Ti ho visto entrare nella mia vita consapevole di lasciarti andare via un giorno, consapevole che dopo quella fermata, non mi sarei più fermato, consapevole che nel vederti andare via da quella porta non avrei provato quella estrema sensazione di prenderti il polso e chiederti di restare.
E mentre camminavi avrei voluto essere l'asfalto dove i tuoi passi finivano, dove i tuoi sguardi si affermavano un po di più. É una sensazione strana sai? Lasciarti andare via quando vorrei fare una rivoluzione.
Quanto vorrei avere il coraggio, dopo tutti questi anni, di dirti:
Dai su, vestiti!
Sono quaggiù che ti aspetto.
Ti porto via stasera
andiamo in un posto magico
uno di quei luoghi
che ho sempre voluto mostrarti
e in cui ti pensavo quando eri lontana.
Dopo che ne dici di andare fuori
a mangiare qualcosa
e a raccontarci un po' di segreti
qualche avventura passata
per poi sorriderci
amarci
e aspettare il cielo, con le sue stelle.
Poi si, ti riaccompagno a casa
e con gli occhi ti scatto una foto
in modo da poterti tenere con me
ancora un po'
perché sei l'unica cosa
di cui non avrò mai abbastanza.Salve,
sono Jeon Jungkook.
Avete presente quando dentro scoppi? Non ce la fai più a tenerti un peso dentro, una sofferenza così grande, un dolore che ti sta lacerando e allora l'unica cosa che puoi fare è scrivere?
Bene.
Seguirò il consiglio del mio migliore amico, Park Jimin.
Si, colui che è nei BTS.
Perché siamo amici?
Beh, lo scoprirete man mano.
Adesso vorrei raccontarvi il capitolo piu importante della mia vita.
Il capitolo che, senza accorgermene, era proprio quello iniziale.
Quello che precede i capitoli secondari, perché quando leggete un libro se non leggete il primo capitolo non capite nulla.
Comunque, esattamente 5 anni fa ho incontrato una persona speciale.
Ricordo che...
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"Dai Jimin, avevi promesso di non avere impegni oggi." dissi al biondo, ovvero, il mio migliore amico.
Siamo cresciuti insieme, siamo fratelli ormai.
"Scusa Kookie, ma devo studiare. Lo sai che la prof è molto severa. Perdonami!" disse lui dall'altro capo del telefono.
"E va bene. Se cambi idea mi trovi al parco. Buono studio, tortina di riso." lo salutai ridendo.
"Grazie coniglietto." rispose ridendo a sua volta.
E così, in quel giorno di dicembre, mi incamminai verso il parco della città di Seul, camminando per le strade vuote alle 16 del pomeriggio.
La neve si posava lentamente sull'asfalto ricoperto già da un velo bianco.
Adoravo la neve, ma adesso non più. Quei fiocchi bianchi mi ricordano troppe cose.
Oramai arrivato al parco mi sedetti su una comoda panchina. Quel giorno non faceva moltissimo freddo, almeno io stavo bene.
Cacciai il libro dal mio zainetto. Il mio libro preferito.
Non conoscevo nessuno che aveva mai letto almeno un singolo verso di quel libro.
Quel maledettissimo libro.
Iniziai a leggere e pian piano ad entrare ed immedesimarmi nel protagonista.
Adoro leggere.
Anzi, adoravo.
Senza togliere gli occhi dal libro, notai un figura sedersi sulla panchina di fronte la mia.
Riuscii, purtroppo o fortunatamente, ad attirare la mia attenzione.
I miei occhi si incastrarono in un altro paio di occhi color mandorla. Un ragazzo dai lineamenti gentili, sembrava computerizzato.
O per meglio dire, non sembrava reale dalla sua troppa bellezza.
Un brivido mi percose la schiena quando, dopo averlo squadrato per bene, i miei occhi caddero sul libro che teneva saldamente tra le sue grandi mani.
Il mio stesso libro.
I miei occhi si spalancarono. Ero sorpreso.
Un altro brivido, piu intenso, mi percose la schiena quando su quel viso, apparentemente cosi perfetto, comparve un sorriso ancora piu bello.
"Sei reale?" mi chiese divertito.
La sua voce. Se solo avessi saputo che sarebbe stata la voce che adesso mi manca terribilmente tanto.
"C-cosa?" dissi, non capendo la sua domanda.
"Sei reale? Nella mia vita non ho mai conosciuto qualcuno a cui piacesse il mio libro preferito." disse sorridendo.
"Beh, nemmeno io. O-oh, comunque piacere, Jeon Jungkook." mi presentai andandomi a sedere accanto il castano.
"Kim Taehyung." rispose. Un nome indelebile per me, adesso.
"Piacere di conoscerti." esclamamo all'unisono.
Parlammo di tutto quel giorno. Andammo anche in un bar a mangiare qualcosa e si offrii anche di accompagnarmi a casa.
"Jungkook, in poche ore mi hai fatto stare benissimo. Sono felice di averti conosciuto oggi." disse sorridendo, sull'uscio della mia porta di casa.
"Anche io, Taehyung. Potremmo uscire qualche altra volta se ti va. Mi fa piacere la tua compagnia." risposi sorridendo.
Stavo talmente bene con lui.
"Mi piacerebbe molto! Veramente vorrei chiederti una cosa.." iniziò a parlare.
"Certo, dimmi pure." dissi.
"Tra una settimana è il mio compleanno. N-non ho poi tanti amici, quindi potremmo uscire se vuoi. S-se ti sta bene. Non voglio passare un altro compleanno da solo..." disse guardando a terra, perdendo completamente la felicità sul suo volto.
Gli misi una mano sulla spalla e lui mi guardò negli occhi.
"Non vedo l'ora, Taehyung. Dimmi dove abiti e ci sarò, promesso. E poi non riesco a crederci che tu non abbia un sacco di amici, sei un ragazzo...fantastico." dissi guardandolo negli occhi, forse troppo intensamente.
"G-grazie mille...anche tu sei un ragazzo meraviglioso..." disse arrossendo lievemente.
Ragazzi, Kim Taehyung era un capolavoro quella sera. E sono sicuro che lo è ancora oggi, forse più di prima.
"Ho un idea!" dissi d'improvviso.
"Ti ascolto." rispose divertito dal mio lampo di genio.
"Se vuoi invito i miei amici! Vedi, io anche non ho tanti amici, ma quelli che ho sono buoni, gentili e veri. Quindi verrò qualche ora prima per allestire la casa con te. Tu abiti da solo hai detto, vero?" chiesi, felice per aver avuto quell'idea.
"Si, abito da solo. Grazie mille, non so come ringraziarti." esclamò felicemente per poi abbracciarmi di scatto.
Il suo calore sulla mia pelle era qualcosa di...fantastico.
Ricambiai l'abbraccio, stringendolo.
"B-bene, grazie di tutto. Ci vediamo tra una settimana. Ti lascio il mio numero." sorrise.
Io annuii per poi segnarmi sul cellulare il numero da lui dettato.
"Allora ciao, Taehyung.."
"Allora ciao, Jungkook.."
E ci salutammo con due frasi, troppo importanti per dimenticarle.
Entrai a casa e andai in camera mia. Non cenai perché eravamo stati al bar poco fa.
Dopo aver messaggiato un po con Taehyung e dopo avergli dato la buonanotte, mi addormentai profondamente.
"Cazzo!" esclamai svegliandomi quando realizzai di essere in ritardo per la scuola. Mi svegliai per colpa del suono del campanello.
Notai alcuni messaggi da Jimin e da Tae, ma uno in particolare attirò la mia attenzione.
"Sono costretto a venirti a svegliare? Anzi, resteremo tutto il giorno a casa. Apri, dormiglione."
Così diceva il messaggio, inviato da Taehyung.
Caddi letteralmente dal letto per andare ad aprire la porta, trovandomi avanti il castano con due cappuccini e delle ciambelle.
"Buongiorno." rise.
"B-buongiorno." dissi sorridendo.
Era così bello.
"Entra Tae. Mia madre è a lavoro e di solito torna la sera. Sono figlio unico, beh ti ho spiegato ieri sera che mia madre è vedova.." dissi facendolo entrare.
"Si...adesso mangiamo queste ciambelle che ho già l'acquolina in bocca!" disse per sdrammatizzare.
"Wow, sono buonissime!" dissi addentandone una.
"Confermo." disse lui masticando.
Dopo aver fatto colazione ci mettemmo sul divano a chiacchierare.
"Allora, raccontami. Cosa vorresti diventare tra qualche anno?" mi chiese.
"Sembra stupido, ma vorrei tanto diventare un idol. Lo so che è un sogno infantile, m-" mi interruppe.
"Non è affatto un sogno infantile! Vorrei tanto diventarlo anche io. Aspiro ad essere un idol da quando avevo 8 anni." rispose sorridendo.
"Wow, allora devi avere una voce bellissima." dissi.
"Veramente io ho una voce molto profonda di solito, quindi non so quante possibilità ho." rispose.
"Canta qualcosa, voglio sentirti." dissi sorridendo.
"Ci provo.."rispose un po imbarazzato.
Iniziò a cantare delle strofe di "Someone like you" di Adele.
Mi sembrava di essere in paradiso.
Una voce profonda e penetrante. Riuscivo a sentirlo fin dentro le ossa il suo cantare.
"Allora?" mi chiese una volta aver finito.
"Sei meraviglioso." dissi senza pensarci.
Appena io capii quello che avevo detto, provai a correggermi.
"NEL SENSO....H-HAI UNA VOCE M-MERAVIGLIOSA..." mi giustificai.
Rise. Il suono più bello del mondo.
"Adesso cantami qualcosa tu. Scommetto che hai una voce favolosa." disse appoggiando la testa sul palmo della sua mano mentre il gomito era sulla spalliera del divano.
"Sono un po timido..." dissi imbarazzato.
Mi accarezzo dolcemente la guancia.
A quel tocco rabbrividi. Era così dolce.
"Fallo per me." sorrise.
Cazzo, quel sorriso non riuscirò mai a lavarlo dalla testa.
"Va bene.." mi rassegnai mentre iniziavo a cantare "Nothing like us" di Justin Bieber.
Rimase immobile quando iniziai a cantare.
"Hai una voce fantastica e non avevo dubbi. Mi viene sempre piu voglia di passare ogni singolo minuto con te, per conoscerti meglio." disse sorridendo dolcemente.
Sorrisi a mia volta, un po imbarazzato dal suo complimento.
"Sei così carino quando ti imbarazzi, lo sai?" disse ridendo leggermente.
"Così mi fai imbarazzare di più..." risi.
E mentre parlavamo e chiacchieravamo, io, m'innamoravo di lui.
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•|God Bless That Book.|• Taekook.
RomanceJungkook racconta dell'incontro che ha scombussolato la sua vita a soli 15 anni. Un racconto dove è possibile vedere man mano la nascita della passione, dell'amore e di vari dubbi. Una storia dove fantasmi del passato tornano quando meno se l'aspett...