Chapter three.

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Mentre grido per il troppo dolore che sto provando in questo momoento, sento qualcosa di morbido fuoriuscire dalla parte superiore della mia schiena. Un dolore allucinante, non capisco cosa stia succedendo. Evan continua a pronunciare il mio nome, per un attimo sono riuscita notare la sua espressione. Un misto tra confusione, tristezza e paura lo pervade. Questo qualcosa continua ad uscire, poi.. il dolore svanisce. Mi accascio a terra, stremata, sudata e stanca. Ma poi decido di provare ad alzarmi, il dolore è sparito, ed io sono abbastanza forte. Appoggio una mano al suolo per cercare di farmi forza, e poi riesco, finalmente ad alzarmi, ma mi gira un po' la testa. Ovviamente, non ho tempo per farci caso. Devo scoprire cosa mi è successo. Mi sento strana, non ci capisco più niente.

"Cosa diavolo mi è successo?!" chiedo ad Evan, cercando di nascondere la confusione che provo, ma con scarsi riusultati. Lui non risponde, mi guarda come se fossi un qualcosa di unico e raro.

"Guardati dietro.. tu... tu hai le ali!" dice con voce tremante, e gli occhi spalancati, indicando la mia schiena. Sgrano gli occhi, e con mia grande sorpresa mi ritrovo delle gigantesche ali, con delle piume che vanno a sfumarsi dal verde all'azzurro. 

Non so cosa dire, cosa fare, perché farlo e come farlo. Sono troppo sconvolta. Devo prendere in mano la situazione. Poi, mio fratello inizia  a parlare. 

"Io lo sapevo, dovevo capirlo da me, io dovevo capirlo, perdonami Samantha... ma.. io... non so cosa... ecco... in realtà...." con mia grande sorpresa noto che si sta torturando le mani in grembo.

"COSA DIAVOLO MI E' SUCCESSO?!" urlo. Devo capire, sto iniziando ad innervosirmi.

"Tu... tu sei un'Izakhi. Dovevo immaginarlo. Sono stato uno stupido. Immaginavo che a te sarebbe passato, ma non ho fatto bene i calcoli..." dice, abbassando lo sguardo.

Che diavolo sta farneticando?! 

"Che diavolo dici?! Un'Izakhi?! Che cosa diavolo è un'Izakhi?! E perché io lo sono?! Evan, parla! Mi stai spaventando!!" Urlo mentre cammino avanti ed indietro, mentre le mie ali vanno a sbattere contro i rami di qualche albero. Già, io ho delle MIE ali, mi sembra così strano.. non riesco a capire.. mille emozioni mi pervadono. Rabbia, tristezza, confusione... non riesco nemmeno a capire con precisione cosa sto provando. Non ho mai provato tante emozioni tutte insieme. 

"Un'Izachi Samantha, tu lo sei. Tu, controlli un elemento, bisogna solo scoprire quale. E' questo che fa parte dell'essere Izakhi, Hai il potere di controllare un elemento. Bisogna solo scoprire quale. Gli izakhi esistono da quando esistono gli umani. Solo che, durante il MedioEvo, queste persone venivano bruciate vive, accusate di magia oscura. Decisero di ritirarsi in un solo clan, e gli umani ne persero il ricordo...." prende un bel respiro, poi ricomincia a parlare. "...il tuo potere proviene dalla natura stessa, dipende, come sempre, da quale elemento controlli. Se il tuo elemento sarà il fuoco, esso verrà dal fuoco stesso, e così via. Ci basta solo scoprire quale elemento controlli. Ora che ci penso, le tue ali sono piuttosto strane..." dice, stando bene attento a non incontrare i miei occhi.

"E tu? Tu come fa a sapere tutte queste cose? Sei un umano, non dovresti sapere dell'esistenza degli Izakhi." dico, incuriosita. Come fa a conoscere tutte queste cose?!

"Io lo ero." sussurra sottovoce. La sua voce è così bassa, faccio fatica a capire le parole.

"Oddio, davvero?!" 

"Si." sussurra di nuovo, sembra triste, non voglio chiedergli perché lo abbia fatto, mi basta sapere che ora lui è qui. Poi, mi si accende la lampadina. 

"COME FARO' A FAR RIENTRARE QUESTE ALI?! NON POSSO CERTAMENTE FARMI VEDERE DA TUTTI IN QUESTE CONDIZIONI!!"  urlo scioccata, non posso certamente farmi vedere da tutti in queste condizioni! 

"Riusciremo a farle rientrare, queste ali. Ogni Izakhi può farlo. Tranquilla. Ora, però, non torneremo a casa. Non possiamo, con quelle tue ali. E dobbiamo anche scoprire quale elemento possiedi." 

La sua freddezza e la sua calma mi lasciano perplessa, ma comunque ora devo prendere in mano la situazione ed affrontarla al meglio. Mi gira la tetsa, non sono mai stata così confusa in tutta la mia vita. Io, un'Izakhi, una razza di cui io non so praticamente nulla. Ma come è possibile?! Sento mancare l'aria. Che situazione difficile. 

Mio fratello trova un grosso albero, ed ora dobbiamo trovare la legna per il fuoco. Inizio ad addentrarmi nel bosco, ed inizio a pensare. Mentre raccolgo la legna, mi chiedo come sia potuta accadere una cosa del genere.. in fondo, io non so nulla di cosa sia, e, soprattutto, perché io lo sia. Cammino lentamente, anche se sono sempre stata abbastanza forte, la fuori uscita di queste ali mi ha indebolita, e non di poco. Inizio a sentire la stanchezza, E mi siedo appongiando la schiena (per quanto mi è possibile, per colpa delle ali) al tronco di un albero. porto la testa indietro, e sospiro profondamente, chiudendo gli occhi e assapornado quegli attimi di pace. Sono sicura, anzi, ho l'orrenda sensazione che di qui a poco non ne avrò più di momenti così. Sospiro di nuovo, e mi alzo per ritornare da mio fratello con il necessario per il fuoco. 

Quando finalmente lo raggiungo, noto che sta piangendo. Rimango sconvolta, sono state rare le volte in cui ho visto mio fratello piangere.

Mi avvicino a lui e gli faccio uno di quei miei sorrisi a trentadue denti, gli do una pacca sulla spalla e gli dico "Avanti fratellone, me la caverò! Me la sono sempre cavata ricordi? Ci riuscirò anche questa volta!" dico felice...

"Come fai ad essere così forte Samantha?" chiede, asciugandosi le lacrime. 

"Non lo sono, semplicemente affronto i problemi.." dico, facendogli un occhiolino... 

Passano alcuni minuti di immabrazzante silenzio. 

"Evan.. ma tu.. non mi avevi parlato di un clan?" Dico all'improvviso, cercando di sembrare calma. 

"Certamente. E, molto probabilemte, andrai a vivere lì." dice con quella strana freddezza, mi ci sto quasi abituando. 

"COSA?!?! COSA DIAVOLO STAI DICENDO, EVAN?! NON VOGLIO LASCIARE LA MIA CASA, TUTTO QUELLO CHE HO A CASA!" urlo pensando a Jessica... ho condiviso tutto con lei, ogni singolo momento della mia vita, non posso lasciarla senza nemmeno una motivazione! 

"Dovrai farlo. E, dobbiamo scoprire il tuo elemento... ma ci penseremo domani.." sussurra, mentre si appoggia con la schiena ad un albero mentre è seduto. 

Sbuffo, non farò mai ciò che mi dice. 

A costo di non vederlo mai più, non lascerò mai Jessica e la mia casa. 

*Okay, questo capitolo fa schifo, lo so, non ho avuto il tempo di rileggerlo e l'ho riscritto più o meno 3 volte, perché ero insicura, ma spero che voi commentiate lo stesso, in fondo non sono una vera e propria scrittrice, qualche piccolo errore può anche esserci... hahahahah. Mi raccomando, commentate! :D*

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 21, 2014 ⏰

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