Urla al vento.

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Ma che bello questo cammino,
Finché non mi trovo in un bivio.
una discesa a destra una a sinistra ma la salita dritta è quella che prediligo,
salire fino a diventare qualcuno,
sostituire il divino,
diventare qualcuno,
ma non farò mai il ruolo del divo
E in ogni pezzo.
se non capisci quello che dico
non importa,
ho la mente contorta storta il pensiero si storpia la mattina riprende normal forma.
Il mio cervello un mentore informa,
una musa che la parola mi informa
una penna che rime sforna
che pagine sfoglia,
ma ho sempre un idea malforme
che mal si forma.
una mano fredda ferma
che stringe la mia
in un letto mal conico
in un ospedale con pessima condotta.
il subconscio in sommossa,
il cuore stretto in una morsa
il cervello che pensa al testo di una canzone
il popolo che reclama la rivoluzione,
vuole cose nuove
ma non crede nella tecnologia
e nella nuova generazione.
facciamo spazio ai vecchi
perché da che mondo e mondo
il vecchio saggio comanda la nazione,
mentre zitto sta il giovane con idee nuove.

Parlo parlo ma non ha senso.
Queste saranno altre urla al vento
Altre grida che sopprimo dentro me stesso,
Sento una voce che canta in lontananza,
È stupenda ma io son solo.
Quindi
Che senso ha essere l'unico ad ascoltarla.

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