Chapter One - Deadly Roulette

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20 Novembre, quale strano giorno per nascere o almeno così è come ho sempre pensato da quando sono stato cosciente di quello che era la mia vita. Ormai ho ventisette anni, stesso identico ragazzo pieno di demoni e paure di undici anni fa. Stessi contorti pensieri di sempre, che sono un bastardo lo so perfettamente, il mio passato ne è la prova inconfutabile. Camminando per le vie di Sheffield io, mio fratello e il resto della band un pub dove festeggiare il mio compleanno poco prima del concerto che avremmo fatto di li a poco. Il mio sguardo fu rapito dai murales presenti sul muro adiacente ad un edificio giallo e rosso. La scritta sopra l’entrata diceva “Rutland Arms”.

<<Hey, ragazzi che ne dite di quello?>>

<<Okay fratellone, oggi scegli tu dove andare quindi non c’è bisogno che chiedi.>> Disse mio fratello Tom con un fago accento di disappunto.

<<Tom dalla tua faccia mi non mi sembri tanto convinto …>>

<<Dai dai ragazzi, sembra un posticino e poi senti la musica che hanno messo, si sente da qui.>> Si intromise Matt (Nicholls) rompendo quella leggera tensione che avevo creato.

Kean,  Lee e Jordan cominciarono a borbottare approvando quanto detto da Matt. Mi sorpresi come riuscisse a far andare d’accordo tutti, compreso quel piccolo scemo di mio fratello. Attraversammo la strada per entrare nel locale, che ad ogni passo verso di esso la musica diventava sempre più alta. Probabilmente c’era qualche festa o roba del genere. Appena entrammo una vampata di aria calda ci travolse improvvisamente, l’odore di fritto, birra e sigarette , tipico di alcuni pub, mi invase le narici. L’interno del locale era completamente in legno di mogano fatta eccezione per metà delle pareti che erano dipinti da una vernice color panna e per alcune zone del pavimento in moquette mentre le sedie e gli sgabelli , anch’esse in mogano, avevano il sedile ricoperto di pelle rossa ed erano distribuiti intorno ai tavoli sparsi per il locale a forma di L . Il bancone era esattamente di fronte all’entrata ed era pieno di bicchieri appesi, rubinetti per la birra alla spina e oggetti vari. Alla sinistra del bancone una trentina di ragazzi bevevano pinte di birra mentre parlavano o urlavano, probabilmente erano già ubriachi, mentre alla destra cerano due famiglie intente a gustare la loro cena. Ci dirigemmo verso i divanetti che erano alla sinistra, vicini al bancone. Togliendo il giubbotto in pelle mi accorsi di un particolare a cui non feci caso: Sopra la mensola del bar c’era una miniatura fatta con i Lego dell’esterno del locale e accanto ad essa due teste anch’esse di personaggi Lego. La mia attenzione tornò ai miei compagni quando Lee mi chiese cosa prendere. Non avevo la più pallida idea di cosa servissero.

<<Jordan quando ai finito di sbavare sul listino dei drink passamelo.>> Dissi provocando una risata di gruppo.

<<Ahahah Oliver vediamo quanto ci metti tu a scegliere qualcosa.>> Rispose stuzzicandomi mentre mi porgeva il foglio plastificato. Ci piaceva prenderci per il culo l’uno con l’altro, orami la nostra amicizia ci permetteva di insultarci senza litigare.

Diedi un’occhiata al foglio cercando immediatamente con lo sguardo i superalcolici. Avevano di tutto, dai cocktail più leggeri a quelli più forti, ma quello che mi sorprese di più era la “Roulette Alcolica”. Conoscevo questo gioco che poteva risultare veramente pericoloso se non si reggeva l’alcool. Dopo tre secondi guardai i ragazzi e dissi.

<<Let’s play a game or Russian roulette.>> Con sorriso di sfida.

Witch Haunt || Oliver Sykes ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora