«Adesso, ragazzo?» chiese il vecchio, valutando la proposta.
«Vi prego, Sir, andrò incontro alla furia di mio padre stasera. Non sono un uomo coraggioso, non avrei la forza di affrontarlo.» replicò Jake, con il timore che le botte che avrebbe ricevuto sarebbero state più forti di quelle prese per una vita intera.
«Beh, se è per questo, non sei nemmeno un uomo...»
«Per favore, Sir, portatemi con voi!»
L'uomo sembrò riflettere intensamente. Si toccò l'occhio nero. Si accorse in quel momento che aveva perso la pezza sporca.
«Sarebbe meglio non rimetterla, Sir. Potrebbe infettarsi» disse Jake.
«Oh, al diavolo! Partiamo al tramonto. Porta tutto il cibo che puoi, medicine e una pistola, se ci riesci. E ricordati il cavallo. Il mio ronzino non ci regge tutti e due.» ordinò, e poi tornò nel saloon, lasciando il ragazzo stranamente euforico.Jake sfrecciò verso casa sua non badando agli sguardi incuriositi della gente per strada. I suoi ricci neri erano selvaggi come mai lo erano stati prima di allora. Spalancò la porta facendo sobbalzare sua madre, che era affaccendata in cucina.
«Jake, che cosa...?»
«Ti spiego dopo!» urlò salendo le scale a tre gradini alla volta.
In fretta e furia, prese una vecchia borsa dall'armadio della sua camera e ci infilò dentro un paio di vestiti comodi, biancheria intima, un libriccino intitolato "Erbe mediche: come usarle e dove trovarle", un cappotto foderato in lana in caso di freddo e tutti i suoi risparmi. Poi andò in bagno e prese bende, garze e medicinali di ogni genere. Poi entrò di soppiatto in camera dei suoi genitori. Era straordinariamente pulita e ordinata, quasi maniacale. Aprì cassetti a caso e trovò un bel mucchietto di soldi e una rivoltella simile a quella del vecchio. Infilò tutto in borsa e tornò di sotto.
Sua madre lo attendeva ai piedi della scala, pulendosi le mani con uno strofinaccio candido. Sgranò gli occhi quando vide la vecchia borsa da viaggio del marito.
«Che storia è questa, Jake? Dove stai andando?» chiese, spaventata.
Mrs Williamson era l'incarnazione della sottomissione. Al marito, ai doveri di casa, alle leggi del popolo e del matrimonio. Impeccabilmente vestita e pettinata, anche se la maggior parte del tempo la trascorreva in casa. Nemmeno un capello biondo era fuori posto.
«Per favore, madre, ti chiedo solo un favore» la pregò Jake «Preparami un fagotto con un bel po' di cibo. Qualsiasi cosa non vada a male nei prossimi tre giorni. Ti prego.» e senza neanche aspettare risposta, corse verso il retro della casa, dov'era legato il cavallo del padre. Lo sellò - per fortuna aveva imparato a farlo - legò la borsa alla sella e ci buttò dentro qualcosa da mangiare anche per lui. Tornò in casa ansante, non ancora pronto per spezzare il cuore di sua madre.
Lei, che da perfetta donna di casa aveva obbedito alla richiesta di Jake, aveva preparato un telo bianco pieno di carne secca, roba in scatola e altre cose che Jake non aveva il tempo di guardare. Lo aveva legato per bene in cima e ora lo consegnava tremante al figlio.
«Ti ringrazio, madre.»
Non aveva il coraggio di guardarla negli occhi. Lei era l'unica donna in città che aveva permesso ai suoi figli di darle del tu, in assenza del marito. Non sopportava le distanze Mrs Williamson.
«Cosa stai facendo, Jake?» chiese ancora, col cuore in trambusto.
«Ascoltami bene» prese un respiro «Sto andando via. Non posso dirti dove perché potrebbe seguirmi.» e lei aveva capito bene a chi si riferisse.
«Non so esattamente dove sia questo posto, so solo che almeno non è qui. Non è questa città, ne questa casa. Non fraintendermi, tu ne sei la parte migliore. Mi ami e io questo lo so.»
Mrs Williamson aveva iniziato a piangere. Jake le prese il volto tra le mani e le sollevò la testa. La madre non poté fare a meno di notare quanto fosse diventato alto. E aveva messo su un bel fisico, con tutta la fatica che faceva in cantiere. Dopo diciotto anni, sembrava che fosse giunto il momento di lasciarlo andare.
«Cercherò di mandarti notizie ogni volta che posso. Non preoccuparti per me, starò bene. Non posso più restare qui, non c'è spazio qui per me e per il mio futuro. Sai quello che voglio fare. E sai anche che non sarò mai felice se non seguirò la mia strada.»
Mrs Williamson proruppe in un pianto singhiozzante e poggiò la fronte sul petto del figlio, stringendogli la maglia.
«Dimmi che tornerai presto» chiese in tono di supplica.
«Non lo so. Ma spero tanto di rivederti.»
Quasi gli parve di sentire il cuore di sua madre andare in frantumi. Ma non poteva cambiare idea. Né voleva. Ora o mai più, si disse.
«Ti voglio bene, mamma.» le baciò la fronte stringendola più che poteva, quasi a volerle infondere più affetto possibile. Voleva dirle che era solo grazie a lei se era riuscito a sopportare una vita di soprusi, senza sogni né speranze. Voleva dirle che, se avesse potuto, l'avrebbe portata con sé, lontano da lì, lontano da suo padre. E sperava tanto che con quell'abbraccio lei capisse tutte le parole non dette.
Si allontanò tirando il cavallo dietro di sé e la salutò con la mano per l'ultima volta. Non restava che tornare al saloon.

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Fort New Walk
Adventure"Tutti sono passati da Fort New Walk almeno una volta nella vita. Alcuni ci sono rimasti. Ma nessuno è tornato indietro."