Dedico questo capitolo a PinkyRosie, che lo ha apprezzato e grazie alle altre che lo hanno letto.
Scusate se alle volte non rispondo ma sono una nonna poco tecnologica.
Una cosa la devo confessare: il primo capitolo era autobiografico. Gli altri sono inventati. Maxi è esistito davvero, anche nome e cognome sono quasi uguali...e mi ha mollata
Capitolo 2.
I giorni fluivano senza colore, lavoravo, ma non pensavo, se mettevo in moto il cervello entravi prepotentemente tu ed io incominciavo a soffrire. Era meglio non pensare.
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Mamma mi portò dal dottore, che mi fece la ricetta per una buona cura ricostituente e costosa.
Pensai che se in quel momento avessi avuto la tua bocca a disposizione mi sarei ricostituita molto in fretta. Gratis. Sarei stata disposta anche ad offrirti il caffé...
Solamente nonna Carmelina mi guardava e taceva, ma mi sorrideva con malizia.
29 luglio ore 24
Come posso dire al mio cuore che l'ho perso e che forse non lo rivedrò mai più?
Vivo così, ho messo il mio cuore in una piccola gabbia e l'ho isolato da me stessa, ma basta un niente per farlo balzare.
Perché Signore soffro così, perché mi sento così infelice, perché mi sono innamorata di un uomo così diverso da me?
Mi tornano alla mente le parole di una canzone: " voglio ridere quando piangi tu...". Sento che sto per piangere ma non so se lui rida. Forse per me sarebbe una consolazione saperlo felice, anche con un'altra, ma ora piango lo stesso...
Oddio che cotta stracotta!
In un torrido pomeriggio di fine luglio, quando sembrava il coprifuoco perché tutti sparivano per rifugiarsi nelle fresche camere a riposare, andai a sedermi ad un tavolo fuori, sotto l'ombrellone.
Mi piacevano quei momenti, solitudine, languore.
Immaginai una camera in penombra, le tapparelle abbassate, le tende che si muovevano pigramente nell'aria mossa dal ventilatore a pale e tu sul letto, magari nudo, ma come facevo ad immaginarti nudo se non ti avevo mai visto senza vestiti?
Veramente non avevo mai visto un uomo nudo.
Avevo undici anni, quando andai al mare con zia Paola che aveva due figli, Alberto di otto anni e Mauro, della mia stessa età.
Mi era presa la curiosità di sapere come era fatto il " pisellino ". Un giorno, dopo un bagno in mare, Mauro ed io andammo insieme alla cabina a cambiarci i costumi ed io senza tanti preamboli gli chiesi di mostrarmi il suo.
Mi guardò sorpreso, ma pieno d'orgoglio mi mostrò il suo tesoro.
Non ne rimasi impressionata.
Mamma mi aveva spiegato come si facevano i bambini e mi aveva detto che il " pisellino" sarebbe dovuto entrare dentro la mia patatina ( la mamma non chiamava mai quelle cose con il loro vero nome ).
Ricordo che pensai che non ci sarebbero stati problemi se le dimensioni erano quelle, ma un uomo grande e grosso come te forse aveva tutto in proporzione...
<< Che cosa fai, sogni ad occhi aperti? >> Oddio... nonna Carmelina... cosa faceva lì? Non era andata anche lei a riposare come tutti?
Se mi aveva letto nei pensieri?
<< Claudia ti sei innamorata? >> Chiese lei.
L'unica che aveva capito qualcosa... Pensai.
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MAXI
أدب نسائيAvevo dicisette anni e tutti mi chiamavano Bambina. Tu ne avevi trentasei ed eri un uomo. Era il 1974 e scoprivo il mondo...