Wrong Combination. •Peter Parker•

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Jane's Pov.

Mi ritrovo a reprimere le lacrime e dopo aver bussato, entro.

È sempre lì, nel suo letto, stesa su un fianco.
Il suo sguardo è rivolto verso la finestra, non sembra avermi sentito.

Entro lentamente nella stanza e vado a sedermi sulla sedia accanto a lei.

«Ciao, mamma. Sono io, Jane.» La saluto sorridendole debolmente.

Lei, lentamente si gira verso di me, mi guarda e nei suoi occhi verdi non vedo nulla, la sua luce, quella che illuminava le mie giornate più buie, è del tutto svanita.

«Jane?» Domanda, ma sembra più che questa domanda l'abbia rivolta a lei.

«Sì, Jane, tua figlia.» Rispondo cercando di reprimere ancora una volta le lacrime, non smettendo mai di sorridere.
Ormai nei suoi ricordi non esisto più, anzi, non sono mai esistita.

Lei sembra pensarci un po' su  analizzando il mio viso per poi spostare nuovamente lo sguardo sulla finestra.

Dopo alcuni secondi si gira verso di me, un sorriso compare sul suo volto, contagiandomi.
Forse si ricorda di me.
Forse non sono scomparsa del tutto nei suoi ricordi.

«Cecilia!» Esclama lei.
Il mio sorriso sembra scomparire ma cerco di trattenermi e di continuare a sorridere.
Devo essere forte! Non devo mostrarmi debole. Eppure è così difficile. Non riuscirò a resistere a lungo, potrei crollare da un momento all'altro.

«Che ci fai qui? Ti ha mandato la mamma? Ti ho detto mille volte che non torno a casa. Voglio stare con Robert! Lasciami stare! Lasciatemi stare!» Il suo umore sembra cambiare radicalmente e comincia ad urlarmi contro.
Gli infermieri sentendo le urla accorrono dentro ed io ne approfitto per uscire dalla stanza, cominciando a correre per i corridoi.

Non aveva mai fatto così.
Molte volte mi aveva scambiata per sua sorella Cecilia ma non mi aveva mai urlato contro.
Si sarà ricordata del periodo in cui scappò da casa con Robert, mio padre.

Sarà difficile da dimenticare questo.
Ogni volta che un suo ricordo scompare si porta via un pezzo di me.