Da qui la storia è in prima persona.
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La mia fottutissima sveglia suona quando vuole lei, penso abbia vita propria, grazie a lei ora sono in ritardo assurdo per andare a lavoro.
Cosa mi posso mettere?
Oggi opto per un outfit monocolore: vans, felpa nera e jeans del medesimo colore.
Sono in ritardissimo, la titolare mi ucciderà
Appena uscita dalla stanza noto che mia madre si sta avvicinando con un vassoio, sopra c'è un bicchiere di latte e dei cereali, lei è in lacrime.
Mentre si avvicina piangendo le scivola il vassoio rompendo il bicchiere e rovesciando i cereali"Mamma, è tutto okay..?" Le chiedo
"No, non è tutto okay. Mi rendo conto di quello che ho fatto, ho rubato i tuoi risparmi per il mio stupido vizio. Vorrei potercela fare ma ho bisogno di te. Senza il tuo aiuto sono da sola, il mio compagno è un'idiota lo sai ma abbiamo davvero bisogno di lui, senza di lui adesso saremmo sotto un ponte. Ti prego dagli una possibilità, dacci una possibilità.."
In quel momento le mie lacrime hanno deciso di scendere senza preavviso.
"Mamma..."
La abbraccio, ma dopo essermi spostata per sbaglio urto un pezzo di vetro tagliandomi.
Noto l'orologio.
Corro.
Ho sporcato la felpa di latte ma non fa niente, spero davvero che la titolare non mi dica nulla, d'altro canto è la prima volta che faccio così ritardo. Spero mi capisca.Arrivata al negozio trovo la titolare poggiata sull'uscio.
"Ti sembra ora di arrivare?"
"Mi scusi, davvero ho avuto vari problemi a casa stamattina, sono davvero mortificata"
"Che non capiti più ragazzina. Stai sanguinando, per oggi sei perdonata, ma non ti pagherò le bende per la ferita."
....grazie eh....
"Mi scusi ancora, non capiterà mai più."
"Ne sono certa."
Entro e mi sistemo, accorgendomi di aver dimenticato il portafogli a casa e di conseguenza di non avere soldi per curarmi la mano
Arrangio una benda con degli Scottex e dello scotch, non ho molte abilità da infermiera come posso notare.A un certo punto mentre sistemo degli scaffali vedo entrare un uomo incappucciato, quindi mi avvicino alla cassa
"Stronza lurida apri la cassa"
Dice tirando fuori un coltellino dalla tasca del giubbottoIo mi ritraggo verso il muro ma lo vedo avvicinarsi a me piano piano
"Anzi.. non c'è nessuno qui, perché non ci divertiamo un po'..?"
In effetti la titolare è andata in magazzino a fare l'inventario.. merda
L'uomo si avvicina alla porta e la blocca con una sedia, successivamente si avvicina sempre in guardia con il suo coltellino"Bene bene..."
Cerca di toccarmi ma io lo scanso"Non..toccarmi.."
"stai ZITTA!"
Dice mettendomi una mano al collo e con l'altra prova a slegarmi la cintura
Inizia a mancarmi l'aria"Sarà molto divertente.."
Ho paura..
Tanta ..
Vorrei che ci fosse..
Ho...seok..In quel momento mi sento mancare l'aria completamente
Poi un tonfo..
Due
Tre
E una sagoma sfocata davanti ai miei occhi"Ci sei? Stai bene?"
Dice la sagoma con voce preoccupata
Metto a fuoco la vista
È lui"Ho..seok? Che ci fai qui.."
"Stavo facendo la mia passeggiata e passavo di qui.. poi ho visto quello che stava succedendo e non ho potuto non intervenire.. quello stronzo ha avuto quello che si merita.."
"Hai chiamato la polizia?"
"No.. ma sicuramente non tornerà mai più..comunque..vuoi che ti chiami un'ambulanza?"
"Sto bene..grazie..per avermi salvata."
"Di niente. Vieni, devi bere un po' d'acqua, hai le labbra viola."
Gli sorrido
Lui ricambia
Ha delle belle fossette
E una bella voce che non ho mai avuto l'occasione di sentire fino a oggi"Comunque, come sai come mi chiamo?"
"Il bigliettino"
"Ma l'avevi buttato nel cestino"
"L'ho recuperato"
"Ora.. posso sapere il tuo nome?"
"Il mio nome è..."
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A Piece Of Paper.|| J.HS.||
Fanfiction"Quando un raggio di sole arriva a illuminare il tuo cammino, mentre credi tutto vada giù." "Gli piace portarmi dei bigliettini" ATTENZIONE: Se il titolo è rinominato DAY si tratta di un capitolo normale in 1 persona, mentre DIARIO è una pagina del...