II

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[Lucy]


Natsu brucia come l'inferno. 

Con le braccia avvolte alla sua schiena ampia e la guancia premuta contro la sua sento ogni fibra del suo corpo caldo.

 Si è calmato.

Non so quanto tempo sia passato da quando gli altri se ne sono andati, minuti, forse ore, ma la cosa non mi importa, ormai il cielo fuori è diventato nero e so che se non fosse per Natsu adesso sentirei congelando a causa del freddo pungente che entra dalle finestre rotte. 

Le lacrime proiettano luci soffuse ma è la luna che con i suoi raggi rischiara la stanza.

-Lucy? – le lettere biascicate e poco distinte a causa del bavaglio che ha in bocca mi fanno scattare all'indietro la testa. 

Con gli occhi sgranati fisso i suoi, che finalmente brillano del verde inteso che ho imparato ad amare. 

Senza pensarci due volte porto le mani dietro la sua testa e con non poca fatica slaccio il nodo. 

Prendo la stoffa in mano e voltandomi la lancio via il più lontano possibile, sperando che anche tutti i problemi possano sparire con la stessa velocità.

-Che cosa è...? – inizia a chiedere con voce rauca e lenta. 

Sollievo misto a felicità mi esplode nel petto "È lui. È tornato" e prima che possa anche solo pensare di finire la frase gli prendo la testa tra le mani e lo bacio.

 Lo bacio di un'intensità e disperazione che mi vengono le vertigini.

"Che cosa farò senza di te?" Mi faccio forza e caccio via questo pensiero.

 Ora non è il momento. 

Finché posso stare ancora con lui mi godrò ogni secondo. 

Avevo ripromesso a me stessa di dirgli la verità stasera prima che qualcun altro, come è successo con Freed, scopra il segreto che mi porto dentro, ma in questo momento non posso farlo.

Dopo un momento di sorpresa Natsu ricambia il bacio. 

Nonostante gli avvenimenti della giornata ha le labbra morbide come sempre, labbra che negli ultimi pochi mesi mi hanno baciata con un'intensità disarmante. 

E se c'è una cosa che ho imparato è che Natsu bacia con la stessa forza e passione con cui combatte. 

Gli passo le mani tra le setose ciocche rosa e mi stringo a lui salendogli addosso a cavalcioni, un mugolio di piacere lascia la mia gola quando, con foga, Natsu lo approfondisce facendo scontrare le nostre lingue nel bacio più disperato che ci siamo mai scambiati.

Quando prova a sporgersi in avanti per toccarmi, le corde glielo impediscono tenendolo immobilizzato e non appena le catene delle manette tintinnano ritorniamo alla dura realtà in cui ci troviamo.

Senza staccarsi da me appoggia la fronte contro la mia.

-Lucy- sussurra –che cosa è successo? -

-Non lo so- gli rispondo sinceramente accarezzandogli i capelli.

-È tutto confuso- dice corrucciando la fronte - so solo che ero molto arrabbiato. Dio, non ho mai provato niente del genere- continua scuotendo la testa.

Con mani tremanti che tradiscono le mie emozioni, gli prendo per l'ennesima volta il volto; lo faccio fermare e, con una determinazione che non ho, faccio in modo che lui apra gli occhi e mi guardi. 

Il verde tormentato nei suoi occhi mi fa seccare la gola.

-Natsu- inizio a dire nel modo più rassicurante che posso –non hai fatto del male a...-

Le fiamme dell'animaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora