capitolo 2

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Era un giorno come tutti gli altri, mi svegliai per andare a scuola e ovviamente ero in ritardo.
Preparai la cartella e mi vestii in fretta e furia per uscire di casa e non perdere la corriera, come mi era già capitato molte volte nell'ultima settimana.

Il fatto era che nell'ultimo periodo il mio unico pensiero fisso era Jungkook, studiavo e pensavo a lui, mangiavo e lui incombeva nella mia mente, anche quella mattina ovviamente non riuscivo a pensare ad altro.
Presi di corsa una merendina dallo scaffale della cucina e corsi fuori dalla porta.

La corriera sarebbe passata alla fermata entro 2 minuti e io ancora mi trovavo in giardino, questo significava che la corsa era l'unico modo per non perderla.

Arrivai appena in tempo e mi dovetti sedere negli ultimi posti siccome gli altri erano già tutti occupati.

Solitamente infondo si siedono sempre i ragazzi più popolari della scuola, il che significa che mi ritrovai seduta esattamente accanto alla mia cotta e all'odioso Taehyung.

Se da un lato ero felicissima di poter ammirare ancor da più vicino la bellezza del moro dall'altro, ero costretta ad evere quel arrogante di Taehyung a venti centimetri di distanza.

Non so se fosse solo una mia impressione ma sentivo il suo fiato sul mio collo, percepivo che si fosse messo più vicino a me di quanto io desiderassi.

Non sapevo cosa fare, per distrarmi decisi di aprire il telefono per vedere i messaggi che mi avevano mandato la sera prima, era il mio amico Yoongi che mi avvertiva che oggi non sarebbe venuto a scuola per febbre.

Lui frequenta il quarto anno perciò, essendo più grande di noi terzini, non fa parte della nostra compagnia di amici, ma io lo conosco da quando sono nata dunque rimane indipendetemente uno dei miei migliori amici.

Appena pigiai sulla chat di Yoongi senti un sospiro accanto a me e istintivamente mi girai verso l'origine del suono e mi ritrovai a 10 centimetri dalla faccia di Taehyung che mi fissava.

Non feci nemmeno in tempo a dire qualcosa che subito lui intervenne, dicendo "Quindi sei un'amica di Yoongi? Non pensavo frequentassi gente così popolare..." con quella sua voce davvero profonda che di sicuro farebbe morire ogni ragazza capace di udito e intelligenza.
In realtà la sua voce era l'unica cosa che mi piaceva di lui, non che io l'abbia sentita così spesso, però era davvero una di quelle voci che non si scorda facilmente.

Ovviamente però il suo commento così melodioso a sentirsi racchiudeva un significato che mi fece ancora di più aumentare il mio disprezzo verso di lui.

Mi stava dicendo che io non ero all'altezza di Yoongi? Siamo seri?
Kim Taehyung mi stava dicendo che io non sono all'altezza dei miei amici e si aspetta che io non reagisca in alcun modo? Si sbaglia di grosso, probabilmente non si sta rendendo conto con chi sta parlando.

Decisi di reagire:"Oddio, Kim Taehyung mi ha rivolto la parola, sono la ragazza più fortunata del mondo!" in modo così sarcastico che mi sorpresi a mia volta e allo stesso tempo alzai il volume della voce così tanto che penso che mezza corriera si sia girata verso di noi.
Sinceramente non mi interessava, la rabbia che mi ribolleva nel sangue era troppo forte per dare importanze a qualche occhiataccia di primini lamentosi.

La sua reazione non fu esattamente come me la aspettavo inizialmente, pensavo che avrebbe risposto immediatamente mostrandomi uno dei suoi soliti sguardi provocatori, ma invece rimase zitto guardandosi intorno un po' in imbarazzo e quando si accorse che nessuno ci stava più guardando si avvicinò ancora di più al mio viso.

Sentivo il suo respiro sul mio collo, non ero mai stata così vicina ad un ragazzo come ora, stavo provando una sensazione strana...non capivo se fosse sempre disprezzo o qualcos'altro.

Il mio cuore stava battendo sempre più forte e la paura che lui si fosse accorto della situazione mi agitava.

I miei pensieri si bloccarono improvvisamente quando sentii il suo respiro ancora più vicino al mio orecchio e un sussuro:"Lo so che ami la mia voce".

Non sapevo cosa fare, sentivo il suo sguardo che mi fissava e tutto ciò mi bastava per farmi sentire a disagio e imbarazzata.
Percepivo che le guance stavano raggiungendo una tonalità di rosso evidente perciò decisi di voltarmi dall'altra parte per evitare il più possibile il suo sguardo, ma accanto a me sulla sinistra c'era Jungkook.

Mi girai ed incontrai il suo sguardo, la situazione stava peggiorando, sapevo che Taehyung si aspettasse una risposta da me, qualcosa di tagliente e schietto come ciò che avevo detto in precedenza, ma qualcosa dentro di me mi impediva di farlo.

Jungkook spezzo quel terribile silenzio chiedendomi se ero pronta per la verifica di matematica, non so se lo abbia fatto apposta per interrompere quella conversazione davvero scomoda, ma in un qualche modo ci riuscì perchè il grigio era già rivolto verso il finestrino e probabilmente si era già scordato la nostra conversazione precedente.

Dopo un minuto arrivammo alla fermata posta proprio davanti a scuola, scesi in tutta fretta dalla corriera e mi diressi verso la mia classe.

La giornata era appena iniziata ed erano già successe troppe cose per definirla una giornata come tutte le altre.

Il Mio Errore: Averti ConosciutoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora