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Il giorno dopo Jimin, come ogni giorno, prende il bus per andare a scuola con la sua playlist in riproduzione casuale che gli tiene compagnia.
Arrivato a scuola, supera la solita folla di studenti davanti all'entrata, prendendo posto al suo banco quando la classe é ancora vuota e silenziosa.
Jimin non é mai stato un ragazzo perfetto a scuola, é nella media secondo lui, gli piace solo il silenzio prima dell'inizio delle lezioni quando ancora tutti gli studenti sono fuori.
Un leggero venticello proveniente dalla finestra al suo fianco gli scompiglia i capelli, peccato che quel suo momento di pace venga interrotto dal suono della campanella.
La sua classe si riempie, ognuno é seduto al proprio banco e dopo l'appello e qualche frase scambiata con il loro professore, la lezione comincia.
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All'intervallo tutti gli alunni, Jimin compreso, sono fuori dalle loro classi. Il ragazzo cammina per il cortile beandosi di quel leggero vento che dalla mattina stessa lo rilassa.
Jimin nota un ragazzo, egli ha un qualcosa di famigliare ai suoi occhi «Quel ragazzo l'ho già visto» pensò il biondo mentre il corvino gli passava davanti.
