5.

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꧁𝔸𝕝𝕖𝕩꧂
Mi sveglio con qualcosa che mi schiaccia, o meglio, qualcuno. Quando giro la testa vedo Dimitri che mi sta ancora abbracciando. Gli accarezzo una guancia e gli do' un bacio sul naso, apre di scatto gli occhi "Ma che cazzo fai frocio?!" detto questo si alza dal letto e s'infila un paio di boxer puliti in fretta e furia. Mentre continuo a guardare il suo bellissimo fisico lo seguo mettendo anche io i miei boxer. "Mi potresti spiegare il perchè di tutto questo?"gli chiedo. "Ma sta' zitto!"dice sedendosi dov'era sdraiato in precedenza con i gomiti sulle ginocchia e le mani a reggergli la nuca. "Parla, per favore" Ancora silenzio. "Mi v-" venni interrotto. "Mi è venuta questa idea ma si è rivelata una delle più stupide che io abbia mai avuto. Questo è tutto, ora mi lasci in pace per un po'?" "No, no ti lascio in pace. C'è un motivo se lo hai fatto, e voglio sapere qual è. E poi, secondo me non è stato uno sbaglio, anzi potrebbe esser stata una delle cose più belle che mi siano mai capitate." "Non ce la fai proprio eh? Non ci arrivi? Non puoi capire." "No, capisco, non ci arrivo. Illuminami, fammi capire tu." "Eh? Anche spiegandotelo non ce la faresti a capire, ne sono sicuro." Mi rispose con una voce abbastanza strana, sembrava che stesse per scoppiare, che stesse per piangere, aveva la voce rotta e le lacrime agli occhi. Come immaginavo, si alza dal letto ed va in bagno, senza farsi vedere, come se stese fuggendo. Non ce la faccio più a vederlo così, non ci riesco.. Vado verso il bagno, abbasso la maniglia però vedo che la porta è chiusa a chiave così busso. "Ehi, mi apri?" "Va' via." mi risponde con la voce rotta. "Ti prego, voglio sapere cos'hai.." Alzo la mano per bussare di nuovo ma sento un tonfo provenire dall'altro della porta. "Ehi!" Nessuna risposta "Cosa è successo?" Ancora silenzio. Inizio a sbattere le mani sulla porta per farmi sentire ma come risposta ricevo solo il rumore di singhiozzi. Sta piangendo. Mi poggio con la schiena sulla porta e scivolo fino a finire seduto a terra. "Per favore, apri" sussurro. Sento una chiave girare nella serratura e poi nient'altro. Mi alzo e apro la porta. Logan è a terra seduto sulle mattonelle fredde del bagno, la testa tra le mani e le spalle tremanti a causa dei singhiozzi. Mi metto in ginocchio accanto a lui e lo abbraccio. Poggia la testa sulla mia spalla e continua a piangere. Passato qualche minuto gli prendo il viso tra le mani e lo guardo negli occhi asciugandogli le lacrime con i pollici. Mi avvicino lentamente e gli lascio un bacio sulle labbra. Stranamente non mi respinge ma libera le braccia e le mette intorno al mio collo. Ritorna con la testa nell'incavo del mio collo e io inizio a baciargli ogni centimetro quadrato di pelle che mi trovo avanti. Arrivato al suo orecchio gli sussurro "Ti va di dirmi perchè stai piangendo?" Alza la testa guardandomi negli occhi per poi abbassare lo sguardo. "Mi piaci.." Sento il mio cuore smettere di battere poi riprendere il doppio più veloce del normale. "Non penso sia così brutto, no?" "Si! Lo è, e anche tanto!" "Perchè?" gli chiedo stranito "Non sarei più accettato da nessuno se dicessi di essere gay ." "Non è vero. Forse perderai qualcuno o avrai meno ammiratrici, o anche entrambe le cose, ma fidati troverai altri amici e molti ammiratori. E io potrei essere uno di loro. E forse potrei esserlo anche da molto tempo." "Eh?" "Mi piaci anche tu, Dimitri."

Put Your Hand On My ShoulderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora