento a crederci.

Mi dirigo velocemente verso il bagno per bagnarmi la faccia con acqua gelata così da darmi una svegliata. Prendo il cellulare e controllo l'orario. Sono le 6:44. Porto fuori alcune cose dalla valigia, che ancora non ho finito di svuotare, e indosso le prime cose che mi capitano alla mano. Ancora presa dall'emozione metto una semplice maglietta nera con sopra una felpa grigiastra e alle gambe dei jeans verde scuro.

Torno in bagno portando con me la trousse con all'interno spazzolino e dentifricio. Mi dò una sistemata al viso utilizzando i miei trucchi, giusto qualcosina di leggero, come solito.
Metto le scarpe e finalmente scendo le scale, per dirigermi in cucina. Questa volta ritrovo seduta a tavola solo Victoria che saluto accennandole un sorriso.

«Già pronta?» mi chiede confusa.

«Eh sì, stamattina mi sono svegliata prima, avevo delle cose da fare..» le rispondo, mentendo, però, solo in parte dato che dovevo per davvero scrivere sul mio diario.

«Quindi come hai fatto alla fine a tornare a casa ieri sera, eh? Hai conosciuto qualche bel ragazzo e ti sei fatta riaccompagnare a casa, non è così? D'altronde una bella ragazza come te non avrà problemi in questo genere di situazioni» mi dice ed io sento di andare in panico, arrossendo completamente.

«Oh che bello quando si è ancora giovani e belli e romantici..» continua come se stesse pensando ad alta voce, persa nei suoi pensieri.

«Ma no, che dici?- rispondo con una risatina nervosa, non potendo ovviamente rivelare ciò che è realmente successo - mi ha riportata a casa una collega di lavoro che ho fortunatamente incontrato per il centro, e in ogni caso ho solo tre anni in meno di te, non farne un dramma hahaha» le rispondo ridendo.

Victoria è davvero una ragazza buffa ed estroversa, a volte forse un po' troppo, ma se non fosse stato per questo suo lato socievole probabilmente mi sentirei molto a disagio in questa casa. È grazie a lei che posso dire di avere un ottimo rapporto con la famiglia, anche se con i signori Lee, sempre a causa della comunicazione, non riusciamo a relazionarci come vorrei. Sono ottime persone, educate, disponibili e gentili, e mi rattrista davvero pensare all'esistenza di questa sorta di "barriera" tra di noi. Spero comunque in un miglioramento nel tempo, sia da parte mia che da parte loro, mi renderebbe davvero felice.

"È davvero reale tutto ciò?"
Risuona nella mia testa in continuazione mentre mi posiziono nel sedile accanto a Victoria.
Non lo so, probabilmente è un sogno per davvero. Mi affliggo da sola qualche pizzicotto, ma niente, e ancora mi chiedo come possa essere possibile. Infatti è impossibile. Sto impazzendo. Insomma stiamo parlando di lui. Ecco, forse non era lui, solo uno molto simile e che si spaccia per lui. Però gli ho visto la cicatrice e sono sicura fosse la sua. E...

IKNOWWHOYOUARE // Jeon JungkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora