IV

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Pov's Eliza.

Arriviamo davanti ad un bar ancora travolti dal suono della musica,quando vedo Dylan un pò spaesato sgrana  gli occhi voltando il capo a destra e sinistra cercando i suoi amici.

"Dove sono?" sussurro,l'idea di stare da sola con lui tutto il pomeriggio è alquanto bizzarra,perciò chiedo conferma.

"Cosa?"si volta corrugando appena la fronte.

"Dove sono intendo i tuoi....amici" ripeto

"Beh non lo so, siamo anche in ritardo,strano non siano arrivati "
dice leccandosi il labbro superiore, dubbioso.

'Li chiamo" conclude estraendo il cellulare.

Si allontana un pò passeggiando tra gli alberi aspettando lo squillo della chiamata.

Dopo circa due minuti mi riviene incontro.

Pov's Dylan

"Credo che la nostra uscita si concluda qui." dico in segno di resa.

"Perchè?"

"Devono studiare per la verifica di domani"

"Ok,allora beh io...vado a casa" accenna un sorrisino e si volta verso casa sua facendo svolazzare la chioma da spazzino.

"Ehi Spazzino"grido appena

Si volta cercando di capire la provenienza della voce per poi guardarmi.

"Ehm io mi chiedevo non so giá che ci siamo...possiamo bere non so un milkshake."domando grattandomi la nuca.

"Va bene."scrolla le spalle raggiungendomi.

Entriamo in un bar dove fanno dei milkshake da favola.
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"Oh insomma non possono essere così buoni" dice ridendo mentre mordicchia la cannuccia.

"Invece si, sono i migliori di tutto il New Jersey" dico incredulo sorridendole a mia volta.

Andiamo verso i boschi e ci sediamo su una pietra.

"Vedi,questa è la pietra della riflessione."mi dice dandole una pacca amichevole,SI ALLA PIETRA.

"come scusa?"accenno un sorriso confuso.

"Hai capito bene."aggiunge:"Quando sei stanco,triste o giù di morale vieni qui e rifletti."
È proprio un bel posto in effetti.

"Tu sei strana Spazzino".dico osservando l'orizzonte.

"Non credere di essere normale Biondino"mi sfida.

Pov's eliza
I ricciolini ribelli tinti appena appena di biondo gli cascano ribelli sulla fronte.

È seduto sulla roccia con l'avambraccio sul ginocchio.

Ha le labbra appena schiuse e osserva gli alberi.

"Sei proprio aestetichs"mi sfugge.

Oh no ho pensato a voce alta.

"Dici?"mi sorride sfoggiando le sue fossette.
Così carine.

BASTA ELIZA BASTA.

"Dimmi un po di te,non so della tua famiglia" mi invita ad intavolare un discorso che rompa il silenzio straziante.

"Mia madre,beh lei era felice un tempo,non che ora non lo sia ma ,vedi è diversa,più spenta da quando...mio padr-"mi sfugge un singhiozzo e mi porto una mano alla bocca per cercare di soffocarlo.

Continuo

"Da quando mio p-padre è andato v-via, in qu-uella sera che lo hanno sp-"

Libero infiniti singhiozzi ed inizio a versare lacrime che mi rigano il viso pesantemente,mi porto una mano alla bocca e sussulto ad ogni pensiero.

Lui è li ad osservarmi con occhi spenti e lucidi.

In un secondo , non so come ne perchè la sua mano si ritrova sulla mia guancia.

"Ehi...ehi su non piangere"dice asciugandomi una lacrima passandonun dito sul  mio zigomo.

Ormai sono fradicia e mi gira la testa,non riesco nemmeno a pensarci alla beh Morte di mio padre.

Scocca un sorriso rendendo profondo la fessura che si forma ai lati della sua bocca.
La fossetta.

Mi sfiora la chioma e si fa spazio per sussurrarmi all'orecchio

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Mi sfiora la chioma e si fa spazio per sussurrarmi all'orecchio.

"Andrà tutto bene."mi fissa negli occhi.

Non mi trattengo.

Mi scappa una risatina e lo abbraccio forte.

Ricambia e restiamo così.

Consapevoli di ciò che è appena successo ci guardiamo un pó si ecco.....imbarazzati.

"Ehm io si ...ok penso che andrò a casa ci vediamo"sospira rumorosamente.

"Ehm,si ovvio ehm ciao."dico asciugandomi il viso con il palmo della mano e accennando una risatina isterica.

Metto le airdrops e ascolto I queen raggiungendo casa.

Che giornata
Ho davverro abbracciato Mccoy.

Penso ,per poi accoccolarmi sotto le coperte e cadere in un sonno profondo.

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