7:00
*alzati razza di scansafatiche che non sei altro*
Mi suggerisce la coscienza.
Lo sapevo,non dovevo andare a letto tardi,ma infondo che ci posso fare teen wolf è droga! (Tralasciando il fatto che è la 6 volta che guardo la prima stagione).
"Eliza Jocelyn castion alzati prima che ti faccio traslocare da questa casa." Sento urlare la mamma.
Cerco di mettermi in posizione eretta invano,poggio i piedi sul pavimento ghiacciato e nella mia mente impreco in aramaico antico.
Cerco di acchiappare le ciabatte tastando il pavimento alla cieca nel buio.
"Arghh"mormoro stanca.
Considerata la mia voglia di vivere pari a 0 sollevo i piedi da terra e mi accoccolo di nuovo sotto le coperte.
Correggo: Ci ho provato, fino a quando non entra la mamma e mi alza le tapparelle sprigionando la luce accecante e profonda del mattino.
"Ma...MA PERCHÈ?!" Faccio una smorfia.
"Ti devi alzare eliza ,farai tardi a prendere il treno."
"Mh." Odio parlare al mattino e credo che mia mamma in 16 anni non l'abbia ancora capito.
Semplicemente le mie corde vocali non connettono e il cervello non è ancora psicologicamente pronto ad affrontare un discorso pieno di contenuti.
"Vestiti" dice la mamma.
"Non guardarmi in quel modo,cosa vuoi?...aah la colazione si tesoro non preoccuparti te la preparo subito."
IO AMO QUESTA DONNA.
Mentre scende per andare in cucina , io cammino a passi molto lenti e poco audaci verso il bagno.
Mi osservo allo specchio,e vedo la bellissima immagine riflessa nello specchio.
"Fantastico."sospiro
Cerco di snodare i capelli intrecciati tra loro formando una palla capelluta.
I miei capelli sono ricci e neri insomma ho una chioma di leone da domare.
Lavo i denti spargendomi il dentifricio su tutto il contorno labbra ,forse non dovrei lavarmeli con gli occhi chiusi.
Afferrò un jeans nero e una camicia bianca con sopra un semplice cardigan nero.
Metto degli stivaletti neri ed evito completamente la spazzola per non peggiorare la situazione della mia chioma.
Scendo le scale aggiustandomi il colletto della camicia.
"È pronta la colazione!"esclama la mamma.
"Grazie" le rubo un bacino sulla guancia.
L'immensa tazza di cappuccino accompagnata da cornetto e cioccolata mi fissa e mi prega di mangiarla.
"Sono sicura che ti troverai benissimo nella nuova scuola." dice la mamma.
"Non credo,stavo bene a los angeles"
"Ma non avevi amici." esclama
"Ma stavo bene".
Metto il cappotto beige,la sciarpa e il cappello dello stesso colore.
Stendo un burrocacao profumato sulle labbra per inumidirle un pò ed esco di casa salutando la mamma.
Mi avvio verso la stazione del treno ascoltando Billie Eilish a tutto volume.
Mi siedo sulle scomodissime e luride sedie di plastica e chiudo le palpebre.
Faccio circa 1 oretta di viaggio e alle 8:30 mi ritrovo davanti alla grandissima scuola.
"Ohw." Mi limito a dire osservando l'immensitá della struttura.
"Ciao!benevenuta alla Minister public school!" Mi Sbanda una mascott sotto gli occhi.
"Ahm....ehi grazie,Dov'è la segreteria?" gli chiedo varcando la soglia della porta.
"A destra infondo,prego e buona permanenza scolastica!" Mi augura sudigiri e zampillante.
Cammino a passi svelti verso la segreteria per precedere la campanella e non arrivare tardi a lezione.
"Ciao,dimmi tutto" esclama una segretaria
"Vorrei il foglio delle classi e la divisa"
"Oh certo,sei nuova? Vado a prendertela" esclama.
"Ecco qui,divisa e classi.
Puoi cambiarti tranquillamente nello spogliatoio della palestra." Mi porge un legginse nero e una maglia bianca a maniche corte con sopra una felpa con lo stemma della scuola.
"Ma fai in fretta o farai tardi
La lezione inizia alle 9:00" mi raccomanda sbrigativa.
Indossata la divisa raggiungo la prima aula in cui ho lezione e faccio un respiro profondo sulla soglia della porta per tranquillizzarmi.
*andra tutto bene,infondo starai da sola seduta all'ultimo banco con un blocchetto da disegno in mano ad osservare malinconica la finestra, figo,no?*
Si certo.
"Salve signorina,si accomodi" mi suggerisce un professore sulla sessantina.
Cammino lentamente e osservo la classe che mi ispeziona con occhi sgranati.
"Allora ragazzi,oggi avrete il piacere di porre vostra conoscenza alla vostra nuova compagna di classe,Eliza Jocelyn Castion." annuncia quest'ultimo.
"Eliza...eliza va bene." mormoro.
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"Okay Eliza,siediti pure lì vicino a Amanda." mi indica il banco in ultima fila.
Cammino per la classe con gli occhi puntati addosso e mi viene da dire "oh insomma cosa guardate?" ma evito.
"Ciao,io sono Amanda" mi porge la mano che strigo un pò incerta.
"Eliza."
Seguo la lezione fino a quando finalmente non sento la fatitica campanella!.
Sospendo il disegno che sta bozzando sul blocchetto ed esco in fretta dalla classe per chiamare la mamma.
Poso i libri nell'armadietto e mentre chiudo lo sportello mi ritrovo Amanda di fianco.
"Oh!hei." sussulto.
"Ciao!vieni a pranzo con me?
Ci sono anche i miei amici."mi propone.
"Ah,grazie davvero ma penso che pranzeró da sola oggi,sai vorrei guardare la scuola." Le mento.
La veritá è che non mi va di fare nuove conoscenze,potrei risultare antipatica o un po menefreghista ma davvero sto bene da sola.
Mi siedo in un tavolo all'esterno e osservo gli studenti della mia scuola.
Mentre addento un panino sento alle mie spalle una voce maschile strillare :"con quei capelli sembri uno spazzino."
"Piacere di conoscerti,sei così simpatico che ti butterei nel cassonetto."dico senza voltarmi,queste persone non si meritano di ammirare il mio fascino.
"Uuh,ribelle la ragazza." ululano voci maschili.
"Eliza!vieni con me!" mi tira per il braccio.
"Ehi,il mio panino!" protesto lasciando cadere il panino sul tavolo,che tristezza.
Mi trascina dietro un angolo.
"Cosa c'è ?!" scandisco.
"LUI,QUEL LUI ti ha parlata!!!" esclama entusiasta.
"Ma?MI HA OFFESA."
"Ma lui è Dylan McCoy, il piu figo della scuola!Nessuno ha possibilitá con lui!" esclama.
"Come fai?" chiede fissandomi
"Ma cosa?"domando spaesata.
"Come fai ad essere attraente per lui!?"
"Ehi calmati,sinceramente mi fa schifo quanto pena." sospiro.
"Argg!okay dai su andiamo in classe"mi prende a braccetto.
"No ti prego." le dico
"Ahhh,ok."mi lascia la presa.
Alle 17:00 torno finalmente a casa.
"Mamma sono a casa!" urlo
"Amore sono qui!"mi grida dal piano di sopra.
"Mamma ma cosa fai!?" Le chiedo vedendola frugare nei miei cassetti.
"Stavo cercando la mia cintura." mugugna.
"Non mi mentire." le impongo.
"Ok,ok stavo cercando il tuo laptop."
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4
"Cosa?ma perché? " le domando.
"Beh vedi tu stai sempre al computer e io vorrei passare più tempo con te." ammette.
"Ma,basta che me lo dici non mi devi per forza confiscare il laptop...vieni qui" la abbraccio e le propongo:"ti va di prendere un gelato?"
"Sii! Mi vado a preparare!!"esclama saltellando.
"Okay,ma non ti agitare" rido.
Mentre passeggiamo al lago osservo la mamma ,vedo le sue rughe laterali alla bocca sollevarsi formando uno splendido sorriso.
"Allora come è andata a scuola?"
"È andata." Mi limito a dire scocciata.
"Non preoccuparti,vedi che andrà bene." Mi accarezza lentamente la cute
"Ma io non mi preoccupo affatto."
"E che mi dici dei tuoi compagni?hai fatto conoscenza?"
"Si ho conosciuto una certa Amanda,la mia compagna di banco è simpatica ma un po appiccicosa." faccio una risatina appena accentuata,ripensando ai suoi scleri.
"E poi niente,semplicemente ragazzi stupidi e insulti ignoranti." concludo.
"Dai andiamo a casa" mi incita.
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THEELIZASTORY.
Teen FictionDue quindicenni che si sopportanoa malapena ,alle prese con una nuova esperienza e un viaggio da compiere. Eliza e Dylan,due ragazzi diversi ma con molte caratteristiche in comune dovranno passare molto tempo insieme alla ricerca di una persona...