[10] -ᴛʜᴇ ᴛʀᴜᴛʜ ᴜɴᴛᴏʟᴅ.

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Bianco,fu il primo colore che vide. Pareti bianche, lenzuola bianche, soffitto bianco, tende e finestre bianche. Tutto era bianco in quella stanza, intorno a Jungkook. 

Aprì lentamente gli occhi e si guardò attorno, l'unica cosa presente nella sua mente erano una luce forte, accecante, e un volto: il suo amato Taehyung.

Iniziò ad aggitarsi cercando di liberarsi da fili collegati a vari macchinari. Era morto? Stava sognando? Sperava solo di risvegliarsi presto tra le braccia del suo amato.

Voltò lo sguardo e notò in mezzo a tutto quel bianco un gran girasole, posato in un vaso sul suo comodino, sorrise, gli ritornò in mente Taehyung.

Una giovane donna stava passando proprio in quel momento davanti alla sua stanza e, notando il giovane sveglio, sgranò gli occhi e andò via. Strano, pensò Jungkook, chissà chi era.

Dopo poco quella donna ritornò assieme ad un uomo più anziano, entrarono in camera e guardarono Jungkook. «Come si sente, Signor Jeon?» Chiese l'uomo, tenendo tra le mani una cartellina.

Jungkook lo guardò molto confuso e si passò una mano tra i capelli. «Come se avessi dormito per secoli.. Ma che sta succedendo? Perché sono qui? Chi siete voi e dov'è il mio Taehyung?»

I due si lanciarono uno sguardo, per poi sospirare. «Beh, in effetti è come se avessi dormito per secoli, Signor Jeon, si è appena svegliato dal coma.» Comunicò questo e Jungkook sbarrò gli occhi.

«Cosa.. E per quanto tempo sono rimasto in coma?» «Quasi un'anno, ormai le speranze di un suo risveglio erano perse ma.. Per fortuna ci siamo sbagliati.»

«Ricordi quanti anni ha?» Jungkook ci pensò su, non sicuro di quella risposta. «Ecco.. Venti?» Suonò più come una domanda che come un affermazione, ciò fece sospirare i dottori.

«Ne ha diciotto.» «Cosa? Impossibile.. I-io ho vent'anni e il mio ragazzo T-Taehyung ne ha ventidue, è impossibile..»  I dottori lo guardarono abbattuto e la donna si avvicinò a lui, accarezzandogli i capelli tristemente.

«Mi spiace, Jungkook, ma non è venuto nessun Taehyung a fargli visita..» Jungkook sentì un dolore al petto e gli occhi farsi lucidi, strinse le lenzuola tra le dita e scosse notevolmente la testa.

«No.. Non è possibile.. Dev'essere venuto.. Lui mi ama..» La dottoressa guardò per un attimo l'uomo, facendogli cenno di uscire. «Jungkook non ti abbiamo detto tutto..»

«Si, eri in coma ma.. Sei in questo ospedale da molto più tempo..» Jungkook la guardò confuso, incapace di credere a una singola parola.

«Cosa..» «I tuoi genitori ti portarono qui all'età di sedici anni perché, ecco, iniziavi a preoccuparli.. Hanno provato a portarti da qualche psicologo ma tutti hanno consigliato di portarti in questo ospedale.. Speciale, ecco.»

«Che sarebbe? Un ospedale per pazzi?» La dottoressa sospirò e abbassò lo sguardo. «Non sei pazzo Jungkook, ma si, è una cosa del genere..»

Il corvino scosse lentamente la testa, stringendo le lenzuola. «E Taehyung?» «Jungkook.. Taehyung, ecco, non esiste.. O così ci hanno detto i tuoi genitori, noi non sappiamo se hai davvero avuto rapporti con questa persona o no.»

«Non dica così.. Taehyung esiste.. È i-il mio ragazzo..» Disse Jungkook tra le lacrime, fece per continuare ma il rumore di qualcuno che bussa li fece girare entrambi.

«Scusatemi.. C'è una visita per il signor Jeon.» Disse l'infermiera e la dottoressa annuì. «Ho fatto il possibile.» Sussurrò all'orecchio di Jungkook, che confuso annuì, per poi lasciarla uscire.

Jungkook, sconfitto e triste, abbassò il capo e portò le ginocchia al petto, singhiozzando. Dopo pochi minuti fece ingresso una nuova persona, Jungkook non si sforzò nemmeno ad alzare lo sguardo per vedere chi fosse.

Questa avanzò verso di lui e posò qualcosa affianco al letto di Jungkook, mise un nuovo girasole nel vaso, affiancando l'altro.

Jungkook posò lo sguardo sul vaso, aggrottando le sopracciglia non capendo il gesto di quello sconosciuto. «Ehi..» Mormorò una voce, quella voce, e Jungkook alzò subito la testa, incrociando gli occhi scuri del ragazzo.

«Taehyung..» Disse incredulo il corvino, sorridendo. «Visto, piccolo? Ho mantenuto la promessa..» Iniziò a dire, sedendosi affianco a lui, accarezzandogli la guancia.

«Non ho mai smesso di amarti



-aesh, e anche questa storia si conclude qui, mi è piaciuta tanto scriverla anche se non sono mai riuscita a portare in tempo i capitoli ow..
spero sia piaciuta anche a voi questa piccolina, alla prossima.

-Sam.💤

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