5

39 11 6
                                    

Non riuscivo a chiudere occhio... io dovevo sapere! Ok, magari avevo preso un abbaio e mi stavo prendendo di ansia per nulla. No! Era inutile che tentavo di mentire a me stessa... io l'avevo visto apparire dal nulla ne ero certa. E se fosse stato come me? Magari non mi sarei sentita più così sola. Ma era inutile pensarci perché anche se fosse stato così restava sempre il solito Lion insopportabile, mio acerrimo nemico... e questa cosa non sarebbe cambiata mai.

Mamma mia, stavo pure piangendo come una bambina e non sapevo perché, in fondo io avevo tutto quello che volevo, non mi mancava nulla. E adesso avevo anche la possibilità di fare amicizia con Damon e Kaila, dato che già lui era stato molto gentile nei miei confronti. Allora perché non riuscivo a smettere di piangere? Implorai nella mia mente mia madre di darmi un consiglio.
La sveglia suonò facendomi sobbalzare un attimo.
Finalmente era ora.
Mi alzai ancora con gli occhi arrossati dal pianto, ma dovevo vedere Lion!
Mi vestii velocemente e preparai la colazione, che mangiai per strada.
Arrivata a scuola, il posto accanto al mio era già occupato da un sorridente Damon. Gli sorrisi anch'io e notai che stranamente Lion non era ancora arrivato. Magari si era svegliato tardi. Poi vidi che mancava anche Kaila.
<<Buongiorno principessa.>> mi disse Damon con una certa allegria.
<<Buongiorno Damon... senti ma Kaila non è venuta con te?>> senza farci caso gli rivolsi quella domanda in modo molto acido.
<<Non si sentiva molto bene stamattina.>> rispose sempre sorridendo.
La lezione passò molto lentamente e, arrivata la ricreazione, rimasi in classe perché non volevo, inoltre, incontrare quell'idiota di Lukas.
<<Come mai qui tutta sola?>>
Ero così distratta che non mi accorsi neanche del fatto che si fosse avvicinato. <<Cosa? Ah, sei tu Damon...>>
<<Dai vieni fuori con me.>> Mi porse la mano sorridente.
<<Oggi proprio non ne ho voglia Damon.>> Mi dispiaceva molto dirgli di no, tuttavia non riuscivo a smettere di pensare e avevo solo voglia di stare sola.
<<Ok, vorrà dire che dovrò restare io.>> Si sedette sorridendo accanto a me rendendo ancora più difficile la situazione.
<<Non prendertela Damon, ma vorrei stare un po' sola.>>
Lui mi guardò interrogativo. <<Strano sai...>>
<<Cosa?>>
<<Nessuna donna aveva mai rifiutato la mia compagnia.>>

Mi sembrò strano il fatto che usò la parola "donna", ma riflettendoci su, sarebbe strano che non colpisse anche le donne più grandi.
Come poterle biasimare? Damon era bellissimo! Ma in questo momento l'unico che tartassava i miei pensieri era Lion, e qualcosa mi diceva che non si era svegliato tardi.
<<Scusa, davvero non voglio essere scortese, ma vorrei stare da sola.>>
<<Come vuoi tu... allora a dopo.>> Damon mi sembrava parecchio adirato dal mio rifiuto, anche se non voleva darlo a vedere, ma sinceramente non mi importava più di tanto. Chissà perché Lion non era venuto...
La ricreazione finì e tutti tornarono in classe, incluso Damon e il suo sorriso.
<<Stai meglio?>> mi chiese speranzoso.
Poverino... si preoccupava per me.
<<Si.>> Cercai di mettere su il sorriso meno finto che riuscivo a fare.

Lui però si accorse del fatto che stavo mentendo, si irritò non poco e non mi parlò per il resto della lezione.
Quando suonò l'ultima campana, fui la prima ad uscire intenzionata più che mai ad andare nella villa dei Fynman, ma una mano forte mi trattenne.
<<Ok, allora ho provato ad essere gentile e premuroso, ma adesso non ci riesco più. Mi spieghi perché fai così?>>
<<Damon non sono affari che ti riguardano!>> Non accettavo che mi si parlasse in questo modo, io ero libera di fare quello che volevo.
<<E invece sì, perché io tento di essere dolce e simpatico e da te ricevo solo indifferenza, mentre quel Lion ti fa soffrire e tu gli vai dietro come un cagnolino!>>
Aveva ragione... Damon aveva dannatamente ragione! Ma lui non capiva che per me era importante sapere. Non potevo restare col dubbio.
<<Damon per favore calmati e lasciami.>> Strattonai di nuovo il braccio e stavolta mi lasciò andare.
<<Scusa Anya, adesso devo andare.>> Era rosso di rabbia mentre mi guardava con severità e malinconia, forse aveva sperato in qualcosa di più, ma c'era da dire che doveva lavorare sulla pazienza.
Lui se ne andò lasciandomi sola sotto un velo di tristezza...
La mia mente iniziò a vagare e pensai a Lion, a Dafne, alle sue parole, ai suoi occhi e al suo sguardo spaventato. Se non avesse avuto nulla da nascondere non avrebbe avuto tutto quel terrore. Poi ripensai alla sua rabbia e a come mi aveva difesa da Lukas, un sorriso mi apparve sul volto, che subito però scomparì pensando allo scherzo del succo.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 27, 2018 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

The feather in the dark Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora