"SERENITY! SVEGLIATI! DEVO ANDARE A LAVORO E PRIMA DI ANDARE SAI COSA VOGLIO FARE!" Sgranai gli occhi per lo spavento dovuto alle urla di mio padre, mi guardai intorno e vidi che erano le sei del mattino.
Voleva fare qualcosa con me prima di andare a lavoro, così mi alzai velocemente dal letto.
Corsi davanti allo specchio e mi aggiustai i capelli, presi i vestiti che mi aveva preparato mio padre e me ne andai in bagno per farmi una doccia veloce.
Jeans neri molto stretti.
Camicetta bianca.Appena scesi in cucina vidi mio padre seduto su una sedia, mi sorrise e mi fece accomodare sulle sue ginocchia come sempre, mi diede un bacio sulla punta del naso sorridendo.
"Hm stasera voglio fare una cosa che non facciamo da tanto, mia cara piccolina" sorrisi annuendo, ero curiosa di ciò che voleva fare.
Mi diede un bacio sulle labbra, poi mi prese la mano e se la infilò dentro ai pantaloni, sapevo cosa dovevo fare e così cominciai a muovere la mano su e giù mentre sentivo le sue labbra muoversi sul mio collo.
"Per le 10 devi aver finito dieci pagine del libro" annuii muovendo la mano velocemente.
Sentii il suo liquido sulla mia mano e così sorride baciandomi a stampo.
"Brava la mia bambina, ora ciuccia il pollice"
Tolsi la mano e mi leccai il pollice, poi lo presi lentamente in bocca e lo cominciai a succhiare.Eravamo davanti alla mia scuola, non voleva che lo baciassi sulle labbra davanti a tutti perché diceva che nessuno avrebbe capito quanto mi volesse bene, ed era così.
Lui mi voleva tanto bene, nessuno avrebbe capito quanto.
"Ricordati di finire il libro Serenity e ricorda di mandarmi la foto per farmi felice tutto il giorno e poi a ricreazione chiamami" sorrisi annuendo, si preoccupava sempre per me.
"Certo papà, finirò il libro. Non preoccuparti"
"E ricorda, non parlare mai con nessuno. Tu sei solo mia" annuii e gli diedi un bacio sulla guancia facendolo sorridere, mi abbracciò forte e mi diede un bacio sul collo sussurrando:
"Ci vediamo più tardi" annuii e mi staccai da lui, scesi dalla macchina e lo salutai.Mi misi seduta sul muretto e presi il libro per cominciare a leggerlo.
Mio padre voleva che lo finissi perché se lo avessi fatto avrei avuto una sorpresa e amavo tantissimo le sorprese e lo sapeva molto bene.
"Ciao mia cara compagna di classe" sospirai.
"Ciao Noah, non ho voglia di parlare" ammisi guardandolo malissimo, lui si guardò intorno.
"Come sempre ovviamente"
"Cosa non capisci del fatto che non voglia amici e che non voglia parlare con nessuno?" Mi innervosivo molto facilmente quando le persone cercavano di parlarmi, mi sentivo bene solo quando parlavo con mio padre perché lui mi voleva bene e lo sapevo che nessun altro mi avrebbe voluto bene quanto lui.
"Beh invece dovresti averne, perché sembri una ragazza meravigliosa e secondo me sei anche molto simpatica ma non dici mai niente"
"Non ho bisogno di nessuno, sto bene da sola" ammisi alzando le spalle, volevo che andasse via ma non lo avrebbe fatto.
"Bello stare bene da soli ma anche in compagnia è una meraviglia, dovresti fidarti di me" rispose sorridendo e si mise seduto accanto a me sul muretto, lo guardai infastidita chiudendo il libro, mio padre si sarebbe arrabbiato se non avessi finito le dieci pagine che mi aveva detto.
"Che leggevi? Domandò curioso ma non volevo parlare di lui di argomenti della quale dovevi parlarne solo con mio padre.
"Non sono affari tuoi."
"E dai, sto facendo amicizia" rispose ridendo.
"Ma io non voglio farne, non capisci?" Esclamai esasperata, lui rise alzando le mani e poi prese qualcosa dalla sua cartella, tirò fuori un pacchetto di sigarette e ne prese una.
Ne vuoi una?" Scossi la testa guardando davanti a me, dovevo andare via da quel posto e andarmene in uno meno affollato per finire di leggere il libro, ma non sapevo dove andare.
Non fumo" risposi mordicchiandomi il labbro inferiore continuando a pensare ma era molto ma molto difficile capire dove poter andare.
"Fai bene a non fumare, ti rovina la vita"
"Esatto, faccio bene, cosa che ovviamente so. Non fumare" gli dissi prendendo la bottiglietta di acqua, ne bevvi un sorso e lui sorrise.
"Comunque ti lascio fumare, me ne devo andare in bagno" gli dissi vedendo la porta della scuola aprirsi, sapevo dove andare.
"E dai, resta con me. Parliamo un po' Serenity"
"No" ammisi e scesi dal muretto, misi il libro nello zaino e me ne andai velocemente via.Stavo aspettando mio padre da oramai dieci minuti ma non mi rispondeva al cellulare.
Ero preoccupata che gli fosse successo qualcosa perché di solito quando uscivo da scuola era sempre lì ad aspettarmi.
Noah uscì dalla scuola e mi venne vicino, sorrise e si accese una sigaretta.
"Ehi bellezza" esclamò facendomi saltare in aria per lo spavento, scoppiò a ridere.
"Noah non ho voglia di parlare" ammisi, lui mise il broncio e fece un tiro.
"E dai, mi eviti sempre"
Fatti due domande allora" gli risposi guardandomi intorno infastidita ma non c'era nessuna traccia di mio padre.
"Mi eviti perché ti piaccio?"
"Bleah, no. Non mi piaci" ammisi, era un ragazzo carino ma non mi sarei mai messa insieme a lui, non mi ispirava in quel senso.
"E chi ti piace?" Chiede curioso, non mi piace a nessuno, l'unico uomo che volevo nella mia vita era mio padre perché mi trattava benissimo.
La macchina di mio padre si fermò e così corsi da lui, mi guardò malissimo e poi guardò Noah.
"Chi cazzo è quello? Ci ha provato con te?"
"No papà, stai tranquillo. È un mio compagno di classe" gli dissi dolcemente per tranquillizzarlo, lui mi accarezzò la coscia.Appena arrivammo a casa, non pranzammo.
Mi prese per mano e mi portò in camera sua.
"Spogliati, sono molto ma molto arrabbiato"
"Puoi andare piano questa volta?" Chiesi deglutendo, mi faceva ancora male per quanto fosse andato veloce la scorsa volta, lui ringhiò scuotendo la testa e si spogliò velocemente.
Annuii con gli occhi lucidi e mi spogliai, mi buttò sul letto, mi mise a pecora e mi tirò uno sculaccione fortissimo facendomi urlare dal dolore.
Mi tappò la bocca con una mano e in un secondo lo sentii dentro di me, faceva male.
Cominciò ad andare velocissimo, senza mai fermarsi, lo sentivo contorcersi dentro di me.
Faceva così male che stavo piangendo, ma non gli importava niente, le sue spinte erano violente.
"Sei la mia porca" mi baciò con foga andando velocissimo, durò quella tortura per quasi dieci minuti e appena sentii il suo liquido dentro al mio sedere uscì e se ne andò via.
Scoppiai a piangere rannicchiandomi sul letto.Angolo Autrice:
E con questo capitolo, l'ultimo di quest'anno vi auguro una bellissima giornata ❤️
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Un techo para dos
Teen FictionUna ragazza che ha sofferto troppo nella vita. Cresciuta troppo in fretta. Un carattere forte. Una bambina dentro. Ma fuori una iena. Un ragazzo un po' come Peter Pan. Con la voglia di vivere, sempre simpatico e disponibile. Un bambino dentro e fu...