FINALMENTE TI HO TROVATO

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Ci avevo pensato. 

Ci avevo pensato in quasi due settimane in cui  mi   ero diretto in chiesa nei momenti liberi, quando fuori dal convento attendevo il miracolo che uscisse in giardino. Ma non era comparso in chiesa, non aveva mai messo piede nel cortile.

Non quando c'ero io. Notte e giorno il pensiero andava a lui  ansava a fare compagnia ai miei incubi notturni e al desiderio di vendetta. Il seminarista senza nome , la coppia che avevo ammazzato, e i soldi  che il ragazzo di Dio mi avrebbe dato per farsi sbattere come volevo io.

Mi dicevo che era per questo che continuavo a pensarci. Perchè non vedevo l'ora di metterlo alla prova, di vederlo privo di vestiti e con in mano le banconote di mio nonno tutte per me. Era per questo, solo per questo, se vedevo la sua faccia ogni qualvolta mi scopavo qualcuno. Se immaginavo di toccare i suoi capelli di seta corvini, o il suo culo mentre appartenevano ad un altro uomo. Mi martellava la testa, Il suo viso, la sua bocca, la voglia asfissiante di vederlo nudo, i suoi occhi.

Era incredibile come mi erano rimasti impressi i suoi occhi. Vedevo un paio di iridi nere come la notte in un cliente e ricordavo le sue . Ed era come paragonare la purezza di un cielo notturno stellato con quello contaminato dall'uomo.  Non avevo mai pensato a quanto potesse essere differente il colore degli occhi delle persone se pur uguale. Mi erano sempre parsi tutti uguali fin a quel momento, fino a che non ho incontrato i suoi.

I suoi occhi erano immacolati puri, quelli degli altri erano contaminati dallo smog, sporchi, come loro, come me. Era questo che mancava nei suoi, in quello sguardo che non  mi voleva abbandonare: la contaminazione.

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Erano trascorsi  dieci giorni. Il fatto che non fossi ancora riuscito a rivedere quegli occhi ne tanto meno a scoparmelo non faceva che rendere il mio umore sempre più nero. Frenai di colpo, inchiodando sull'asfalto < Cosa cazzo..?> aprii la portiera , la vecchia si fermò sulla strada senza dire una parola < ma lo sa che questa è una strada a scorrimento veloce?>  urlai fuori di me. Mi guardò smarrita < Dov è la mia kate?..... sei amico di kate ?> .......... < Merda >imprecai non sapendo che cazzo fare < ha un indirizzo un numero di telefono ?> le chiesi e quando non ottenni risposta mi innervosii < mi sa almeno dire il suo cazzo di nome?>..... Puntò un dito verso di me e < non dire le parolacce ragazzaccio altrimenti lo dico a tua madre, lei viene sempre al mio negozio> mi disse < ora lasciami andare a vedere le mie rose >...... < dove si trova il suo negozio> le chiesi allora... < prosegui dritto> .

Era stata una giornata di merda , tutta la mattinata trascorsa  ad aspettare il mio seminarista, come ogni fottuto buco libero che avevo, e dopo l'ennesimo fallimento, pensavo che la mia giornata poteva solo migliorare e invece avevo appena toccato il fondo.

Quando finalmente arrivammo al suo negozio ci venne incontro una ragazza doveva essere kate, la vecchia  entrò e si allontanò a piccoli passi. Ritornò poco dopo con una rosa in mano < questa è per te so che vuoi una rosa> ... < non. voglio. nessuna. cazzo . di rosa> .... < Ne regala una ad ogni persona che la ritrova e la riporta qui>  disse kate ..... < Lascialo perdere kate, il ragazzo non vuole essere salvato, fallo vivere  con i suoi sensi di colpa>.

Sensi di colpa? Quella vecchia strega non aveva idea di quello che avevo dentro di me. < E come potrebbe un fiore salvarmi?> .... < cosa ti turba tanto da non farti dormire? Quello che ti fa sentire in colpa puoi estirparlo, come faccio io con le erbacce fra le mie rose, o puoi lasciare che continui a nutrirsi di te, impedendoti di essere felice. A te la scelta>.

SEI MIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora