・Personaggio maschile :
Park Jimin
・Contesto : inventato
・Lunghezza : 1413 parole
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🌬 L'inverno 🌠
|Park Jimin|
Amavi tanto l'inverno.
Sentire il suo freddo sulla tua pelle delicata o ancora sentire il suo vento sussurrarti amabili parole.
Amavi la neve , le coperte e le cioccolate calde e soprattutto amavi la pioggia, quella incessante e colma d'aria fresca che persuadeva la tua testa come un ipnotizzatore.
Il suo suono così rilassante era l'unico che ti faceva provare forti emozioni durante I tuoi pomeriggi di lettura.
Cosa poteva mancare ad una stagione così lunga ? Cosa può paragonarla alla noia delle altre stagioni ? Ti richiedevi in continuazione.
Sicuramente l'inverno aveva il pregio di proteggerti dal freddo , mentre in estate non esiste soluzione a quel caldo nauseante , aspro e secco.
Del resto non abitavi in un paese caldissimo non potevi di certo lamentarti , insomma la Corea è solo afosa d'estate.
Solo , a volte troppo stancante.
Come mai ti piace così tanto l'inverno ?
Chissà quante persone ti avevano posto questa domanda , ma il vero motivo che ti aveva portata ad amare ed apprezzare I dettagli di una stagione così spoglia di vita fu una persona che non dimenticasti mai.
Il suo nome era così dolce che lo sentivi cinguettare da quei pochi passeri che stanziavano ancora nella fredda Seoul.
Il suo nome così dolce rispecchiava l'animo di una persona che altrettanto lo era e questi è Jimin.
Ti ricordi molto bene il vostro primo incontro e non a caso avvenne in una giornata di pieno inverno.
Ti lamentavi sempre , rivolevi l'estate e la libertà.
«Ma possibile che non posso neanche fare una passeggiata ! Cristo santo ! Neanche il tempo di respirare che sto minchia di freddo ti scassa l'animo ! »
Dicesti mentre scalciavi e ricalciavi I sassolini di quella strada deserta che conduceva a quel laghetto dove ti fermavi spesso per svolgere I compiti.
Le foglie verdi e rigogliose ormai scomparse furono rimpiazzate da rametti secchi ormai deceduti nella stagione precedente.
Proseguisti la tua strada e arrivasti a quel pacifico laghetto sempre così triste e vuoto di persone.
Tuttavia quel giorno vi era un ragazzo seduto su una panchinetta.
Con I libri in mano incominciasti a maledirti
« Questo laghetto è spoglio d'anime come mai adesso è popolato !? Ed io come faccio a fare I compiti ? »
Sussurrasti.
Decidesti comunque di varcare la soglia del luogo e di trovare un altra panchina che sfortunatamente galleggiava solo nella tua immaginazione.
Non ti rimase che sederti accanto a quel ragazzo e aspettare che quest'ultimo se ne andasse.
Vi era solo imbarazzo e la tua voglia di impegnarti nei tuoi doveri svanì in un millisecondo.
«Scusa per aver invaso il tuo luogo di studio » disse serio e triste quel ragazzo.
La sua voce così leggera e dolce catturò subito la tua attenzione.
Girasti infatti la testa e incrociasti I tuoi occhi con quelli scuri di quel ragazzo.
«non...preoccuparti » rispondesti stupefatta dalla sua bellezza.
«ma toglimi una curiosità....sei una mia visione concreta e logica visto che sto studiando filosofia oppure sei un dio sceso in terra per assicurarmi che l'interrogazione andrà a buon fine ? »
Rise di buon gusto con quel sorriso stupendo che mai avevi pensato che potesse esistere davvero.
«Nessuno dei due 😂»
Continuò ridacchiando
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