VIII

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-Ce l'abbiamo fatta!- esclamò mia cugina. Ed effettivamente eravamo riusciti ad uscire da quella trappola mortale che un tempo era semplicemente una sontuosa sala da pranzo.

Peter chiuse la botola e sospirò. –In realtà non sappiamo esattamente dove ci troviamo, per cui aspetterei a esultare-

-Sicuramente da qua non sarà difficile raggiungere la soffitta- disse George.

Mi guardai intorno. Eravamo in una specie di corridoio dal soffitto molto basso, un posto claustrofobico.

-Che direzione dobbiamo prendere?- chiese Ambra.

-Non lo so- mormorò Lara –non sono mai stata in questa parte della casa, sempre che nel gioco corrisponda alla casa reale-

-Quindi dobbiamo decidere da che parte andare, una scelta che sfortunatamente dovremo affidare al caso- disse Peter, facendo qualche passo a destra.

E in quel momento sentimmo un urlo. Mi voltai di scatto, appena in tempo per vedere Sarah volare giù dalla botola che si era rotta proprio nel mezzo, probabilmente a causa del legno marcio. Impotente la osservai finire nell'acqua torbida. Lara si lanciò in avanti, ma Peter la prese per la vita, tirandola indietro, lontana dalla botola.

-Non possiamo prenderla, non possiamo, vorrebbe dire la fine anche per noi- disse Peter, cercando d'immobilizzare Lara che continuava a divincolarsi come una folle.

George stava immobile davanti alla botola sfondata e guardava giù. Notai che dalla sua posizione avrebbe potuto afferrare Sarah e trarla in salvo...forse i suoi riflessi non erano abbastanza pronti, oppure...no, non poteva esserci un'altra soluzione.

-Possiamo provare a lanciarle qualcosa- mormorai, vedendo che Sarah si muoveva per cercare di tornare in superficie.

-Dobbiamo andarcene- continuò Peter -non abbiamo nulla di abbastanza lungo da tirarle-

-E quello cos'è?- chiese Ambra.

Guardammo tutti dentro il buco e restammo immobili per il terrore quando vedemmo una figura antropomorfa che pareva quasi inconsistente, come un'ombra, che nuotava rapidamente nell'acqua fangosa e infine si gettava su Sarah, come un leone si getta su una preda indifesa.

-Questo è un motivo per andarcene via il più rapidamente possibile- esclamò Peter.

E fu ciò che facemmo, nonostante le strazianti urla di Sarah. Mi sorprese il fatto che George non parlasse, in fondo aveva appena visto cadere in acqua la sua futura sposa.

In silenzio, percorremmo il corridoio ed alla fine arrivammo ad una scala che scendeva.

-Di qui si ritorna al piano di sotto- mormorò Ambra.

-Non c'è altra scelta se non vogliamo tornare indietro- mormorai.

-Speriamo che sia la strada giusta-

Questo non potevo proprio saperlo. Cominciammo la discesa, un passo per volta, lentamente. Lara dovette aggrapparsi a George perché stava per scivolare.

Alla fine ci ritrovammo davanti alla porta di una veranda.

-Il giardino d'inverno- mormorò Lara.



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