MAXI CAPITOLO 7

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Capitolo 7

Capitolo 7

Ero felice Maxi, così felice che avrei potuto urlare a tutti: << Anch'io ho fatto all'amore, non sono più la Bambina, ora sono Claudia, sono una donna! >>

Dio che sensazione, quella mattina appena sveglia!

Certo mi faceva un pochino male lì, ma non tanto, insomma, molto meno di quello che avevo immaginato pensando alle tue dimensioni. Avevi ragione tu, non ero piccola dappertutto.

Era dentro di me che mi sentivo diversa. Quello che avevo provato era incredibile, no, indescrivibile, ricordare la meravigliosa sensazione di averti dentro di me, mentre fuori mi avvolgevi con quelle braccia così muscolose e calde, le tue mani che mi toccavano dappertutto, la tua bocca mi succhiava l'anima.

Dovevo avere una specie di aura intorno a me che avrebbe rivelato subito a tutti che ero diversa, che il mio corpo era diverso!

Sembrava che a nessuno interessasse, che nessuno vedesse il mio cambiamento, tutti mi trattavano come prima. >>

Mia madre mi chiese se stessi bene, perché ero un po' rossa in viso (mi avevi mangiata di baci), mio padre mi chiese come il solito della scuola, mia sorella piangeva disperata perché aveva litigato con il suo fidanzatino, facendo incazzare mio padre, mia madre e anche me.

Così è la vita!

Il sabato mattina arrivò nonna Carmelina, fresca come una rosa.

Nel bar in quel momento non c'era nessuno. Si appoggiò al banco, vedevo solo la sua bianca capigliatura, mi guardò con occhi furbi e mi chiese se non avessi niente di nuovo da raccontarle.

Feci finta di niente

<< No, niente novità, perché ? >>

<< Bè, ho incontrato Alessandro ieri e mi ha raccontato che martedì Maxi era in cava per dare una mano e si è cambiato la maglietta sudata ...>>

<< E allora? >>

<< Sembra che abbia certi graffi sulla schiena...tanto che uno dei suoi operai gli ha chiesto se si era portato a letto una tigre...>>

Accidenti, mi ricordavo delle unghie che ti avevo piantato nella schiena...Alessandro certo avrà capito tutto, se lo diceva a Marta non sarebbe rimasto un segreto per molto!

Ma la nonna continuava a raccontare...

<< E poi mi ha riferito che aveva anche segni di morsi...certo che anche tu sei rossa...però a chiazze ...>>

A quel punto dovevo essere color ciclamino.

A nonna Carmelina non si poteva nascondere niente. Fra tutti i suoi numerosi nipoti preferiva me, perché ero quella che le somigliava di più, forse, pensai, anche nel carattere.

Uscii dal banco e andai vicino alla nonna che si era già seduta.

Non avevo il coraggio di guardarla in faccia, ma le dissi semplicemente che avevo fatto l'amore con te, che mi avevi portato a scegliere l'anello di fidanzamento e volevamo sposarci.

Si mise a ridere.

<< Anch'io mi sono sposata a diciotto anni e a diciannove avevo già tuo zio Marco, però adesso devi venire a conoscere la madre di Maximiliano, perché anche lei ha diritto di conoscere la futura nuora. >>

<< Ma nonna, Maxi mi ha detto che è alta un metro e ottanta, e se si arrabbia? >>

La nonna si mise a ridere.

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