Capitolo 4

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Quella mattina mia madre mi svegliò, stranamente molto etusiasta.

"Svegiati Jennaa!!! Partiamo per Cubaaa!" 

Io essendomi appena svegliata risposi con un confuso "é?"  mia mamma disse "Si, il papà ci ha fatto una sorpresa, partiamo ora e torniamo per i primi di agosto, felice tesoro mio?" . Tesoro mio? mia mamma non mi chiamava così da tantissimo tempo, si vedeva che era molto felice. Io non volevo partire, finalmente avevo conosciuto Fred e non volevo abbandonare i miei amici per, preticamente per un meseee! No, MAI. Io sarei rimasta a casa.

Scesi di sotto per andare a fare colazione e vidi che i miei genitroi avevano già preparato la mia valigia, allora per non deluderli sarei andata con loro, anche se era molto difficile per me.

Andai a vestirmi, e feci una chiamata ad Edith per informarla della mia partenza, ma non rispose, allora gli scrissi un messaggio.

Io: Edith, sto partendo per Cuba con i miei genitori, avvisa anche Adrian, torno per i primi di agosto, se vedi Fred, beh dillo anche a lui.. speriamo non si dimentichi di me.

Inviato il messaggio, aiutai i miei genitori a mettere le valige nel bagagliaio. Passò circa mezz'ora e mi vibrò il telefono, era un messaggio di Edith

Edith: Va bene tesoro, divertiti. Si tranquilla Adrian lo sa già, gliel'ho appena detto, per Fred ci penso io. Baci baci.

Perfetto, ora potevo partire. Salimmo in macchina e viaaaa, verso l'aeroporto.

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Passarono in fretta le vacanze, furono come le normali escursioni che si fanno in famiglia, solo che furono un po' più lunghe. Arrivai a casa verso le 15:30, così chiamai subito Edith

"Pront..."

"Pronto Jenna, tesoro mio come stai? Divertita a Cuba? Hai conosciuton qualche bel cubano? beh spero di no perchè ce Fredrik e.....

La interruppi un attimo

"Ohi, calmatiii!Usciamo adesso? Andiamo in città dai!"

"Jenna, ho fatto molta amicizia con Ivan, Mattew e Fred, ti nva se usciamo io, te e loro?"

"Certo, a dopo bellaa!"

Mi preparai e uscì subito, di casa. C'erano Edith con suo padre che mi aspettavano per accompagnarci in stazione per poi prendere il bus che ci portò in città.

Subito arrivò Mattew che abbracciò fortissimo Edith e poi salutò me con un banalissimo "Ciao". Quel giorno pioveva leggermente ed ero preoccupatissima per come stavo, se i capelli erano a posto, se avevo il trucco colato, se puzzavo troppo di fumo e tante altre cose.

Finalmente dopo quasi mezz'ora arrivarono Ivan e Fredrik. Ivan mi salutò anche lui con un semplice "Ciao", mentre Fred con un bacio sulla guancia. Mi resi conto di aver finito le sigarette allora dissi a Mattew "Tu fumi giusto? Non è che hai una sigaretta?" Lui rispose di no ma che le saremmo andate a prendere al tabacchino. Uscì dal negozietto e mi fece una sigaretta, non avendo preso quelle già fatte. Mattew ci portò in un vicoletto a me sconosciuto e disse "Jenna hai mai fumato una canna?" Io gli risposi "Si ma solo due tiri, non era neanche forte", allora lui si sedette per terra e tirò fuori la "maria", le cartine e il filtro e in fine fece uno spinello perfetto.

Io ne fumai metà, ma non fece subito effetto. Dopo quasi venti minuti, quando ormai eravamo usciti dal vicoletto e stavamo andando verso il centro, inizia a star male, mi fischiavano le orecchie, vedevo poco e avevo il cuore a mille, mi era venuto un calo di pressione. Fredrik mi prese sottobraccio e mi disse "Stai bene Jenna? Sei pallida e hai le labbra viola" io non riuscendo a stare in piedi e facendo molta fatica a ragionare dissi "Devo sedermi, non sto in piedi". 

Mi portarono in una specie di parchetto dove mi fecero sedere, Fredrik era difianco a me e allora mi prese e mi mise appoggiata al suo petto. Sentivo il suo cuore battere fortissimo, o era il mio?

Dopo quasi cinque minutì Ivan disse che aveva sete e che andva a prendere un po d'acuqa al bar, Fredrik lo fermò e gli chiese di prendere anche una bustina di zucchero per me, almeno mi sarei ripresa. Me la portò e la mangiai subito. Intanto che io e Edith ci riprendavamo, i ragazzi ci accompagnarono verso la stazione (loro abitano in centro e noi in periferia quindi rimasero li).

Ivan andò a casa circa mezz'ora prima e rimasimo solo io, Edith, Fred e Mattew.

Fred mi prese per mano e mi spinse avanti, voleva parlarmi.

"Ti senti meglio?"

"Mi gira ancora la testa ma si dai"

"Ma sai che sei molto carina, anche senza l'abito rosso?"

"Ah, grazie". Divenni rossa.

"Tu hai il mio numero, ma io non ho il tuo, me lo daresti?"

"Certo, 34*******7"

"Ti va se qualche volta ti scrivo? Cioè mi risponderesti?"

"Ovvio, perchè non dovrei!"

"Ee...ti andrebbe di uscire qualche volta? Io e te da soli!"

"Certo!"

Mi strinse forte, come per abbracciarmi, poi arrivammo in stazione. il nostro bus era già li. Salutai Fred con un bacio sulla guancia e salimmo sul bus.

Mi ero divertita un sacco, e li capì che ero pazza di Fred, ero innamorata, o forse era l'effetto dell'erba..

Never be enoughDove le storie prendono vita. Scoprilo ora