12 - cakes and family

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Chiusi il frigorifero, sospirando.

Avevo voglia di qualcosa di dolce, di cioccolato, ma avevamo solo cibi salati.

Pensai di andare al negozio vicino a casa, ma quando presi il portafoglio notai di avere solo qualche spicciolo.

"Che fai?"

Mi voltai verso Theo, sospirando di nuovo. "Ho voglia di cioccolato, ma non ne abbiamo."

"Vai a comprarlo."

"Non ho soldi e non ho voglia di andare al negozio."

"Posso andare io."

"No, non voglio che tu esca da solo."

Theo sbuffò. "Sembri una donna incinta con le voglie."

Misi il broncio. "Non è vero."

Il mio ragazzo alzò le mani, arrendendosi. "E quindi cosa vuoi fare?"

"Mangiare del cioccolato."

Theo ringhiò, frustrato. "Allora andiamo a comprarlo-" Si bloccò, sorridendo. "Oppure possiamo andare alla torteria in centro, ho voglia di una fetta di cheesecake."

Mi illuminai, sorridendo. "Sì! Vado a cambiarmi!" dissi, correndo in camera da letto.

Sentii la risata di Theo e aprii l'armadio, prendendo un paio di jeans. Cercai una felpa, ma erano quasi tutte da lavare e le uniche due rimaste erano tutte rovinate.

Lanciai uno sguardo alla parte dell'armadio con i vestiti di Theo. Aveva tantissime felpe, tutte ben piegate, al contrario delle mie, e pulite.

Ne presi una bianca, l'unica di un colore chiaro, e appena la indossai sentii il profumo di Theo.

Sorrisi compiaciuto e raggiunsi la chimera, che mi aspettava con le chiavi della macchina in mano.

"Dove hai preso quella felpa?"

Scrollai le spalle. "Dal tuo armadio. Non te l'avevo mai vista addosso."

Lui si avvicinò, toccando la felpa. Era calda e morbida, e lo sguardo di Theo mi portò a guardare la scritta sulla manica.

Era il nome di una scuola, non l'avevo mai sentita prima.

"Non la metto da anni." disse, senza spostare lo sguardo.

"Vuoi che la tolga?"

Finalmente tornò a guardarmi, scuotendo la testa. "No, ti sta bene."

Sorrisi. "È di una delle tue vecchie scuole?"

Theo sospirò. "Sì, è una scuola di New York. Me la diedero il primo giorno come regalo di benvenuto."

Rimase in silenzio qualche secondo, poi scosse la testa. "Andiamo, dai."

Uscimmo dall'appartamento e scendemmo le scale. Sentii il mio stomaco brontolare e Theo rise.

"Facciamo in fretta, sembra che tu stia per morire di fame." disse.

Appena saliti in macchina Theo mi chiese di mettere le chiavi nel cassetto davanti a me e, quando lo aprii, vidi una chiave che mi sembrava familiare.

"Questa dove l'hai presa?"

Theo si voltò verso di me, osservando la piccola chiave che avevo in mano.

Notai un leggero rossore sulle sue guance, ma cercò di nasconderlo. "Ricordi quella sera alla stazione di polizia, quando stavamo scappando dai Cacciatori Fantasma?"

Annuii, e all'improvviso mi tornò in mente un'immagine viva: io e Theo nella macchina della polizia, io che cercavo le chiavi dell'auto nella scatola con tantissime altre chiavi, e infine quella chiave troppo piccola per essere quella giusta, ma che avevo comunque passato a Theo.

a flower among the weeds ❁ thiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora