La frase di quella ragazza lo tormentò per giorni, tant'è che iniziò a cercarla. Non sapeva quale fosse il motivo preciso che l'aveva spinto ad agire, ma Hélène lo aveva semplicemente incuriosito... Inoltre, era una bella ragazza.
Forse non tutti l'avrebbero fatto al suo posto e avrebbero lasciato perdere, ma per fortuna, lui sì.
Inizialmente pensò che fosse abbastanza semplice come impresa, conoscendo il suo nome ed il suo aspetto fisico, ma così non fu.
In primo luogo, le ragazze di nome " Hélène" in Francia erano una marea, e nonostante "Vallée des Cascades" contasse unicamente 35.000 persone turisti inclusi, era impossibile trovarla su uno straccio di sito internet. Inoltre scoprì che non seguiva nessuna pagina locale cercando nelle liste dei followers, nemmeno quella del "Lumière des étoiles": il locale più in voga, per evitare di screditarlo dicendo l'unico, della cittadina francese.Arrivò a pensare stramberie assurde; che la sua visione fosse solo un miraggio? O era solo stato un sogno dovuto ad una carenza di affetto?
Più semplicemente, non si trattava di una ragazza che fosse abitudinaria ad utilizzare i social, ma l'avrebbe scoperto molto tempo dopo.Commettendo azioni non completamente legali, tanto alta era la nascente ossessione, che provò ad inserire i dati conosciuti sul motore di ricerca nella speranza di trovare qualcosa nei database scolastici. Naturalmente non funzionò e, preferendo torturarsi e darsi dell'idiota per quella ricerca a vuoto, non prese mai in considerazione la strada più semplice: raccontarlo al suo migliore amico.
Credeva, con ovvie ragioni a sostenere la sua tesi, che le sue azioni fossero particolarmente contro la legge e da psicopatici. Non aveva nessuna voglia di discussioni inutili davanti una tazza di caffè, causate da un'ipotetica pazzia temporanea causata da una ragazza all'apparenza lunatica, mai vista fino a quel giorno in cui la incontrò nel bosco.Il che era vero.
No, non la perdita del senno, Jacques non era a conoscenza della sua esistenza fino a quel giorno nel bosco.
Eppure, almeno di nome, per logica avrebbe dovuto averla sentita. Tutti si conoscevano li, un po' come a Stars Hollow in "Gilmore Girls": una città piccola, unita, con persone strane e particolari solite a riunirsi nella piazza centrale per feste collettive stupide ed organizzate durante riunioni confusionarie.Alla fine si convinse di non essere uscito di testa, di non aver immaginato la ragazza perfetta per lui, ma che si trattasse unicamente di una turista da lasciar perdere.
Insomma, se si fosse trasferita da poco l'avrebbe notata sicuramente.
Così si arrese.La realtà? Hélène era stata brava a nascondersi, lo era sempre stata. Per meglio dire con una certa nota di rancore, erano stati così bravi a farla smettere di brillare, che arrivò a pensare di meritare il posto in secondo piano.
In più, beh, non aveva uno smartphone e una famiglia piuttosto riservata e all'antica.Passarono all'incirca due settimane, la sua vita parve tornare alla normalità. Per lo meno poté riposare durante la pausa breve che avvenne grazie alla festa di Halloween. Era infatti il trenta Ottobre quella mattina, pianificata secondo un rigido e calcolato programma secondo il quale sarebbe riuscito a finire in tempo la nuova serie tv horror iniziata.
La sveglia suonò alle 6, fece una colazione povera ed una leggera corsetta in quel che era la striscia di bosco dietro casa. Alle 7 fece una doccia di circa 12 minuti, corrispondenti alla durata delle sue canzoni preferite degli Arctic Monkeys che secondo lui avrebbe desiderato ascoltare in quella giornata, per ritrovarsi alle 7:40 precise davanti al computer portatile pronto e carico a cliccare il tasto play dell'episodio numero dieci.
Tutto era perfetto, malato e da perfezionista, ma niente e nessuno poteva disturbarlo.Tranne una telefonata, l'improvvisa assenza di corrente, l'attivazione della luce di emergenza e l'urlo della sorella minore che stava cercando di leggere. Il blackout non aveva di certo migliorato il suo umore, soprattutto perché era stata obbligata a svegliarsi prima del previsto senza riuscire a riprendere sonno, infastidita dalla confusione che il fratello aveva creato prima di andare a correre.
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Il diario di Hélène. [sospesa]
General Fiction•Sospeso, sarà pubblicato una volta finito.• Chiunque pensi ad Hélène Lacroix non può non notare il velo nero sopra la punto del suo naso. È impossibile evitare la distesa di pianeti, il chiarore della luna e i miliardi di diamanti argentei dalla fi...